64.1 Just stop your crying, it's a sign of the times

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Kai
16 ore prima dell'arresto

«Ci vediamo più tardi.» saluto Angel con un dolce bacio sulle labbra, prima che scenda dall'auto. La guardo camminare rapidamente verso il portone ed io attendo che entri prima di sfrecciare via.

Ho bisogno di farmi una doccia, buttarmi sul mio divano e guardare qualcosa su Netflix. Oggi è stata una giornata impegnativa, tra il funerale di mamma Miller e l'uscita a 4 improvvisata, ho sul serio bisogno di relax.

Le mie energie sociali si scaricano piuttosto in fretta.

Parcheggio, notando come a casa non ci sia nessuno. Meglio ancora. Posso fare quello che voglio.
Guardare le peggio cavolate.

Per poco non esulto.

Una volta entrato, vado subito alla ricerca di una birra fredda da scolarmi in santa pace. Inizio a sorseggiarla, rendendomi conto subito dopo di una pila infinita di posta sul tavolo.

Alzo gli occhi al cielo e, da malato dell'ordine quale sono, decido di sbarazzarmene. Leggo il contenuto di ognuna, o almeno faccio così per le prime. Le butto poi tutte nel cestino.

Sono solo cazzate.

Fin quando qualcosa non attira la mia attenzione.
Una busta bianca, candida.
Presenta soltanto una scritta nel retro, in corsivo.

Per Loki

Raggelo. Deglutisco, prima di aprire la busta così in fretta che per poco la carta non si rompe.

Qui si può sopravvivere solo in un modo.
E tu non lo stai facendo bene.

Loki, oltre ad essere un personaggio della Marvel, era il soprannome per niente adorabile affidatomi da mio padre. Voleva fosse addirittura il mio secondo nome.

(Piccolo   excursus
/ex·cùr·sus/
Loki era la personificazione di molti concetti astratti negativi, tra cui l'astuzia, l'inganno, la perfidia, il tradimento, la gelosia, le malefatte e il caos. Non ultimo, era anche la personificazione del fuoco. E' possibile che la sua associazione con questo elemento sia dovuta al fatto che il fuoco ha in sé una duplice natura: è capace sia di donare luce e calore, sia di distruggere tutto quello che gli capita, nel momento in cui, non più sotto controllo, si tramuta in un incendio.
Loki, essendo il dio dell'inganno, possedeva proprio questa duplice natura: inizialmente benevolo e amichevole, poteva tradire crudelmente chi si fidava di lui.
Era dunque una figura molto ambigua, priva di alcuna moralità, e perciò al limite tra il bene e il male. )

Mi aveva sempre detto di non fidarmi mai delle persone e di avere sempre qualcosa a disposizione per distruggerle.

Mi aveva insegnato a creare scompiglio in ogni dove. A farmi sentire ovunque ma solo per far provare paura a chi mi stesse vicino.

«Vedrai, nessuno ti darà mai fastidio se farai come ti dirò. Potrai anche portare un occhio nero a casa, ma saranno le tue mani a dirmi se sei stato in grado di difenderti o meno. E se non saranno sporche del sangue altrui, io penserò sempre che tu sia un debole.»

Non potevo essere un debole.
Ma io non volevo neppure diventare come mio padre.

«Le persone mi temono e mi onorano. Non vuoi che sia portato anche a te lo stesso rispetto?»

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