A Doctor for Dabi

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Eravamo a casa da ormai dieci minuti, e keigo non faceva altro che camminare avanti e indietro.

"Che cosa è successo?"

Lo guardai per qualche secondo, poiché ero certa che la prima domanda sarebbe stata su Dabi.

"Tranquilla ci arrivò dopo a lui"

E come sempre, era come se mi avesse letto nel pensiero.

"Ho litigato con Nozomi, così sono uscita a cercarla, e appena ho visto quel camion ho provato a tornare a casa, ma mi hanno preso"

"Li conoscevi"

Negai con la testa, non avevo mai visto quelle persone prima d'ora, non sapevo chi fossero e nemmeno cosa volessero, finché poi non mi ricordai delle loro parole.

il capo è appena uscito di prigione, non sarò io a farlo arrabbiare

"Credo fossero sottoposti di papà"

Osservai come il corpo di Keigo si irrigidii sotto il mio sguardo, come se gli avessi dato la conferma delle ipotesi che girovagano per la sua mente, perché come me, anche lui pensava che si sarebbe fatto vivo.

"Staremo sempre insieme da ora in poi, dovrò parlarne con il dipartimento"

Non volevo rimanere sola, non ora che avevano avuto la conferma che dovevo essere uccisa, ma nonostante questo non avevo paura in quel momento, ciò che mi spaventava di più erano le future domande su Dabi, che ancora non arrivavano, il che era peggio.

"Il tuo quirk, da quando è così forte?"

"Mi sono allenata con zio Toshinori, non volevo più essere debole"

I suoi occhi da due fessure diventatone come due biglietti giganti, sorpreso, innervosito, non riuscivo a comprendere a fondo il suo stato d'animo.

"Non eri comunque abbastanza forte, saresti potuta morire se non fossimo arrivati noi"

"Sono certa che tu e Dabi non mi avreste mai.."

Cazzo
Cazzo

Gli avevo dato completamente la conferma che conoscevo quel maledettamente sexy di ragazzo, e il fatto che mi bloccai di colpo appena mi resi conto di aver pronunciato il suo nome, per lui fu la goccia che fece crollare il vaso di cristallo.

"Non volevo crederci, ma no, dai non può essere..che schifo"

Iniziò a blaterare mentre girava per casa parole senza senso, e intanto la sua espressione cambiava accennando conato di vomito al pensiero di me e del suo nemico insieme.

"Che c'è?"

"Lo chiedi davvero? È lui? Mi viene da vomitare"

La sua espressione che voleva vomitare ogni immagine di noi continuava ad accentuarsi, volevo ridere ma sapevo che se lo avessi fatto si sarebbe infuriato ancora di più.

"Sei andata a letto con Dabi, non è vero?"

Rimasi per qualche secondo in silenzio, se avessi negato mi avrebbe creduto? Ma se avessi detto la verità probabilmente mi avrebbe rinchiusa per il resto della mia vita.

"No"

"Sakura ti conosco più delle mi tasche piene di briciole, sei mia sorella, non mentirmi"