9- Caro diario

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Ben oltre le idee di giusto e di sbagliato c'è un campo.
Ti aspetterò laggiù.
-Rumi

Pov's Perla
Mordo a piccoli pezzi il trancio di pizza molto gustoso sotto il suo sguardo indecifrabile.

《A cosa pensi, Adam?》
Sussurro leccandomi le labbra sporche di sugo e olio.

I suoi occhi viaggiano sul mio corpo per poi soffermarsi nuovamente sul mio viso.

《A quanto sei bella》
Dice sottovoce distogliendo lo sguardo da me per poi mordersi le labbra.

Avvampo per il complimento appena fatto dal ragazzo che mi piace continuando a mangiare la pizza comprata da lui.

《Mangia con me...》
Dico posando una mano sul suo polso delicatamente.

Con lui sento il bisogno continuo di un contatto fisico oltre quello mentale che mi devasta.

Ho bisogno di toccarlo, stringerlo e di farmi toccare dalle sue mani grandi.

Voglio che mi abbracci, mi accarezzi e mi faccia sentire protetta.

Necessito solo questo, qualcuno che mi protegga da ogni tipo di dolore.

Si volta nuovamente verso di me ed alterna lo sguardo da me alla pizza.

《Mangiala tutta》
《Già sono piena》
Sbuffa prendendo un trancio e mordendolo velocemente.

In due morsi finisce il trancio sotto ai miei occhi confusi.

È bello anche quando mangia.

《Adam, mangi troppo velocemente》
Dico ridendo e prendendo un altro pezzo di pizza per mangiarlo.

《Non sono un tipo paziente, neanche quando mangio》
《L'avevo capito...》
Dico abbassando lo sguardo e riferendomi a poco prima nel bar.

《Ti ho spaventata prima?》
Dice quasi mortificato per il suo comportamento aggressivo avuto poco fa.

《Un po...》
Dico posando il trancio nel cartone sotto il suo sguardo dispiaciuto.

《Ma sai...sono sempre stata sola, vivo nella calma e nella tranquillità》
《Nessuno ha mai urlato in tua presenza?》
《Mia mamma era molto tranquilla, mia nonna anche, mio padre non c'è mai stato veramente quindi non ho idea di cosa significhi urlare》
Dico e vedo nei suoi occhi un velo di tristezza.

Purtroppo io so troppo bene cosa sono le urla e la violenza
《Vuoi parlarne?》
Dico leggendo perfettamente sul suo viso tanto dolore che cerca di reprimere.

Ha bisogno di parlare ed io voglio ascoltarlo.

《No》
Dice secco guardando altrove e sospirando.

《Fa bene sfogarsi con qualcuno...》
《Ho detto che non voglio parlarne!》
Mi urla contro spazientito dal mio essere insistente in un certo senso.

Spalanco gli occhi per l'aggressività usata che non appartiene ai miei modi di fare.

《Quando vorrai parlare, io ci sono》
Sussurro prendendo la pizza nuovamente per finirla.

Finiamo di mangiare in un perfetto e gelido silenzio, la situazione è diventata più tesa di prima.

Fissiamo entrambi il parcheggio davanti a noi restando zitti come delle statuine.

Afferra il cartone vuoto dalle mie gambe ed apre lo sportello per scendere.

Lo vedo dirigersi verso un secchio della spazzatura e lo getta passandosi una mano tra i capelli frustrato.

𝐼 𝑤𝑎𝑛𝑛𝑎 𝑏𝑒 𝑦𝑜𝑢𝑟𝑠 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora