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L'odore di erba mi tranquillizzava. Erano le due di notte. Intorno a me non c'era nessuno. Si sentiva solo il canto dei grilli e il suono della notte. La luna illuminava il parco dove mi trovavo. L'aria fresca e il silenzio notturno avevano calmato le mie lacrime. Mi ero persa a fissare il cielo e le sue piccole stelle.

"Che ci fai qui?"

Una testa bianca oscurò la vista luminosa a cui stavo dedicando tutta la mia attenzione. Due occhi blu mi studiavano dall'alto. Ovunque andassi lui riusciva a trovarmi, o forse lo avevo sempre tra i piedi, dovevo ancora decidere.

"Potrei fare la stessa domanda a te, Dabi"

"Questo parco mi ricorda di te, è dove ti avevo detto addio, e ti avevo dichiarato il mio vero amore"

Osservai come si sdraiò al mio fianco. La sua testa era voltata verso la mia e i nostri occhi non si erano mai staccati. Eravamo come due calamite.

"Per favore, potresti chiamarmi Touya"

Volsi il mio sguardo al cielo. Se avessi continuato a guardarlo, Shota e le sue malsane idee avrebbero vinto.

"Hai pianto?"

Era impossibile che non si accorgesse dei mie occhi rossi e gonfi, ma nonostante questo mentì.

"No"

Sapevo di essere fredda e distaccata, ma volevo esserlo. Non si doveva ricreare nessun rapporto. Non volevo avvicinarmi di nuovo a lui e soffrire. Ora avevo una vita e lui non doveva farne parte, se non come amico.

"Mi perdonerai mai?"

Compresi subito che si stesse riferendo all'ultima volta che ci eravamo visti. Al momento in cui aveva scelto la sete di sangue.

"No"

Dovevo alzarmi. Dovevo allontanarmi da lui. Sentivo come se avesse azionato un aspiratore che mi stava per risucchiare.

"Per favore.. resta"

La sua mano afferrò la mia. Mi spinse a tornare giù, senza neanche dovermi convincere. La mia testa voleva una cosa, ma il mio corpo ne faceva un'altra.

"Chiudi gli occhi"

"Cosa vuoi fare?"

"Tu chiudi gli occhi, voglio farti capire che mi hai perdonato"

"Lascia perdere Dabi"

Il suo indice si puntò sulle mie labbra zittendomi. Quella vicinanza fece sussultare il mio cuore. Sentivo come se stesse per uscire dal petto per tornare dal suo legittimo proprietario.
Chiusi gli occhi, come mi aveva ordinato. Sentì il suo corpo muoversi e farsi sempre più vicino. Il suo respiro mi solleticava la pelle del volto. Una folata di vento ci colpi e il suo profumo mi fece quasi girare la testa. Muschio bianco. Mi era così dannatamente mancato il suo odore. Il mio cuore voleva uscire e correre da lui. Cercai in tutti i modi di tenere le mani sotto le mie gambe. Avrei voluto aprire gli occhi e accarezzargli i capelli.
Era sbagliato.
Io amavo Shota, non Dabi. La sua mano mi iniziò a creare dei brividi sul braccio, percorrendo tutta la mia pelle fino al collo. Stavo costringendo il mio corpo ad avere un respiro regolare ma il cuore che correva così veloce lo rendeva sempre più difficile. La sua mano si adagio con premura sul mio collo. Mi era mancato il calore intenso della sua pelle. Fu quasi inevitabile per me lasciarmi andare a quel contatto, appoggiandomi completamente al suo palmo.
Dovevo vederlo, i miei necessitavano di incontrare i suoi. E quando lo feci, mi sembrò come di sprofondare in un cielo stellato, con le stelle cadenti intorno a noi. Io e lui sulla luna. Da soli. Il suo naso sfiorò il mio, poi si allontanò per guardarmi. Alzai di poco il volto per ricreare quella leggera carezza fra i nostri nasi. Il suo respiro era sulla mia bocca, e le sue labbra erano così vicine.

"Non solo mi hai perdonato, tu mi ami ancora"

E poi la sua vera essenza uscì dal suo corpo, mostrando la verità che aveva sempre nascosto.

"Vaffanculo Dabi"

Mi alzai spingendolo sul prato mentre lui rideva di me.
Il suono della sua risata. Il suono di esser stata appena presa in giro. Non mi importava di farmi vedere debole, anche da lui. Quella sera non era la mia serata. Mi sarei dovuta rinchiudere dentro la mia camera e sparire per un po'. Iniziai a correre verso il mio appartamento senza fermarmi, senza sosta, senza riprendere fiato.
Arrivai e mi precipitai alla mia camera . Sbattei la porta alle mie spalle e mi lasciai cadere a terra, in lacrime. Per la seconda volta. I miei occhi erano esausti, eppure non smettevano di piangere.
Il vento che entrava dalla finestra cercava di farmi smettere, di rilassare il mio cuore disintegrato. Niente. Era impossibile per me fermarmi.

"Perché stai piangendo?"

Mi spaventai. Alzai lo sguardo e vidi Dabi seduto al bordo della mia finestra. Mi alzai con rabbia e lo spinsi. La mia forza era inutile contro la sua, non si spostò neanche di un millimetro. Entrò dentro la camera richiudendosi la finestra alle spalle. Si sedette sul mio letto come fosse casa sua. Tutto questo. Vederlo entrare dalla finestra, sedersi sul mio letto era come fare un tutto nel passato. Un balzo doloroso e nostalgico.

"Io credevo che"

Disse con una voce bassa, quasi come se si stesse mortificando.

"Che cosa?..dimmelo, io ero felice senza di te, cazzo"

Gli urlai contro mostrando la mia fragilità ai suoi occhi.

"Felice? Ma se mi ami ancora..come potevi stare con un altro uomo eh"

Si alzò. La distanza tra di noi diminuì e il mio cuore ogni volta che si avvicinava lo sentiva più vicino. Io in realtà però volevo farmi più lontana.

"Ero andata avanti cazzo..Perché non puoi lasciarmi andare"

Mi accasciai a terra. Ero stremata. Il mio corpo non aveva più forze di combattere ne con lui, ne con Shota.

"Perché non voglio, ti voglio nella mia fottuta vita, e non rinuncerò a te"

La sue mani mi presero il volto bagnandosi la pelle per colpa delle mie lacrime inarrestabili.

"Fallo perché io non ti voglio nella mia vita"

Era un bugia cazzo. Ma dovevo farlo per il mio bene. Io e lui non eravamo compatibili. Ci distruggevamo a vicenda.

"Allora perché non mi hai fermato prima"

"Cosa c'entra?"

"C'entra, non hai avuto il coraggio  di allontanarmi"

"Non è successo nulla, e mai succederà nulla, io amo Shota"

Con le ultime parole pronunciate mi sembrava di mentire a me stessa, a lui e a Shota.

"E dove è allora il tuo amato professore?"

***

Eccolo venerdì!

Dabi inizierà a farsi più presente, e io non vedo l'ora!

Però credo che in questo capitolo sia stato anche poco stronzo, secondo voi?

Vi dico anche che ho iniziato a pubblicare la storia su GOJO SATORU, che si chiama l'amore su tela.
Passate a leggerla se vi va!

Al prossimo venerdì!

A Doctor for DabiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora