30- Cuore spezzato

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Non eravamo niente ma per me quel niente era tutto.
-Anonimo

Pov's Perla
Adam irrompe nella stanza posando una bustina rosa sul tavolo a cui presto poca attenzione.

Porgo quest'ultima più sul suo viso palesemente infuriato.

Sta per esplodere, ormai lo conosco troppo bene.

La mamma resta in silenzio, non riesce ad aprire bocca ed anch'io mi sento profondamente in imbarazzo.

Ho paura di parlare e dire qualcosa che lo faccia arrabbiare ulteriormente.

Mi faccio coraggio, mi alzo dalla sedia spazzando via le lacrime dal mio viso con la mano.

Lui non mi guarda, continua a fissare la mamma che abbassa lo sguardo impaurita.

《Rispondimi!》
Urla alla mamma che resta seduta tremando sul posto.

Vedo che sta male, probabilmente sta rivivendo quelle scene nella sua mente ed Adam non è d'aiuto.

《Le ho raccontato la mia storia e ci siamo emozionate...》
Dico cercando di fargli bere questa scusa che è quella più credibile.

Gira lo sguardo verso di me, osservandomi finalmente.

Mi squadra dalla testa ai piedi notando probabilmente i suoi vestiti su di me senza aver chiesto nessun permesso.

《Non dirmi bugie tu!》
Urla fulminandomi con gli occhi ed io abbasso lo sguardo premendo le labbra una sull'altra.

Riporta lo sguardo sulla madre che piange con le mani sul viso.

《Signora, va tutto bene...》
Mi avvicino a lei posando una mano sulla sua schiena ed accarezzandole i capelli.

《Le hai raccontato di quello stronzo di merda?!》
Continua Adam non contento contro la madre ancora tremula sulla sedia.

《Rispondimi, cazzo!》
Batte un pugno sul tavolo facendo sobbalzare entrambe.

Lei alza lo sguardo, lo guarda per qualche secondo interminabile, sta per aprire bocca ma il figlio la precede.

《Cosa le hai raccontato? Che vi avamate? Che all'inizio non era così? E tutte le stronzate che hai in testa?!》
Urla a due centimetri dalla faccia della povera donna che scoppia a piangere di nuovo.

《Adam, lasciala stare! Ho insistito io, non voleva raccontarmi niente》
Dico avvicinandomi a lui e posando una mano sulla sua in un invano tentativo di calmarlo.

Sono debole di cuore, queste discussioni non le so reggere infatti adesso sento un dolore al petto fortissimo.

《Non difenderla!》
Ringhia contro di me togliendo la sua mano dalla mia bruscamente.

《Continui a raccontare questa storia a tutti come se fossero dei psicologi!》
Cammina avanti e indietro per la cucina portandosi le mani tra i capelli ricci.

《Fa bene parlare con qualcuno...》
Continuo a parlare per cercare di calmarlo perché non voglio che la signora pianga ancora.

《Stai zitta!》
Urla contro di me facendomi deglutire a fatica.

《No Adam! Tua mamma ha già sofferto tanto perché devi mortificarla così!》
Dico impuntando i piedi sul pavimento pensando invanamente di non farmi mettere i piedi in testa.

Non ho paura di lui, so bene che lui non mi toccherebbe mai.

Adam non è questo.

Adam è quello che ieri sera mi sussurrava "sei mia" mentre facevamo l'amore.

𝐼 𝑤𝑎𝑛𝑛𝑎 𝑏𝑒 𝑦𝑜𝑢𝑟𝑠 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora