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Dabi's pov

La sua pelle era così morbida e liscia mentre scorreva sotto le mie dita.
Non riuscivo a fare a meno di accarezzarle il suo braccio adagiato sul mio addome, poco al di sopra della ferita causata da quel mostro di mio padre.
Il suo respiro era calmo e rilassato, nonostante quello che avevamo appena fatto.
La sua anima sembrava come se fosse cullata dalla mia.
La vibrazione del mio cellulare mi riportò al presente.
Sbattei più volte le palpebre, con il tentativo di scacciare dalla mia mente il pensiero di vivere una vita felice e lunga con Sakura.

Afferrai nella mano lo smartphone, e lessi il messaggio di Shigaraki.
In quel momento maledissi il mio corpo per esser sopravvissuto fino all'arrivo di Sakura, fino alle sue delicate e dolci cure.

Dobbiamo finire di preparaci per il grande attacco.
Vieni subito.

L'evento che stavamo organizzando dal momento che avevamo creato l'unione dei Villain era alle porte, e Sakura era l'unica cosa che mi faceva capire cosa c'era di sbagliato nelle nostre azioni.
Opere in cui ancora credevo e che non avrei mollato.

"Tutto ok?"

Sembrava avesse capito, come sempre, che qualcosa mi turbava.
Era lei.
Annui semplicemente.
Ripresi a guardare il muro grigio e vuoto di fronte a me, nel tentativo di calmare la mia mente agitata.

"Allora chi è più bravo a letto, io o il tuo dottorino?"

Feci l'unica cosa che ero in grado e capace di fare.

Sentì subito una sensazione di freddo quando il suo corpo si allontanò per cercare con i suoi occhi il mio sguardo.
Il suo viso era quasi spaventato.
Non si aspettava che io sapessi della sua relazione con quel dottore, non si aspettava che l'avessi vista baciarlo.

"Cosa..tu mi hai spiato?"

Non avevo il coraggio di ammetterlo ad alta voce.
Mi vergognavo di me stesso per aver oltraggiato la sua privacy, e averla privata di quella distanza che io stesso avevo creato.

"Sei un coglione"

Il suo viso si spostò al pavimento per ritrovare tutti suoi vestiti sparsi per terra nella stanza.
Non sentire il suo calore sul mio corpo.
Non poter riprovare la sensazione di amore che i suoi occhi mi trasmettevano quando mi guardava, mi mandò in tilt il cervello.
Non ragionai e le parole che uscirono dalla mia bocca ne furono la prova.

"Un coglione innamorato e geloso"

Non avrei dovuto farlo.
Dovevo fare una sola cosa e non riuscivo ad averne il coraggio.
Codardo.

"Non ci sono andata a letto, non abbiamo fatto niente in realtà"

Io amavo la ragazza al mio fianco con tutto me stesso, e più della mia intera anima.
Avrei dato la vita per lei.
Avrei ucciso qualunque essere vivente per lei, e già solo questo avrebbe dovuto farmi riflettere.
Lei avrebbe preferito morire piuttosto che vedere gli altri perire per lei.
Eravamo due anime legate da un filo rosso, che era caratterizzato non dalla solita linea dritta al tatto.
Quel filo che ci legava era pieno di nodi, ed era in continua tensione.
Prima o poi si sarebbe spezzato, e io sarei stato l'artefice di quel disastro.

"E allora come puoi affermare che io sia l'amore della tua vita, se non ci hai mai scopato?"

Il suo sguardo si incateno nei miei occhi.
Non era più dolce e amorevole anzi sembravano piccole fiamme pronte a sparare.
Faceva quasi tenerezza.

"Perché non giudico il mio amore per te in base a come mi scopi"

"Ah no?"

"Fai sul serio per caso?"

A Doctor for DabiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora