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Stavo tornando al mio appartamento per prendere delle cose. Ero contenta che non fosse successo nulla di tra noi. Ma ero ancora più felice del fatto che eravamo riusciti ad avere una normale conversazione tra due amici. Stava cambiando o almeno ci stava provando.

Flashback

Le sue mani mi tenevano sollevata, finché non mi lasciò sedere con delicatezza sulla scrivania. Le nostre bocche erano unite e le nostre lingue non riuscivano a staccarsi.

Feci un respiro profondo e ignorai quel sogno che mi tornava a galla.
Presi le chiavi nella mia borsa e le infilai nella serratura.

Flashback

La sua mano toccò con fervore il mio petto e i miei gemiti riempirono la stanza sotto il suo tocco.

Mi caddero la chiavi. Tremavo. Le ripresi e provai a inserirle di nuovo nella serratura, ma i ricordi di quel sogno continuavano a ritornarmi in mente.

Flashback

Mi stavo toccando sotto i suoi luminosi occhi blu. Ero così bagnata per lui. Desideravo così tanto averlo. Le sue mani sul mio corpo, e le sue labbra mi avevano infuocata come ai vecchi tempi.

"Cazzo"

Riuscì ad entrare con chissà quale colpo di fortuna.

"Basta ti prego"

Non era un sogno. Era la realtà. Era tutto accaduto realmente. Ci eravamo baciati, lui mi aveva toccata e sicuramente eravamo andati a letto insieme. Quel figlio di puttana mi aveva detto una bugia.
Entrai in casa incazzata nera me tre sbattevo i tacchi fino ad arrivare alla mia camera. E come se i ricordi che tornavano a galla avessero sentito la sua presenza.
Dabi era sdraiato sul mio letto e mi stava guardando sorpreso.

"Non credevo che saresti tornata a casa tua"

"Appunto, casa mia, cosa ci fai qui?"

Fece spallucce e si sedette sul letto a guardarmi. Feci un passo avanti per avvicinarmi a lui e dirgliene quattro, ma con la paura di perdere il controllo come quella sera, arretrai indietro, mentre rideva di me.

"Mi hai mentito stronzo"

Non ebbe bisogno di spiegazioni. Lo sapeva, era consapevole di ciò che aveva fatto.

"Si è vero,  l'ho fatto per proteggerti"

Scoppiai a ridere per le sue parole.

"Proteggermi?"

Sbuffai. E iniziai a camminare avanti e indietro per la mia camera mentre lui rimaneva li seduto, sul mio letto, ad osservare come mi stessi agitando.

"Sì, non volevo rovinare di nuovo la tua vita, bambolina"

Le sue parole furono taglienti, per ricordarmi della lettera e di tutte le volte che gli avevo rinfacciato di avermi distrutta.

"Ma fammi il piacere proteggermi come no..ti saresti giocato questa carta davanti a Shota.. non è vero?"

Gli puntai un dito dritto al suo volto mente lui stava in silenzio e mi guardava con uno sguardo assassino.

"Si è vero, avrei potuto farlo, ma ho già vinto nel momento in cui mi hai pregato di scoparti per tutta la camera"

Si alzò dimezzando la distanza che io stessa stavo cercando di mantenere. Le sue affermazioni però mi sconvolsero e non riuscì a frenare i miei piedi dall'avvicinarsi a lui.

"Cosa? È impossibile..non verrei mai a letto con te"

Era una bugia. Tutto il mio corpo bramava di esser baciato da quelle labbra.

A Doctor for DabiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora