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Stavo correndo da 5 minuti, sicuramente si erano già accorti della mia assenza.
Mio fratello sarebbe stato capace di cavarsela in situazioni ben peggiori di quelle, ero sicura che ce l'avrebbe fatta.
Continuai a correre finché tre uomini mi si pararono davanti bloccando la strada.

"Dove corre una ragazza bella come te, di prima mattina?"

"Dai ti accompagniamo noi al luogo dei tuoi sogni"

I loro sguardi trasmettevano paura, ribrezzo, vedevano il mio corpo come qualcosa di lussurioso, con cui potersi divertire di prima mattina.

'Sakura voglio insegnarti a difenderti'

'Fratellone non mi servirà, sono in grado di cavarmela da sola'

'Si invece, sono solo due cose che possono essere utili in casi di emergenza'

Desideravo così ardentemente ricordami le due piccole mosse di autodifesa che mi aveva insegnato Keigo, ma la mie mente dinanzi ai due uomini, aveva annebbiato ogni ricordo, non riuscivo neanche a far funzionare le gambe.

Merda

Feci qualche passo indietro, e loro qualche passo verso di me.
L'unica cosa che potevo fare era ancora correre e scappare, di nuovo.
Tornai indietro correndo, non seguendo la strada che avevo fatto precedentemente, per paura di imbattermi in uno dei villain con cui avevo avuto un piacevole incontro poco prima.
Girai ad un vicolo buio nella speranza che non mi seguissero, che nessuno mi seguisse.
Corsi dentro quella piccola buia via, guardando indietro verso i miei inseguitori, finché andai a sbattere contro qualcosa, o meglio contro il petto di qualcuno.
La mano dell'individuo mi afferrò fortemente il braccio, sicura che ci avrebbe lasciato un livido.

"Ehi..mi dispiace ma avevamo messo prima noi gli occhi su di lei"

L'uomo che mi stringeva a se, rimase fermo, senza paura, alzò la sua mano sinistra e disse una sola parola.

"Morite"

Mi avvicinai ancora di più al suo petto sentendo il calore del suo quirk sulla mia pelle. Mi stavo rifugiando nel corpo di un assassino.
Dopo qualche secondo, non mi resi conto che aveva smesso di fare quel che stava facendo.
Non avevo il coraggio di guardare i miei inseguitori, ero sicura che fossero morti, e quindi non volevo riempirmi la mente dei loro corpi.
Rimasi pietrificata dalla paura.
La sua mano strinse il mio braccio, costringendomi a camminare.

No, non mi avrai

Mid dimenai dalla sua presa, cercando di aiutarmi con la mia mano libera.

"Lasciami"

Gli urlai contro.

"Ma come bambolina, l'altra sera ti piaceva così tanto quando ti toccavo con le mie mani"

Bambolina
L'altra sera

Non poteva essere lui, alzai lo sguardo e davanti a me trovai un ragazzo alto, dai capelli scuri, con cicatrici lungo tutto il corpo.

Lui è Dabi

No, non poteva essere lui.
I ricordi della sera prima mi inondarono la mente.
Quei tatuaggi che non sembravano tatuaggi al tatto, la sua altezza, le sue mani caldi, i suoi occhi blu.
Come potevo esser così ubriaca da non rendermi conto che avevo davanti un assassino?

"Non è vero"

Furono le uniche parole che riuscii a pronunciare, le uniche parole con cui cercai di difendermi.
La sua presa sul mio braccio si allentò, senza però mai lasciami andare. Avvicinò il suo corpo al mio, abbassando il suo viso e fissandomi negli occhi.

A Doctor for DabiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora