Chapter 1. Deserto di Ordos

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Yeonjun si raddrizzò, stirando i muscoli della schiena ed emettendo un sospiro di dolore.

Era piegato da ore su quel cumulo di sabbia e non era emerso ancora nulla di interessante. Non che si aspettasse di trovare davvero qualcosa, del resto erano fermi in quel sito da qualche mese.

Si passò una mano tra i capelli, incurante dei granelli di sabbia che si sarebbero inevitabilmente inseriti nella sua chioma scura. Quando si era diplomato al Dipartimento di Arte e Archeologia dell'Università Statale di Seoul era convinto che avrebbe fatto la guida turistica nei musei a vita. Magari all'inizio si sarebbe anche divertito, ma sicuramente con il tempo avrebbe iniziato a ripetere meccanicamente le informazioni, senza più alcun entusiasmo. Eppure, si era rassegnato che quello sarebbe stato l'unico lavoro possibile per lui. Di conseguenza era rimasto stupito quando gli era arrivata una e-mail del Dipartimento che lo indicava come un archeologo scelto per condurre degli scavi nel Deserto di Ordos, situato nella parte meridionale della Mongolia. Non aveva neppure letto il motivo della spedizione, aveva semplicemente accettato perché era consapevole che un'occasione così non gli si sarebbe più presentata.

Ovviamente non immaginava che sarebbe incappato in una spedizione in cui i turni di lavoro erano estenuanti e lo scopo era semplicemente ritrovare tracce di vita preistorica in quel tratto di deserto. Forse Yeonjun avrebbe potuto informarsi prima e ora si sarebbe trovato in un comodo museo con l'aria condizionata a stampare biglietti alle scolaresche.

"Hai intenzione di riposarti ancora molto?" sbottò una voce sotto di lui.

Yeonjun abbassò lo sguardo, appoggiandosi alla pala. Beomgyu aveva scavato più di lui, di conseguenza si trovava a qualche metro di profondità. Il volto sudato del ragazzo ormai era ricoperto di polvere e i suoi capelli scuri lasciati crescere più lunghi del solito erano legati in una piccola coda arruffata. "Scusa, ho un mal di schiena incredibile" si lamentò Yeonjun, raggiungendo l'amico e unendosi al suo scavo.

Beomgyu sbuffò divertito "Del resto non è che le brandine che ci hanno fornito per dormire siano le più comode" "Esatto- si accodò Yeonjun riprendendo a scavare con forza- non solo lavoriamo duramente di giorno, ma persino di notte non riusciamo a riposare". L'altro ragazzo ridacchiò "Mi sto seriamente pentendo di essermi iscritto alla facoltà di Archeologia, potevo scegliere Economia come desideravano i miei genitori e a questo punto sarei stato seduto in una banca". "Se almeno la nostra paga fosse dignitosa potrei accettare tutta questa fatica" replicò Yeonjun, sbottonandosi leggermente la camicia per il caldo.

"Che ne dici di riemergere in superficie per bere un po' d'acqua?" domandò Beomgyu, puntellando con dei pali il corridoio che avevano scavato, evitando che le sabbie lo ringhiottissero. Yeonjun non se lo fece ripetere due volte, seguendo l'amico. Si guardò intorno, notando come i lavori procedessero nel migliore dei modi, con vari archeologi addetti agli scavi. Ormai quella porzione di deserto assomigliava ad una groviera.

"Tieni" disse Beomgyu, pescando una bottiglietta d'acqua dalla cassa di legno e lanciandola a Yeonjun. Il ragazzo l'afferrò prontamente, aprendola e iniziando a bere avidamente. Le temperature del deserto durante il giorno erano incredibilmente elevate, niente a cui lui fosse minimamente preparato. "Ma secondo te c'è davvero qualcosa qui sotto o stiamo scavando per niente?" domandò Beomgyu, cercando di levarsi la polvere dal viso con un lembo della maglietta, anch'essa sporca. Yeonjun gli rispose con una smorfia, scrollando le spalle. Il Deserto di Ordos gli sembrava solo un inutile contenitore di sabbia, privo di ogni interesse, anche se evidentemente qualche segnalazione era stata fatta se si trovavano a lavorare in quel punto.

Di colpo si riscosse dai suoi pensieri, sentendo un liquido freddo bagnargli improvvisamente la testa. Si allontanò di scatto, mentre Beomgyu rideva continuando a svuotargli addosso il contenuto della sua bottiglietta d'acqua. "Ma che fai!" gli gridò infastidito. "Ti eri alienato per qualche istante- si giustificò l'altro ridacchiando- temevo che il sole del deserto ti avesse colpito più duramente del solito e volevo risvegliarti". Yeonjun roteò gli occhi, si diresse alla cassa di legno e rapidamente estrasse una bottiglia, versandola contro Beomgyu che iniziò a correre tra i vari scavi ridendo. Yeonjun lo inseguì, cercando vendetta. Nessuno degli altri archeologi prestava loro attenzione, ormai già abituati ai loro comportamenti. Beomgyu era di qualche anno più giovane di Yeonjun, ma al contrario del primo aveva terminato i suoi studi nei tempi previsti, di conseguenza era stato anche lui segnalato dal Dipartimento come possibile archeologo per una spedizione in Mongolia. Si erano conosciuti in quel sito e immediatamente erano diventati amici, finendo per essere appellati dagli altri colleghi come i più rumorosi e caotici del gruppo.

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