67- Una voglia irrefrenabile

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Ho un desiderio desolato di te stasera. Ahimè stasera e sempre.
-D'Annunzio

Alcuni giorni dopo...
Pov's mamma di Adam
Sono seduta sul divano e sono come al solito molto annoiata.

Guardo programmi di cucina da tutto il pomeriggio ed è il momento di spegnere questa maledetta televisione.

Poso il telecomando sul tavolino e mi avvicino ai cassetti dove ho vari ricordi.

Prendo una scatola intitolata "Adam" e mi risiedo sul divano appoggiandola sulle gambe.

La apro trovandoci di tutto al suo interno.

Avevo cancellato dalla mia mente di quante cose avessi messo lì dentro.

La prima cosa che vedo è l'esame beta hCG quando scoprì di aspettare Adam.

Poi trovo il suo primo ciuccio, il suo braccialetto all'ospedale, i suoi primi calzini minuscoli e una foto di me incinta.

Guardo tutti questi ricordi con un sorriso enorme sul viso e quasi emozionata.

Il suono del campanello mi fa sobbalzare.

Chi sarà a quest'ora?

Chiudo la scatola rimettendola al suo posto e mi dirigo alla porta.

La apro senza guardare dallo spioncino e quando vedo la figura fuori casa mia spero vivamente che sia un incubo.

Il cuore mi batte forte, le gambe diventano gelatina e gli occhi involontariamente cacciano lacrime salate.

《C-osa vuoi?》
Mi esce dalle labbra mentre lui mi guarda dispiaciuto.

È mio marito.

È il padre dei miei figli.

Ma con i miei occhi non vedo niente di tutto ciò.

Vedo una persona che ho amato e amo tanto ma mi ha fatto troppo male.

Vedo colui che si ubriacava e mi picchiava sempre.

Che mi picchiava con il pancione senza alcun motivo.

Vedo il mio assassino.

《Vuoi u-ccidermi? Vuoi c-ompletare quello che non sei riuscito a fare tante volte?》
Dico in preda ad un attacco di panico.

Mi manca il respiro.

Sento mancarmi l'ossigeno nei polmoni.

Mi sento morire.

《Non voglio ucciderti...》
Sussurra finalmente qualcosa ma non riesco a tranquilizzarmi.

《Voglio solo parlarti, giuro che non ti tocco》
Scoppio a piangere risentendo la sua voce dopo tanto tempo.

Sono anni che non lo vedo.

Ho sempre mentito.

Ho sempre detto che avevo dimenticato tutto e che non lo amavo più.

Ma mentivo.

Ho sentimenti contrastanti nei suoi confronti.

Mi fa strano vederlo.

Provo amore ma allo stesso tempo odio.

《Posso entrare?》
Mi chiede ma io indietreggio prendendo il cellulare.

《No! Chiamo i carabinieri!》
Urlo contro di lui che sospira con le lacrime agli occhi.

《Ti prego, concedimi cinque minuti per parlare poi non mi farò vedere più》
Tengo stretto il cellulare e deglutisco non sapendo cosa fare.

𝐼 𝑤𝑎𝑛𝑛𝑎 𝑏𝑒 𝑦𝑜𝑢𝑟𝑠 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora