47- Convivenza

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Arriverà il sole che asciugherà le lacrime.
-Citazione

Pov's Vincenzo
Un forte vento smuove i miei piedi dal cemento, si dirige forte ed inarrestabile verso sud ovvero verso la tomba di mia moglie.

Katia mi stai dicendo che devo avvicinarmi a te?

È la tua anima che mi spinge a muovermi?

Quel vento è forte come la tua personalità e delicato sulla mia pelle come la tua anima.

Forse mi sto convincendo, sono solo delle coincidenze che uso come scusa per sentire meno la tua mancanza ma nel profondo del mio cuore spero che ci sia un mondo parallelo dove tu adesso riposa in pace.

Devo farlo, per te amore mio.

Te lo devo.

Senza di te non sarei nessuno in questo momento.

Sarei un fallito, solo e triste.

Triste lo sono, perché Dio ti ha portata via da me troppo presto ma fallito e solo no.

Non sono fallito perché tu mi hai sempre indirizzato sulle scelte più importanti della mia vita.

Ed anche dopo la tua scomparsa continui a farlo.

Solo non lo sono perché mi hai donato la cosa più bella e pura su questa Terra.

La nostra bambina che non mi ha mai abbandonato nonostante tutti gli errori comessi.

Arrivo finalmente davanti alla sua tomba con un nodo stretto e spinato alla gola che mi fa mancare il fiato.

Sono mesi, forse anni che non vengo qui.

Guardo la sua fotografia attaccata all'ovulo e il suo nome inciso sul marmo.

Sotto c'è quello della mamma e quello di suo padre.

Tutti e tre lì, insieme.

Purtroppo suo padre non l'ho mai conosciuto ma sua madre si.

Era una donna speciale, si è presa cura di Perla fino ai suoi quindici anni poi è venuta a mancare anche lei.

Perla era la luce dei suoi occhi ma l'ha educata severamente.

Era una donna di altri tempi e per insegnarle i valori di una volta è stata dura.

Devo ringraziare lei se Perla non è una ragazza che fa guai.

《A-more mio...》
Dico con la voce spezzata accarezzando la sua foto delicatamente.

《Perdonam-i》
Dico posando le labbra su quella foto gelida quanto il mio cuore.

《Sei tanto delusa piccola, lo so》
Mormoro scoppiando a piangere disperatamente ed accovaciandomi sul cemento.

《Ho trattato male la nostra bambina e tu non avresti mai voluto》
Dico pentito amaramente di ciò che ho fatto a mia figlia.

《Mi hai sempre detto che la felicità di Perla veniva prima di tutto ed io l'ho portata via da qui per paura》
Dico parlando letteralmente con il cadavere di mia moglie ridotto in polvere.

《Forse sarà stata la gelosia o la paura che lui le potesse fare qualcosa di male》
Sussurro continuando a piangere come un disperato.

《Il problema è che non sono un buon padre e non so prendere decisioni》
Porto le mani nei miei capelli sentendo una forte fitta al cuore.

《Se tu fossi qui avresti risolto la questione diversamente》
Dico sentendomi completamente incapace di gestire Perla.

《Ti ho portato i tuoi fiori preferiti》
Dico alzandomi e mettendomi nei bucali togliendo i vecchi per buttarli in un cestino.

𝐼 𝑤𝑎𝑛𝑛𝑎 𝑏𝑒 𝑦𝑜𝑢𝑟𝑠 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora