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Stavamo camminando sotto il sole estivo delle sette. Avevo notato come cercasse di trattenersi dal prendermi la mano. Lo avrei illuso se avessi accettato di stringerla, perciò mi allontanai di qualche centimetro per evitare che potesse fraintende quell'uscita.

"Qui è dove ci siamo incontrati..tu stavi andando a tenere un corso di pronto soccorso alla UA e sei caduta"

"Tipico di me"

Affermai ridendo, e contagiando anche lui.

"Io ero dietro di me e sono riuscito a recuperarti prima che potessi farti del male"

Iniziai a percorrere quella scale con la speranza che se avessi rivissuto quel momento i ricordi fossero tornati. Nulla. Il vuoto totale.

"Tra noi inizialmente è era diciamo una sola relazione di sesso che poi si è trasformata in amore"

"Quindi eravamo una sorta di amici di letto"

Annuì alla mia domanda dopo che avevamo ripreso a camminare.
Il suo modo di fare era gentile e premuroso ed ero sicura che era proprio questo suo atteggiamento che mi aveva fatta innamorare di lui. Era attento ad ogni mia mossa, e si curava di dedicare ogni mio desiderio.

"In questo ristorante ti ho detto che non potevo più andate avanti così, che volevo qualcosa di più oltre al sesso"

"E io cosa ti ho risposto?"

Guardai l'insegna del ristorante di ramen. Non ci ero mai andata. Forse piaceva a lui o forse lo avevo scoperto io stessa.

"Mi hai baciato, e mi hai detto che non avresti sopportato di dovermi condividere con altre donne"

Ero romantica a quanto pare.

"Mi sembra una risposta giusta"

Mi indicò con la testa di proseguire. Avevamo camminato per tutto il pomeriggio, e non aveva mai cercato di parlarmi dei ricordi. Era come se fosse un primo appuntamento. Per tutta la durata però, non avevo sentito alcun brivido nel mio corpo, le farfalle nello stomaco volavano tranquille e il mio cuore batteva come se avessi al mio fianco un semplice amico.
Arrivammo fino al mio appartamento parlando del più e del meno, senza toccare più il discorso sui miei ricordi o la nostra relazione.

"Bene, allora ci vediamo"

Lo salutai seguita da un suo sorriso e mi voltai per aprire il portone.

"Aspetta..vorrei provare a fare una cosa"

Mi prese per la prima volta la mano. Sali gli scalini diventando così più alto di me.

"Posso baciarti?"

Baciarmi. Le sue labbra sulle mie. Forse non avrei ricordato, ma come con Touya il mio corpo poteva ricordare da solo. Era un tentativo perciò annuì.
La sua mano si posò sul mio collo emettendo dei movimenti circolari con le dita come carezze. L'altra mano si posò alla base della mia schiena per spingermi verso di lui. Io non sapevo cosa fare, dove mettere le mie mani e come muovermi. Mi sembrava come se non avessi mai dato un bacio. Forse l differenza di età mi faceva sentire a disagio, ma non riuscivo a sentire quel brivido che avrei dovuto provate. E ne ebbe la certezza quando le sue labbra si posarono sulle mie. Sentì la sua lingua pocchiettare sulla mia bocca per chiedere l'accesso, che non gli negai. Forse avrei sentito almeno il mio cuore battere più forte, o la parte nascosta tra le mie gambe risvegliarsi.
Niente. Nulla. Zero. Buio. Black out.
Lo baciavo ma non provavo alcun sentimento o brivido. Era lo stesso per la me con i ricordi? No, conoscendomi no. Doveva aver provato qualcosa, o non sarebbe stata con lui inutilmente. Ero fermamente convinta che qualunque sentimento provasse forse non era abbastanza forte da permettere anche al mio corpo di ricordarlo. Mi staccai con dolcezza e gli sorrisi.

A Doctor for DabiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora