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Shota mi aveva accompagnata al mio appartamento. Era gentile e premuroso. Natsuo mi aveva parlato di Touya, ma di lui non avevo visto alcuna traccia. Quindi forse la me con la memoria doveva aver chiuso i rapporti con lui. Entrai nel mio appartamento. Era cambiato rispetto a come lo ricordavo quando andavo ancora all'università. Alcuni mobili erano stati sostituiti e delle pareti dipinte di altri colori per creare un effetto tridimensionale.

"Nozomi mi ha detto che io te stiamo insieme, però almeno per i pieni giorni vorrei stare a casa mia, per riprendermi"

Gesticolai timidamente davanti a lui. Non sentivo quella sintonia e non mi sentivo a mio agio tanto da esser me stessa senza filtri.

"Poi per cercare di far tornare la memoria verrò al tuo appartamento..ma"

"Amore, cioè Sakura, non devi darmi spiegazioni..va bene, devi prima riprenderti, lo capisco"

Fu comprensivo e dolce. E non riuscì a trattenere un sorriso sulle labbra. Si avvicinò a me, mi accarezzò la guancia e ritirò subito la mano.
Non gli dissi nulla, doveva essere una nostra abitudine, e magari saranno proprio questo dettagli a farmi tornare la memoria.

"E se non dovessi ricordarti nulla, farò di tutto per conquistarti come la prima volta"

Lo vidi allontanarsi e andare via dopo essersi chiuso la porta alle spalle. Ero sola.
Aprì lanta dell'armadio alla ricerca di qualcosa di comodo da mettere. Afferrai dei pantaloncini e una maglietta larga e bianca. Era troppo grande per essere mia, e non era neanche il tipo di maglietta che indosserebbe Keigo, ma qualcosa nel mio cervello mi diceva che potevo metterla. Mi cambiai e spensi la luce della camera per andare verso la cucina, ma un rumore alle mie spalle mi bloccò. Vidi accanto al mobile lo stick per prendere gli abiti nella parte più alta dell'armadio. Lo impugnai saldamente tra le mani, e mi voltai. Non riflettei e non tentennai neanche per un secondo. Colpì quella figura alta che era entrata dalla finestra senza alcun timore.

"Sakura fermati"

Mi immobilizzai appena sentì pronunciante il mio nome. La sua voce era profonda e leggermente rauca. Se qualcuno mi avesse chiesto come doveva essere una voce sexy, avrei detto la sua.
Mi allontanai per accedere la luce. Davanti a me c'era lo stesso ragazzo della foto che mi aveva mostrato Natsuo.

"Tu sei Touya"

"Sì, e tu, le tue strane abitudini di difesa non le perdi mai"

Rise e mi prese lo stick tra le mani per rimetterlo al suo posto. Conosceva la casa e il suo ordine. Non era la prima volta che ci entrava.

"Perché sei entrato dalla finestra?"

"Abitudine bambolina"

Bambolina

Quel nomignolo creò dei forti brividi lungo la mia schiena. Anzi, quel nomignolo detto dalla sua voce risvegliò qualcosa dentro di me, che decisi di ignorare.

"Tu non dovresti essere qui"

Ricordai le parole dei miei amici. Ero in un triangolo amoroso, dovevo scegliere. E la sua presenza in casa mia, da soli, non era corretta nei confronti di Shota.

"Non preoccuparti, ti ho portato un dolcetto, di solito di sera tardi ne hai sempre voglia"

Alzo la mano con una piccola scatolina di cartone nera. Conosceva anche i miei punti deboli. Bisognava dirlo, sapeva giocare le sue carte. E oltretutto aveva ragione. Volevo controllare la mia dispensa per trovate qualche dolce.
Mi avvicinai a lui prendendogli dalle mani il pensiero e mi diressi in cucina insieme a lui.

"Come ti senti?"

Si sedette allo sgabello del bancone davanti i fornelli.

"Meglio, grazie"

Presi due cucchiaini e gliene porsi uno. Era lì con me, e lo aveva portato lui il dolce. Sarebbe stato scortese nkn offriglielo.

"Touya io ho un ragazzo, e tu non dovresti essere qui, quindi finito questo è meglio che tu vada"

Chiarì subito la situazione. Non volevo che potesse fraintende questa mia gentilezza.

"E ti ricordi del tuo ragazzo? Di come lo amavi?"

"No, ma.."

Il furbo dagli occhi color oceano conosceva anche i miei gusti. Cioccolato e lamponi. Ad ogni cucchiaio le mie papille gustative suonavano dalla gioia.

"Allora non hai nessun ragazzo"

Voleva fregarmi ma non ci sarebbe riuscito.

"No, bhe tecnicamente lo avrei, solo che non me lo ricordo"

"Allora perché siamo quasi finiti a letto insieme la scorsa settimana, se tecnicamente stai con lui?"

Ero senza parole. Stava giocando carte che io non conoscevo. E non sapevo come rispondere.

"Fai esasperare sempre tutti?"

Forse stavo sviando il discorso ma era l'unico modo per uscirne viva.

"No, mi diverto solo con te"

"Simpatico"

Gli feci la linguaccia e risi. Era molto sfacciato e senza peli sulla lingua. Era alto e aveva l'aria di un cattivo ragazzo che voleva sembravo un bravo ragazzo. E stranamente, mi sentivo a mio agio. Il suo modo di essere, il modo in cui mi parlava e mi guardava mi facevano sentire come stessi nella mia comfort zone.

"Senti non so cosa sia successo, non ricordo ne te ne lui, ma se io mi sono messa con lui un motivo lo avrà, no?"

Eravamo lì, tanto valeva scoprire qualcosa, o almeno capire il suo punto di vista.

"Mi stai dicendo che non vuoi capire se tra noi ci sia qualcosa?"

"Perché dovrei? Da quello che mi hanno detto tra di noi è finita molti anni fa"

Mi sedetti sul balcone, troppo infastidita dallo sgabello. Lui si alzò e si mise davanti a me. Nonostante fossi su un ripiano alto, non raggiungevo comunque la sua altezza.

"No, non è mai finita"

La sua mano mi accarezzò la guancia e si avvicinò così tanto da far sfiorare i nostri nasi. Il suo profumo mi venne incontro come le onde del mare corrono verso la riva. Muschio bianco.  Un filo di eccitazione salì lungo il mio corpo. Non mi ero neanche resa conto di aver chiuso gli occhi.

"Vedi..tu non ricordi, ma il tuo corpo si"

Si allontanò da me per appoggiarsi al muro di fronte. Aveva un sorriso vittorioso sul volto. Era riuscito a farsi dire dal mio corpo, senza alcun controllo, che io volevo lui. Ma come potevo esserne certa?

"Anche se provassi qualcosa per te, io non ti conosco sei solo un estraneo, quindi ora per favore vai via"

Scesi dal bancone e mi avvicinai alla porta di ingresso per farlo uscire, ma lui andò verso la mia camera da letto. Sbuffai infastidita dalla sua impertinenza, ma allo stesso tempo quel suo modo di fare mi piaceva e intrigava.
Lo vidi appoggiato al bordo della finestra. Mi fece l'occhiolino e lancio un bacio.

"Ti sta sempre benissimo la mia maglietta"

***

Venerdì/Sabato

Lo so, non è venerdì ma ieri ho avuto una giornata piena.
Eccoci qua con il nuovo capitolo!

Dabi non ha alcuna intenzione di arrendersi, riuscirà a farle capire che cosa sakura prova veramente?

Ditemi cosa potrà mai accedere secondo voi..fatemelo sapere nei commenti!

Al prossimo capitolo!

Bye bye da Bi Blue

A Doctor for DabiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora