Epilogo

98.9K 3.3K 29.4K
                                    


Adesso potete slacciarvi la cinture, perché siamo arrivati a destinazione...

𝓌𝒽𝑒𝓇𝑒'𝒹 𝒶𝓁𝓁 𝓉𝒽𝑒 𝓉𝒾𝓂𝑒 𝑔𝑜?

la foto è di readwithstar su TikTok ♥️ (ciao Fiore, ti amo)

W I L L

7 anni dopo

«È la vigilia di Natale, possibile che tu debba rompermi i coglioni anche oggi?»

Il mio manager, Jack, non ha fatto altro che chiamarmi per tutto il giorno. Ed io sono stato su un dannato aereo per tornare a casa, altrimenti avrei dovuto anche rispondergli.

«William», prova a parlare ma lo interrompo.

«Te l'ho già detto: niente lavoro durante le feste.»

E attacco.

Mi ritrovo a sbuffare, mentre decido di bloccarlo per questi giorni.

Funziona così tra me e lui: lo blocco ogni volta che non voglio sentirlo. È una tecnica che ho adottato da qualche mese, ma che si sta ripetendo sempre più spesso.

Voglio bene a Jack come ad un fratello, ma il suo problema più grande è quello di essere un grande scassacazzo malato di soldi.
Questo lo porta ad accettare qualsiasi tipo di serata, anche quelle che a me non interessa dirigere.

Ma io non faccio il mio lavoro per soldi e qualcuno mi dia una sprangata sui denti se dovessi mai diventare così.

Trascino la mia ventiquattr'ore di pelle nera per l'aeroporto. Atterrare qui a New York è sempre un'emozione diversa dal solito.
Sono sempre in giro per il mondo. Ho visitato posti meravigliosi, anche quelli che sognavo da bambino, ma mai nessuno di quei luoghi mi ha mai suscitato un'emozione lontanamente paragonabile.

Tornare a casa, dopo mesi o anche anni fuori, è sempre bello. Sai che anche se dall'altra parte del mondo, c'è sempre qualcuno ad aspettarti.

Non ti senti mai solo.

Qualche giorno fa, tra una chiamata e l'altra con Dean e Sky, avevo detto che questo Natale non ci sarei stato.

Ed era così, fino a qualche ora fa.

Ho degli impegni da rispettare, tanto lavoro arretrato e viaggi da sostenere durante queste vacanze.

Ma non avrei mai, e poi mai, rinunciato ad un Natale con loro. Era stato assurdo per me pensarci anche solo per un minuto, figuriamoci per loro sentirlo.

Sono sempre stato un amante delle sorprese. Mi piace soprattutto riceverle, a dire il vero.
Ma anche prepararle.
Non vedo l'ora di vedere le loro facce.

Chiamo un taxi, e mentre lo aspetto, stringo tra le mani la lettera che mi sto portando dietro da un po'.

Quasi un anno.

Mi ero promesso che una volta tornato a casa, avrei trovato il modo per spedirgliela.

Non l'ho mai più aperta, dal momento in cui avevo scritto l'ultima parola. Non ricordo manco più che cazzo ci ho scritto.

LimitlessDove le storie prendono vita. Scoprilo ora