Un eroe sacrificherebbe la sua amata per salvare il resto della popolazione, dimostrando che lui ha davvero un cuore puro.
Il villain che sembra un manipolatore ed un'egoista con chiunque gli è vicino, invece, sacrificherebbe il mondo per salvare l...
Vi chiedo di riprodurre la canzone "another love" durante il corso della lettura, vi indicherò io dove.
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Hawks continuava a guardare Endeavour che parlava al microfono collegato tra i diversi hero.
"Che sta dicendo?"
Un solo cenno come risposta. Dovevo stare in silenzio L'uomo coperto dalle sue stesse fiamme, rosse e intense, si stava dirigendo con passo sicuro verso Dabi e Shoto. I due ragazzi lo guardavano, ma sopratutto lo guardavano come due figli che avevano appena salvato la città. Si sentivano entrambi per la prima volta orgogliosi, amavano avere lo sguardo del loro padre su di loro.
"Che cazzo sta dicendo"
Keigo sussurrò quelle parole a fior di labbra. Mi voltai verso di lui, e la sua espressione inorridita mentre osservava lo stesso eroe che un tempo ammirava con tutto il cuore. E adesso? Era come se qualcosa nel suo sguardo si fosse crepato. Come se avesse rotto la fiducia che riponeva in lui.
"Che succede?"
Silenzio. Mi stavo irritando. Non capivo cosa stava accadendo e lo sguardo deluso di Keigo non era per certo un indizio positivo. Afferrai presa dall'impiego il piccolo auricolare che teneva nell'orecchio destro per portarlo al mio.
"Vi avevo chiesto di aiutarmi a salvare la mia, la nostra città..e lo avete fatto"
La sua voce rimbombava nella mia testa, quelle parole celavano una verità ancora peggiore. Credevo fosse orgoglioso dei suoi figli, credevo che lui potesse diventare il simbolo della speranza. Mi sbagliavo.
"Però per salvare questa città, devo togliere di mezzo anche te..perdonami figlio mio"
Le sue dita schioccarono e tutte le guardie presenti accerchiarono Dabi, mentre allontanarono Shoto da lui, che continuava a dimenarsi e ad urlargli contro.
"Papà che cazzo stai dicendo?"
Non lo avevo mai visto perdere la pazienza, ma questa volta le sue parole devono avere provocato uno scatto di ira nel giovane. Dabi era li inerme accerchiato da tutte le guardie che gli puntavano addosso le loro armi assassine. Non riuscii più a ragionare, sapevo solo che dovevo raggiungerlo. Corsi verso di lui, mentre venivo seguita da Keigo. Mio fratello continuava ad urlarmi di fermarmi. Lo sapevo, ero consapevole che se avessi fatto capire che io e lui eravamo collegati, avrebbero pensato che sarei stata una complice di tutto. La verità? Non mi importava. Dovevo salvargli la vita, volevo tentare e combattere per avere una vita felice e luminosa con lui.
"Dabi"
Volevo che mi vedesse, che sapesse che ero lì accanto a lui. Non lo avevo abbandonato e mai lo avrei fatto. Sentivo il fiato mancarmi e le gambe bruciare, ma appena i suoi occhi si posarono su di me, mi diedero l'energia necessaria per avvicinarmi a lui, o meglio alle guardie che lo avevano accerchiato. Quelle stesse persone che lo immobilizzavano in quel cerchio invisibile mi avevano afferrata. Mi allontanarono di nuovo da lui, mentre mi dimenavano e urlavo. Sentivo che io peggio doveva ancora arrivare, forse era per questo che piangevo. Le lacrime mi stavano bagnando il viso eppure non mi ero neanche resa conto di farlo.