36- La luce

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La felicità è avere il cuore innamorato.
-Alessandro D'Avenia.

Pov's Adam
Stringo il colletto dell'uomo, si sente in difficoltà stretto al collo in casa sua da uno sconosciuto che si scopa la figlia.

Noto nei suoi occhi un minimo di timore, effettivamente sono molto più grosso di lui e peso almeno venti chili in più.

《Come cazzo l'hai chiamata?!》
Urlo a due centimetri dal suo viso non avendo proprio rispetto per l'uomo adulto nonché padre della mia birba.

《L'h-ai fatta d-iventare tu co-sì!》
Dice con il fiato corto e tossendo per prendere aria.

《A-dam, lascialo!》
Dice Perla preoccupata posando la sua mano fredda attorno alla mia e tremando.

Lei già ha visto come divento una bestia quando mi arrabbio.

《Perla è una ragazza seria e non ha mai fatto la vittima con nessuno!》
Dico lasciando il suo collo per farlo riprendere fiato, solo perché me l'ha chiesto la birba.

《Dove cazzo stavi tu quando sveniva perché non mangiava? Quando stava diventando sola e depressa?!》
Urlo per colpirlo nel profondo del suo orgoglio.

《Tu eri chissà dove a fare i cazzi tuoi! Io le sono stato vicino!》
Urlo ancora contro l'uomo che non mi risponde e tiene lo sguardo basso.

《Certo, ho sbagliato anch'io con lei e continuerò a farlo perché non sono un santo ma mai la tratterò come l'hai trattata tu!》
Gli punto il dito sul petto per fargli capire quanto è stato una merda nei confronti di sua figlia.

《Dovrebbe essere la tua principessa invece la tratti come uno straccio vecchio! Io non tratterei mai mia figlia così!》
Dico ancora respirando lentamente e cercando di calmarmi.

《Come si fa a trattare male quest'angelo?!》
Dico ancora guardando la ragazza accanto a me.

Noto il suo incantevole viso illumminarsi con i fari che ha agli occhi.

Quel mare profondo ed immenso che farebbe innamorare anche il più esperto dei marinai.

Quel mare che ha fatto innamorare me.

In quegli occhi racchiude un'anima profonda più dell'oceano Atlantico ed io ci sto annegando.

《Sei uguale a tuo padre!》
Osa dire l'uomo distraendomi dalla creatura che lui stesso ha creato.

《Non sai niente di me! Conosci quell'animale di mio padre ma non me!》
Dico capendo che lui si sia fatto un idea di me basandosi su mio padre, odio quando lo fanno.

Io non sono come lui, cazzo.

《Ti sei presentato bene!》
Dice ironico alzando lo sguardo con gli occhi iniettati di odio.

Corrugo la fronte non capendo dove vuole andare a parare.

《Devo fare il padre?! Bene! Perla viene con me!》
Dice prendendo il polso della figlia e strattonandola verso di lui.

《Tu non la porti da nessuna parte!》
Dico prendendo Perla e trascinandola dietro la mia schiena.

《Perla, resterà con me!》
Urlo furioso al pensiero di Perla lontana da me in un'altra città.

《No! Sono io il padre! Perla verrà con me! Qui non ci metterà più piede!》
Urla contro di me cercando di riprendere in mano la situazione ma non sa la mia ira dove può arrivare.

《Posso decidere io?》
Sussurra la bambolina alle mie spalle ma nessuno dei due la ascolta.

Ci guardiamo come due tori pronti alla battaglia.

𝐼 𝑤𝑎𝑛𝑛𝑎 𝑏𝑒 𝑦𝑜𝑢𝑟𝑠 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora