2.16•

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Era passato un giorno. Non avevo visto ne sentito Shota o Touya. Ed era un bene. Mi era utile per schiarire le idee. Shota era amabile e gentile, e premuroso. Però non mi trasmetteva alcun brivido, batticuore o eccitazione.
Touya..lui era. Sentii subito le mie mutande iniziare ad inumidirsi.

"Che cazzo però"

Sbuffai sul letto. Il solo pensare a lui mi eccitava. Con lui non solo avevo il batticuore, ma anche un vortice di farfalle nello stomaco. Mi alzai e uscì di casa. Avevo bisogno di aria fresca sulla pelle. Camminai fino ad un parco. Mi sdraiai sull'erba umida e fresca. Lasciai andare i miei occhi alla vista delle poche stelle sul cielo di Tokyo.

"Che ci fai qui?"

Sobbalzai appena sentì quella domanda. Mi posso suo miei gomiti e mi sorpresi appena così Touya sedersi accanto a me. Subito il mio cuore iniziò a battere velocemente, le mie mani iniziarono a sudare. Mi sembrava di esser tornata adolescente.

"Non lo so, i miei piedi mi ci hanno portato"

"Oh io non credo, bambolina"

Ogni volta che mi chiamava in quel modo mi sembrava come se il mio cuore facesse delle piroette nel mio petto.

"Non sono stato del tutto sincero con te"

"Cosa non mi hai detto?"

Percepì subito che mi aveva omesso delle informazioni sul nostro passato. Mi sedetti in modo da poterlo vedere meglio in faccia. Con la luce della notte la sua bellezza era ancora più evidente. Ero incantata da come la luna illuminasse i suoi lineamenti marcati.

"Non sono uno stato stronzo, cioè in un certo senso si, ma non ci siamo lasciati per quello"

"E per cosa?"

Io mio cuore perse un battito. Avevo paura di ciò che stava per dirmi ma era giusto che io lo sapessi.

"Io ero un assassino, facevo parte di un gruppo di antihero, e sono stato arrestato"

Ora capisco. Compresi perché lo avevo lasciato. Come potevo stare con un uomo che aveva ucciso delle persone. Come ho potuto farmi toccare di nuovo da delle mani macchiate di sangue.

"Tu.."

Mi alzai subito aumentando la distanza tra di noi. Avevo paura ma sapevo che potevo fidarmi. Non mi avrebbe fatto del male, non fisico almeno.

"Quando sono andato in prigione tu giustamente mi hai lasciato, perché non potevi stare accanto ad un uomo come me"

Rimasi in silenzio. Non sapevo cosa dire. Non era ciò che mi aspettavo. Avrei preferito sentire di un tradimento, sarebbe stato più semplice da perdonare. Ma questo va oltre ogni limite. Togliere la vita va contro ogni mio principio, contro ogni sano principio di qualunque persona. Anche il solo pensiero di alzare le mani su qualcuno, è sbagliato. Le mie mani tremavano e la mia voce era sparita.

"Sai quando ero in quella cella, ciò che mi ha tenuto con la mente lucida, e i piedi per terra sei stata tu"

"Io?"

"Sì, mi avevi scritto una lettera dove chiudevi ogni rapporto con me, e lo avevo accettato, ma avevo bisogno di te..così per tre anni ti ho scritto, ma non ti ho mai inviato nessuna lettera"

Si alzò. Si avvicinò a me. Allungo la sua mano. Aveva una scatola grande nera. Non ne avevo la conferma, ma avevo la strana sensazione che li dentro ci avrei trovato tutte le lettere di cui parlava.

"Prendila per favore"

Non riuscivo a muovere il mio corpo. Era come scioccato. Vidi i suoi occhi spezzarsi. Pensava di avermi persa di nuovo, e non potevo dirgli il contrario, perché la realtà era quella.
Le sue lacrime gli bagnarono il viso. I miei occhi si spalancarono quando mi resi conto che non erano lacrime normali, ma sangue. Lui piangeva sangue. Si portò la mano tremante al volto per asciugarsi. E poi si allontano da me di qualche passo.

"Ora mi odierai, ma era giusto che sapessi tutta la verità..non volevo che scegliessi me senza sapere tutta la storia, non me lo sarei mai perdonato"

"Cosa ti ha fatto pensare che avrei scelto te?"

Era una domanda idiota. Fino a poco fa, avrei giocato tutte le mie carte su di lui. Ma ora quel mazzo era stato mischiato di nuovo. E il gioco era ricominciato. Mi guardò e mi sorrise.

"Non è forse così, bambolina?"

Sapeva anche lui che effetto aveva su di me. Doveva averlo anche su la me con i ricordi, anche sulla Sakura con Shota. Quella sua domanda mi fece capire che forse la me con tutta la sua storia lo amava ancora, e lui lo sapeva.

"Hai ragione Touya, ma ora è completamente diverso..non venire più in casa mia, lasciami sola, e rispetta la decisione che avevo preso quando sapevo tutto "

Afferrai la scatola e iniziai a correre per il mio appartamento. Sapevo che non mi avrebbe mai fatto del male. Ma non sapevo cosa aveva fatto.
Appena entrai in casa posai la scatola sul letto e presi il mio pc.
Cercai Touya Todoroki.
Il sito si riempì di sue foto con i capelli neri, il suo sguardo era cupo è inquietante da far paura.
Vi erano diversi articoli di giornali sulle sue vittime, su ciò che aveva commesso.
Faceva parte dell'Unione dei Villain, che avevano commesso diversi omicidi e reati.
Vidi la tastiera umida per le mie mani sudate.

"In cosa ti sei cacciata Sakura, di chi ti sei innamorata?"

Aprì un video di un servizio di un telegiornale. Lo inquadravano da un elicottero, lui era su una strada con un braccio alzato, puntato verso un uomo.
Dalle due dita uscì una grande nube di fuoco blu che andò. Aprii un altro video, dei passanti riprendevano la scena, le persone presenti urlavano, lui era davanti ad un uomo ferito, e inerme. Non riuscivo a vedere il volto dell'innocente finché non fecero una perfetta inquadratura sulla futura vittima. Il cuore si gelò, le mani smisero di muoversi. E fui quasi sicura che i miei polmoni mi avessero abbandonato. Lui aveva ucciso mio zio, l'unica persona che rappresentava un padre.
Chiusi subito il computer. Non volevo vedere altro. Lo buttai senza cura sul letto. Mi portai le ginocchia al petto. E iniziai a piangere. Ripes8 il computer, tolsi il video e cercai altre notizie su di lui.
Lèssi un articolo medico che parlava del suo passato. Vittima di abusi e violenze da parte del padre. Fu allora che compresi il suo dolore. Aveva sofferto, ma ciò non gli dava il permesso di compiere quelle azioni atroci. Se solo fosse stato aiutato, se avesse avuto un supporto, non sarebbe mai successo tutto questo.
Presi la scatola che mi aveva lasciato, e quando la aprì trovai tantissime leggere. Alcune erano semplicemente piegate in due, altri erano bigliettini, o fogli di carta spezzati.
Ne afferrai una e iniziai a leggere.

***

Venerdì!

Eccoci con un altro capitolo, e ve lo dico, per il vostro bene e come regalo di Natale, al prossimo preparate i fazzoletti!

Cosa avrà scritto Dabi nelle sue lettere?

Al prossimo venerdì!

Bye bye da Bi Blue

A Doctor for DabiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora