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"Posso..cambiarmi?"

Gli chiesi osservando i miei stivaletti, che d'un tratto erano diventati stranamente interessanti.
Mi fece strada, aprendo una porta bianca sporca che dava ad un piccolo bagno spoglio.
Certo, non era casa mia, ma al momento qualunque posto era meglio.

"Scusami non è il massimo ma"

Lo bloccai portando una mano sul suo petto, mettendomi in punta di piedi, e lasciandogli un piccolo bacio a stampo.
Entrai nel bagno tirando fuori la tuta che mi ero portata.
Mi rinfrescai il volto, e mi privai dai vestiti della mattina.
Avevo tirato fuori tutto il necessario, quando vidi l'intimo viola che mi aveva regalato Nozomi.

Lo devo aver preso nella fretta come cambio intimo

Il ciclo mi era finito, e io desideravo ardentemente il ragazzo dall'altra parte della stanza.
Decisi così di privarmi anche dell'intimo che stavo indossando, mettendomi quello mai utilizzato è regalato dalla mia amica, che sapeva sarebbe arrivato questo momento.

Bhe..di certo non è innocente

Mi vestii con la tuta e uscii dal bagno, per dirigermi verso la camera in cui si trovava Dabi.
Era sdraiato, con solo un paio di boxer, che mi aspettava.
mi avvicinai a lui con l'intento di mettermi nelle coperte, ma la sua mano mi bloccò.

"Non entri nel letto con quella tuta anti-sesso, toglila"

"Scherzi vero?"

"Casa mia, regole mie"

"Fottiti"

Dissi facendo una linguaccia al criminale, che si mise seduto, osservandomi mentre mi spogliavo di fronte ai suoi occhi blu, come lui mi aveva ordinato.
Portai la mia mano ai bordi della mia felpa, mentre sentivo il suo sguardo che bruciava sulla mia pelle coperta.
Chiusi gli occhi, e tirai il tessuto sopra il mio corpo, per buttarlo a terra.
Mostrai così subito, il reggiseno di pizzo viola che copriva  il mio petto, che si alzava e abbassava pesantemente, dalla timidezza e dall'eccitazione.
I suoi occhi erano fissi sul mio seno, e notai subito come il suo membro stava crescendo dentro il tessuto dei suoi boxer.
Si avvicinò al bordo del letto, rimanendo seduto con le gambe fuori.

"I pantaloni" Mi ricordò.

Chiusi gli occhi e portai le mani ai bordi del pantalone.

"Guardami"

Il mio viso avvampò subito alla sua richiesta, mi sentivo impazzire, e il calore tra le mie gambe stava crescendo, facendomi andare a fuoco.
Aprii gli occhi, e lo guardai fisso negli occhi ricchi di desiderio.
Abbassai lentamente il pantalone,  volevo che lo desiderasse, privandomi poi anche dell'ultimo indumento.
Mostrando il mio perizoma di pizzo viola abbinato.
Batté una mano sul materasso, per invitarmi a mettermi accanto a lui, invece mi sedetti a cavalcioni sul suo corpo.
Osservai come i suoi respiri divennero più veloci, appena le nostre pelli si incontrarono.
Accarezzai ogni centimetro di cicatrice delineata dai piercing freddi che segnavano quel corpo che mi faceva urlare dal piacere.
Lasciai dei baci sul suo collo, costringendolo a buttare la sua testa all'indietro.
Le sue mani si posarono sul mio sedere, massaggiando delicatamente la mia pelle.
Lo spinsi per farlo cadere su quel materasso ricoperto da una coperta nera.
Sopra di lui strusciai la mia intimità bollente, sul suo membro duro.
Quando mi tolsi da sopra il suo corpo ricevetti un verso di disappunto, che cambiò subito appena realizzò che gli stavo togliendo i boxer, rendendolo libero da quella tortura.
Era nudo, davanti i miei occhi, con il suo fisico scolpito, eccitato per me, che mi desiderava e mi voleva.
Mi precipitai con le labbra sul suo membro, succhiando e muovendomi.

"Fermati"

Mi bloccai non capendo la sua richiesta.
Afferrò le mie gambe, costringendomi a mettermi nuovamente  a cavalcioni su di lui, ma in una posizione completamente diversa.
La mia intimità si trovava sul suo volto, e il suo membro di fronte al mio.
Senza un preavviso, infilò un dito dentro di me, aiutato dalla sua lingua che giocava con il mio punto sensibile.
Gemetti dal piacere improvviso, e mi chinai di nuovo sul suo corpo, per riprendere in bocca il suo membro.
Io davo piacere a lui, e lui ne dava a me.
Stavo godendo dentro, ma non volevo smettere di muovermi sul suo membro.
Lo sentii fermarsi con la lingua e continuare solo con le dita, attraverso movimenti interni circolari stava mandando in estasi tutto il mio corpo.
Capii solo quando si riversò sul suo addome che si era bloccato con le mani perché aveva raggiunto l'apice. In quel momento di debolezza mi liberai, eliminando la posizione che aveva creato, mettendomi di fianco a lui.

A Doctor for DabiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora