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Avevo finito di innaffiare i fiori che erano ancora vivi. Avevo sistemato il vaso di ortensie che gli avevo preso.
I girasoli erano rivolti verso il sole alto.
Accarezzai la lapide con le lettere incise di mio zio.
Un eroe in cielo e in terra.

"Mi manchi"

Un sussurro. Non avevo bisogno di dirlo ad alta voce, era importante che lui soltanto lo sentisse. Dopo la scorsa serata avevo bisogno di confidarmi con lui. Ogni volta che avevo dei dubbi, insicurezze o gioie correvo a raccontargliele. Anche se non poteva rispondermi, ogni volta che gli parlavo mi sentivo meglio.

"Zio perché sono così problematica? Perché non può essere tutto semplice come nei film o nei libri?
Io amo shota, e se mi avessi chiesto cosa vedevo nel mio futuro, ti avrei detto una famiglia con lui, fino a un po' di tempo fa"

Mi legai i capelli in una cipolla disordinata, e sedetti a gambe incrociate accanto alla sua lapide.

"Ma ora quel deficiente è ricomparso e ha scombussolato tutto, compresa me..Perché perché perché?"

Sbuffai alterata dal mio monologo dalla mia vita, e dai miei sentimenti contrastanti.

"Lo ammetterò solo a te, quindi apri le orecchie e tieni la bocca chiusa,
Sono consapevole che provo ancora qualcosa per lui, ma non voglio che sia così, voglio una vita tranquilla, voglio la vita che desideravo quando ero bambina"

Mi schiaffeggiai il viso come una scema. Stavo andando fuori di testa, Dabi mi mandava fuori di testa.
Salutai mio zio e mi incamminai verso l'ospedale per iniziare il turno pomeridiano che mi attendeva.

Mi sentivo più leggera e più libera dopo aver confidato a mio zio come mi sentivo. Ma ora, dovevo superare qualunque sentimento ci fosse tra me Dabi, e metterlo da parte.

Arrivata agli spogliatoi indossai il mio la mia divisa blu intensa con sopra il camice bianco. Cartellino, penna e il resto necessario e mi avviai per il corridoio a prendere il mio solito caffè con cioccolato.

"Natsuo anche tu pomeriggio oggi?"

Lui annuì alzando la sua tazza di caffè latte.

"Hai sentito Nozomi? Ti ha detto che dopo andiamo al locale a bere, vieni pure tu?"

Non era certo di avere il tempo di una completa chiacchiera quindi aveva deciso di sputare tutte le domande in una sola volta. La mia mente torno alla Nozomi in lacrime sul patio di casa Todoroki, che per liquidare tutti aveva detto di sentirsi male. Due cuori spezzati in una sera.

"Non l'ho ancora sentita, io e Shota ci siamo lasciati, certo vengo"

"Che cosa?"

"Cosa?"

Mi diede un leggero colpo al braccio per il mio tentativo di ignorare la novità che gli avevo comunicato velocemente.

"Dice che sono ancora innamorata di Dabi"

Bevve un sorso e sorrise.

"È vero"

"No, che non lo è"

"Non è vero Sakura, stai mentendo a te stessa così, non a me..ti conosco, lo vedo come lo guardi..tu provi ancora qualcosa per lui"

Le sue parole furono come verità buttate di fronte ai miei occhi. Dette da lui era peggio che sentirle da Shota,  perché lui mi conosceva, sotto ogni punto di vista.

"Natsuo forse non hai capito una cosa, io non voglio più averlo nella mia vita, lui porta solo guai. Quindi, non posso concedermi il lusso di amarlo"

Non avrei fatto di nuovo lo stesso sbaglio, non una seconda volta. Tra me e lui era finita. Fi-ni-ta.
Il mio cerca persone iniziò a suonare ripetutamente. Codice rosso.

A Doctor for DabiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora