11- Apri la bocca

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Prenditi cura
delle persone
rare.
-Anonimo

Pov's Adam
Guido tranquillamente lungo le strade deserte della mia città.

Sto ritornando a casa dopo essere stato in palestra per un paio di ore.

Ho fatto un intenso allenamento per scaricare la tensione e la rabbia che avevo in corpo.

Il litigio con mio fratello e i vestiti di Perla mi hanno fatto teso come una corda.

Per fortuna questa giornata sta volgendo al termine, non vedo l'ora di arrivare a casa e rilassarmi sul divano.

In palestra c'erano molte donne che mi osservavano ma non mi sono scopato nessuna.

Non ne avevo voglia.

Visto che l'unica persona di cui ho voglia non la posso avere.

Un forte suono mi risveglia dai miei pensieri, guardo nello specchietto e noto un'ambulanza dietro alla mia macchina che cerca di soppassarmi.

Le faccio spazio e corre spedita spegnendo la sirena subito dopo.

Corrugo la fronte quando si ferma davanti alla libreria dove lavora Perla.

Cazzo.

Il cuore inizia a battermi velocemente nel petto, un ansia stringe il mio stomaco provocandomi numerose fitte.

Due sono le cose, il signor Giancarlo non starà bene oppure...

Accosto la macchina velocemente davanti all'ambulanza e scendo sbattendo lo sportello.

《Cosa succede?》
Chiedo ai dottori che stanno entrando nella libreria.

Non ricevo nessuna risposta e velocemente li seguo con un nodo alla gola.

Non ho mai avuto così paura.

《Cosa cazzo sta succedendo?!》
Urlo entrando nella libreria con i medici che si accerchiano attorno ad una figura sul pavimento.

Alla mia destra noto il signor Giancarlo e Vanessa piangere, immediatamente capisco chi c'è sul pavimento.

Quasi stento a crederci che tutto questo stia succedendo realmente.

Spero vivamente che è un incubo ma purtroppo non lo è.

《A-dam...》
La voce strozzata di Vanessa arriva alle mie orecchie bloccandomi ogni muscolo del corpo.

No, non può essere.

Lei stava bene stamattina.

Sposto un medico con forza e la vedo stesa, priva di sensi e bianca cadaverica.

È stata l'immagine più dolorosa che ho visto dopo la violenza da parte di mio padre.

《Bambolina, svegliati...》
Mi inginocchio sul pavimento in legno e le tocco il viso delicatamente, è fredda come un ghiacciolo.

《Non fare scherzi! Birba!》
La scuoto sentendo un vuoto ed una paura incolmabile dentro.

La conosco da poco ma già si è stabilita sul mio cuore.

È una ragazza dolcissima, di una gentilezza e grazia disarmante.

È una donna nelle vesti di una ragazzina, ha dovuto passare dei periodi davvero difficili e tristi.

《Per favore, ci lasci lavorare! Si sposti!》
Dice una dottoressa dai toni sgarbati prendendo il piccolo polso della mia bimba per controllare il battito.

𝐼 𝑤𝑎𝑛𝑛𝑎 𝑏𝑒 𝑦𝑜𝑢𝑟𝑠 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora