41- Terremoto

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E forse fu per gioco, o forse per amore.
-Anonimo

Pov's Perla
Il viaggio verso casa sua sembra durare più del previsto, forse perché non vedo l'ora di fare l'amore con lui.

Lo osservo che guida pensieroso tenendo lo sguardo fisso sulla strada e mantenendo una velocità moderata.

Mi soffermo a guardare il suo profilo perfetto, la sua barba cresciuta, i suoi capelli perfettamente ricci, le sue labbra gonfie dei miei baci e le sue ciglia lunghe.

Siccome non mi piace il silenzio, decido di stuzzicarlo un po.

Visto che sono una birba monella, come dice lui.

《Con quante sei stato in mia assenza?》
Dico ridendo per prenderlo in giro ma ricevo solo un'occhiataccia da parte sua.

《Neanche le guardo più le altre donne》
Dice rilassandosi contro il sedile ed accelerando per sorpassare un'auto.

Senso dell'ironia saltami addosso.

《Bravissimo!》
Esclamo ridendo e facendo incurvare anche il suo viso in un sorriso.

Ah, vedi come sei bello quando sorridi?

Dovresti farlo sempre invece di avere quel muso lungo.

《Tu hai visto qualche ragazzo?》
Dice profondamente infastidito ritornando serio.

《Mio padre mi ha rinchiusa in casa per tre giorni!》
Dico facendolo sgranare gli occhi, non sapendo tutto.

《Ma cosa diavolo è successo?》
Dice non capendo niente di ciò che è successo in questi giorni.

《Allora...》

Approfitto del viaggio in macchina per raccontargli grossomodo cosa è successo in questi giorni.

Partendo da quando lui è andato via da casa mia, ai due giorni seguenti di inferno e alla sera dove mio padre ritornò piangendo.

Gli dico le confessioni fatte da mio padre dopo tanti anni di bugie che hanno solo rovinato il nostro rapporto.

Dal suo lavoro assurdo, le sue condizioni di vita e il perché non venisse da me.

Gli dico tutte le cose belle che mi ha detto e cosa desidera ovvero che io vada da mio nonno.

《Quindi venerdì andrò da lui...》
Dico infine facendogli capire che sono intenzionata ad incontrare mio nonno.

《Oddio birba...》
Dice lui fermandosi ad un semaforo e voltandosi verso di me.

《Troverò io un lavoro a tuo padre, non preoccuparti》
Dice facendomi spuntare un sorriso sincero sul volto.

È proprio questo che mi piace di lui...

So che su di lui posso contare, sempre.

《Anch'io devo cercarmi un nuovo lavoro》
Sbuffo poggiando la testa al finestrino freddo.

《Perché mai?》
Dice ripartendo quando il semaforo diventa verde.

《Il signor Giancarlo vende la libreria a suo cognato》
Dico triste e lui pensa qualche secondo prima di aprire bocca.

《Anche se te la comprassi, quella libreria non fa molto fatturato》
Dice serio pensando di risolvere il problema in qualche modo.

《Rischieresti di fallire dopo nemmeno due mesi》
Dice premendo le labbra e scuotendo leggermente la testa contrariato.

《Lo so, per questo voglio cercare un nuovo lavoro》
Dico pensando a quale lavoro potrei svolgere con il mio diploma.

《Bambolina ma tu puoi anche non lavorare》
Dice calmo voltando verso destra ed intraprendendo il corso principale.

𝐼 𝑤𝑎𝑛𝑛𝑎 𝑏𝑒 𝑦𝑜𝑢𝑟𝑠 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora