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Eravamo appena arrivati a casa di Keigo, più che casa, dovrebbe essere definita reggi.
Aveva tre piani, due piscine, campi da addestramenti e molto altro.
Avevo vissuto con lui per un certo periodo, finché non sono riuscita a permettermi con le mie sole forze la mia casa, non era come la sua ovviamente, ma io ne ero soddisfatta.
Avevamo ordinato della pizza per la cena di stasera, e ora stava sorseggiando una birra sul divano.
Mi sedetti accanto a lui, avevo bisogno di sapere perché conosceva quei villain.

"Keigo"

Si girò verso di me, con la sua solita espressione allegra.

"Come conosci quei villain?"

Abbassò la bottiglia di birra, tenendola tra le mani, e rigirandola su se stessa.

"Sapevo che me lo avresti chiesto"

"Allora spiegami, me lo merito"

"Hai ragione..però non posso dirti molto, ma ti chiedo di fidarti di me, ti fidi di me, no?"

"Certo che mi fido di te Keigo, sei mio fratello, che domande fai..ma è pericoloso"

Parlo io che stavo quasi per andare a letto con uno di loro poche ore fa

"Ne sono consapevole, ma non voglio che intrometti, nessuno di loro deve sapere che siamo fratello e sorella"

"Va bene"

La conversazione finii li, poiché suonarono al campanello, è molto probabilmente era la nostra amica Nozomi.
Quando il biondo si alzò per andare al portone di casa, si rese conto di aver lasciato il telefono sul divano.
Mi ricordai di quando Dabi la prima volta mi riportò in casa, e stava parlando al telefono con Hawks, quindi mio fratello aveva il suo numero.
Allungai la mano verso il suo telefono, ma poi pensai.
Se dovessi prendere il numero di Dabi, come lo spiegherei  al corvino?
Pertanto, lasciai il telefono dove stava e mi alzai per salutare la mia migliore amica.

"Se dovessi farmi del male almeno so di essere in buone mani"

Disse mio fratello appena entrò La Rosa.

"Bhe keigo.. a meno che non sei in grado di partorire non credo di esserti molto di aiuto"

Hawks rise, ma la sua battuta era stata di pessimo gusto .
Sapere ogni giorno che rischiava la sua vita mi creava una grande ansia, e il mio peggior incubo era ricevere una chiamata che riguardasse le sue condizioni Vitali.

"Non dirlo mai più"

Keigo si avvicinò a me mi e abbracciò forte, come quando eravamo bambini, come quando nostro padre aveva finito di abusare di noi.
Ci sedemmo al tavolo e iniziammo a mangiare la pizza tutti insieme.

"Allora..con nessuno come va?"

Mi chiese Nozomi davanti a mio fratello, che ricordo, qualche ora prima stavo per venire con lui alla cornetta, e stava per scoprirci in camera in atti poco consoni al pubblico.

"Come te lo devo dire che non c'è nessuno"

"E secondo te io ci credo?"

Rise Nozomi continuando a mangiare.

"Mi..sono perso"

Intervenne Keigo, bevendo la sua birra, e continuando a mangiare la sua pizza.

"Non ti sei perso, perché non c'è niente da capire"

Gli risposi io per non farlo sentire fuori luogo.

"Non è vero Keigo, tua sorella minore se la fa con qualcuno"

Keigo iniziò a tossire, si diede qualche colpo sul petto, non era sicuro se stesse tossendo per ciò che aveva detto o perché gli era andato di traverso qualcosa.

A Doctor for DabiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora