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Notte e mattina attaccate erano strazianti e il letto in quel momento mi stava riscaldando il mio corpo indolenzito dalla fatica che mi ero portata dietro dopo tutte quelle ore di lavoro, avevo bisogno di dormire, e non mi importava che stessi ancora indossando gli stessi vestiti della sera prima, scelti per andare a lavoro, volevo solo cadere tra le braccia di morfeo, e farmi cullare dalla sua ninna nanna, una melodia rilassante che mi cullava con leggere scosse il cuscino su cui ero poggiata.
Sorrisi per quanto fosse realistico, finché non m accorsi che in realtà la ninna nanna di Morfeo era semplicemente la suoneria del mio telefono, e il cullare della testa era data dalla vibrazione.

"Fa che non sia un codice rosso"

Afferrai il telefono mantenendo gli occhi serrati e risposi a quella che speravo fosse una ninna nanna.

"Pronto"

Dall'altra parte il silenzio prese largo e potere, creando un senso si ansia che mise in allerta ogni cellula del mio copro, tanto da non rendermi conto che delle nuvole di ombra stavano uscendo dalle mie mani.
Scossi la testa per riprendere possesso di me, della mia mente e del mio corpo per non lasciar spazio al mio quirk.

"Ciao bambolina"

Un brivido percorse velocemente la mia schiena, la pelle delle mie braccia inizierò a caratterizzarsi da piccoli pallini per l'ansia nel sentire di nuovo la sua voce.

"Dabi"

Osai pronunciare il suo nome, non volevo che pensasse che avessi paura di lui tanto da neanche riuscir a dire come si chiamava.

"Volevo solo dirti che tra poco perderai anche tuo fratello"

Sentii l'aria mancarmi, le gambe tremare e le ombre del mio quirk iniziare a vorticare intorno a me.

"Dopotutto mi hai raccontato la tua infanzia, ho scoperto della vostra parentela, e.. non è stato difficile fare due più due e capire che lui era una spia"

Non riuscivo a parlare, il solo pensiero che lui potesse ucciderlo mi toglieva qualunque capacità avesse il mio cervello, perché ora sapevo che in realtà lui sarebbe stato capace di eseguire un atto del genere, e di farlo senza alcun rimorso.

"Se vuoi assistere anche alla sua morte, questo è l'indirizzo"

Come una codarda per tutta la conversazione non dissi nulla, non proferì parola, tutto ciò che riuscii a fare fu continuare a respirare.
Il telefonò squillò segnalandomi la presenza di un messaggio, sempre dello stesso mostro, che mi indicava dove voleva uccidere mio fratello.

Mi alzai velocemente, e corsi verso il balcone, mossi le mie mani e mi concentrai chiudendo gli occhi, e la danza del mio corpo e delle ombre iniziò finche non mi resi conto che i miei piedi si staccarono dal pavimento e il mio corpo si librò in aria, mossi le ali che la mia Funny mi stava prestando e mi fiondai volando nella direzione mandatemi da Dabi, perché questa volta non gli avrei permesso di uccidere un'altra persona importante per me, piuttosto sarei morta io per salvarlo.

Volai sentendo come il vento mi scompigliava i capelli e l'aria fredda mi colpiva in volto rilassai il mio corpo e mi preparai mentalmente a qualunque cosa avrei trovato in quel punto di incontro.

Quando arrivai e atterrai con delicatezza, posando prima le punte dei mie piedi sull'asfalto della strada, osservai mio fratello a terra per via delle percosse subite, e studiai le disposizioni di Dabi, Shigaraki e Twice, accanto a mio fratello mentre Dabi aveva un sorriso malvagio e vendicativo sul viso.

Mi sorpresi di un sentimento forte come l'amore potesse tramutare così velocemente in odio, ma dopotutto sono due facce della stessa medaglia, i due poli opposti, quindi non mi sarei dovuta neanche sorprese così tanto del fatto che ciò che provavo per lui era riuscito a mutare nell'istante di qualche secondo.

A Doctor for DabiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora