"Oggi ho bisogno che tu vada al Polo donatori per recuperare un organo"Nonostante fossi appena stata abilitata a tornare in reparto e in sala operatoria, il Dottor Aoki mi aveva chiesto di andare a ritirare un organo per un trapianto, che non era neanche per il nostro reparto.
Fegato
Ero qua per ritirare un fegatoContinuai a girare per il corridoio di questo ospedale del tutto nuovo alla mia vista, mentre aspettavo che chiamassero per dirmi che l'intervento stava iniziando.
"Grazie dottor Garaki"
Udii una voce femminile ringraziare un dottore rotondo e con dei grandi baffi.
Continuai a guardare lo spettacolo che l'ospedale mi offriva, soffermandomi sui baffi di quell'uomo che mi erano così tanto familiari, finché poi una lampadina si accese dentro il mio cervello.Dottor Garaki
Touya
PapàLo seguii cercando di non farmi notare, nonostante il mio camice blu fosse diverso da quelli verdi degli altri colleghi di questi ospedale.
Arrivo fino ad un stanza per poi sparire all'interno di essa.Forza Sakura, fai uscire fuori investigatrice che è in te
Bussai a quella porta bianca, per essere accolta dalla voce di un uomo anziano.
Aprii lentamente la porta, per entrare e richiuderla alle mie spalle.
Il dottore teneva fisso lo sguardo su monitor del suo computer."D-dottor Garaki..si ricorda di me?"
Ma che razza di domanda è
Fu l'unica cosa che mi venne in mente, dopotutto dovevo iniziare da qualcosa per iniziare una conversazione.
Alla mia domanda il suo sguardo si allontanò dal computer e mi osservò, mi guardò dalla testa ai piedi, aggiustandosi quei suoi occhiali tondi e poi sorridere."Sakura Takami, come posso scordarmi di te, sei cresciuta"
"Matsumoto"
Lo corressi.
Da quando io e mio fratello fummo salvati avevano visto in lui un talento innato, per questo motivo avevano fatto scomparire il suo nome da ogni parte, costringendo me a prendere un altro cognome per non ricollegare la nostra parentela."Capisco..come stanno le tue ferite? Sei qui per questo?"
Le mie ferite, certo, era lui che aveva curato sulla mia schiena ogni traccia e cicatrice che quel perfido di padre aveva lasciato sul mio corpo da bambina.
"Bene grazie, ma non so qui per me"
Affermai, e a quelle mie parole deve aver fatto caso al mio vestiario.
"Sei un medico?"
Annuì alla sua domanda.
"Accomodati cara"
Era stranamente gentile, e nei miei ricordi lui era un matto che faceva esperimenti continuamente, e la mia pelle era uno di quelli.
Feci ciò che mi disse, sedendomi su quella poltroncina di pelle nera, davanti alla sua scrivania, probabilmente per gli ospiti che accoglieva nel suo studio.
Mi osservai intorno vedendo i diversi titoli di studio, e certificazioni appese."Cosa ti serve allora?"
Il suo tono era cambiato, come il suo sorriso, sapeva che mi ricordavo cosa faceva, e i suoi giri di traffico.
"Volevo chiederti se ti fosse mai capitato di curare un bambino che ha subito ferite per un incendio"
Lui mi guardò attentamente e poi si risistemò gli occhiali come se fosse uno gesto automatico.

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A Doctor for Dabi
FanfictionUn eroe sacrificherebbe la sua amata per salvare il resto della popolazione, dimostrando che lui ha davvero un cuore puro. Il villain che sembra un manipolatore ed un'egoista con chiunque gli è vicino, invece, sacrificherebbe il mondo per salvare l...