15- Perdono

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Lasciamo fare al tempo.
-Jane Austen

Pov's Adam
Sono disgustato.

Sono disgustato da me stesso.

Sto diventando tutto quello che non volevo essere.

Sto diventando come mio padre.

Sono nervoso, stronzo, compulsivo, violento e tossico.

Dopo aver toccato la fidanzata di mio fratello in quel modo ho realizzato quanto sono una merda.

Ho cercato di scaricare le mie colpe su di lei che non c'entra proprio niente in questa storia.

Lei voleva solo far divertire Perla ed io l'ho incolpata.

L'ho incolpata perché non accettavo che Perla avesse visto quella scena, se Vanessa non l'avesse poratta in quel posto non l'avrebbe mai vista.

No, non doveva vederla.

Adesso sarà impossibile riconquistare la sua fiducia ma ci proverò finché aria entri nei miei polmoni.

Sono seduto sul pavimento della palestra deserta, ho appena finito di prendere a pugni il sacco da box e sono perso nei miei pensieri.

《Non ti ho mai visto così...》
Dice l'ultimo personal trainer rimasto appoggiando una mano sulla mia spalla.

《Qualche donna ti ha spezzato il cuore, vero?》
《Sono io che lo spezzo a loro》
Dico alzandomi e passandomi una mano sul viso sudato.

《Chiunque essa sia, ti ha fatto perdere la testa》
Lo guardo a lungo per poi sospirare.

Non voglio ammetterlo ma è così, è evidente, si nota ad occhio nudo.

Vado pazzo per quella ragazza, per la mia dolce birba.

Mi dirigo nello spogliatoio e mi faccio una doccia velocemente.

Prendo le mie cose e percorro la palestra per arrivare all'uscita.

Vedo il personal trainer appoggiato alla porta con le chiavi tra le mani, sta aspettando me per chiudere la palestra.

《Ciao Adam!》
《Ciao》
Dico uscendo dalla palestra per avvicinarmi alla mia macchina.

Apro lo sportello, salgo in auto e metto in moto partendo.

Dio, quanto è monotona la mia vita.

Percorro la solita strada mangiandomi le pellicine attorno alle unghie per il nervosismo.

Guardo la libreria dove lavora Perla e indeciso accosto accanto al marciapiede.

La libreria starà per chiudere quindi non ci sarà nessuno, neanche il signor Giancarlo che ha dato questo incarico a Perla.

Voglio vederla e voglio parlarle.

Stamattina mi ha lasciato con l'amaro in bocca e non le ho potuto spiegare la situazione.

Ancora incerto scendo dalla macchina ed entro nella libreria silenziosamente.

La vedo su una scala che guarda le copertine di diversi libri incuriosita.

Mi avvicino lentamente osservando le sue caviglie scoperte da una gonna lunga ed i suoi capelli mossi sulle spalle.

《Come sei bella, birba...》
Mi scappa dalla bocca attirando la sua attenzione.

《Oddio!》
Posa il libro che aveva tra le mani e si porta una mano sul cuore.

《Da quanto sei qui?!》
Dice infastidita scendendo lentamente dalla scala.

𝐼 𝑤𝑎𝑛𝑛𝑎 𝑏𝑒 𝑦𝑜𝑢𝑟𝑠 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora