Chapter 2. Seoul

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"Ciao papà, volevo solo avvisarti che sono tornato in Corea".

Soobin sospirò, attendendo la risposta del padre, mentre calciava un sassolino nel marciapiede. Strinse più forte il cellulare tra le dita, lanciando una rapida occhiata al bar dell'hotel. Poteva intravedere chiaramente i suoi amici seduti al tavolo, in un silenzio poco confortevole. "Ci sono problemi?" domandò il padre, con il solito tono di chi ha fretta e poco tempo da perdere. Soprattutto con il figlio.

"No, ma preferivo seguire di persona la vendita di alcuni reperti, Taehyun ha richiesto il mio aiuto- mentì Soobin, guardando il traffico scorrere davanti a sé- comunque non mi tratterrò a Seoul troppo a lungo". "Va bene- tagliò corto l'uomo al telefono- in questo periodo non sono a casa, ma quando tornerò in Corea dobbiamo seriamente parlare di un certo argomento". "Okay, va bene" sbottò Soobin, desiderando concludere quella chiamata il prima possibile. Non aveva alcuna voglia di sentire cosa suo padre volesse dirgli.

Ripose il cellulare nella tasca posteriore dei pantaloni, sospirando di nuovo. Si passò una mano tra i capelli scuri, cercando di trovare il coraggio per entrare nell'hotel. Nonostante l'apparente tregua che Yeonjun sembrava avergli concesso, era chiaro che per l'archeologo non fosse tutto risolto. Il ritorno in aereo a Seoul era stato incredibilmente silenzioso e Soobin era grato per la presenza di Beomgyu e Kai, che avevano reso il viaggio meno imbarazzante.

Il ragazzo varcò la porta dell'albergo lussuoso, sistemandosi la camicia bianca all'interno dei pantaloni neri. Si avvicinò a grandi passi al tavolo dov'erano disposti i suoi amici. Taehyun indossava un completo scuro elegante, com'era solito vestirsi quando era a Seoul. Davanti a lui erano invece seduti i tre archeologi, con ancora la sabbia e il fango a incrostare i loro abiti. Soobin cercò di celare un sorriso divertito nel notare un po' di polvere presente tra i capelli scuri di Yeonjun. Gli archeologi si guardavano attorno spaesati, probabilmente non abituati a quel genere di ambienti lussuosi. In particolare Beomgyu fissava il luogo circostante con occhi spalancati, come se si fosse trattato di un bambino in gita in un castello. Taehyun, al contrario, sorseggiava tranquillamente un caffè, il braccio appoggiato allo schienale della sedia accanto, estremamente confidente e sicuro di sé come sempre.

"Eccomi, ho avvisato mio padre del nostro ritorno a Seoul in modo che non si insospettisca" mormorò Soobin, sedendosi di peso sulla sedia tra Yeonjun e Taehyun. "Bene, ora quindi possiamo discutere di ciò che è successo" replicò il suo migliore amico, incrociando le braccia al petto. Kai lanciò uno sguardo a Beomgyu per intimargli di parlare, ma dal momento che il ragazzo continuava a guardare con stupore il bar dell'hotel in cui erano seduti, decise di prendere lui l'iniziativa.

"Dalle ultime scoperte nel sito archeologico abbiamo compreso come gli Inanima avessero un ricco tesoro con loro, molto più grande rispetto ai reperti preziosi che abbiamo già rinvenuto tra le sabbie- spiegò, sospirando- purtroppo aver venduto la lastra con le traduzioni del codice aumenta il rischio che il tesoro venga ritrovato da qualcuno che non ne farebbe buon uso". Taehyun fece scivolare lo sguardo su Beomgyu, ma il ragazzo continuava a fissare il soffitto dipinto. A dire il vero, era da quando si erano ritrovati in quell'albergo che il ragazzo evitava di guardarlo di proposito.

"Non lo potevo sapere, io ho semplicemente obbedito agli ordini del padre di Soobin" si difese Taehyun, sollevando le mani come per liberarsi da ogni accusa. "Ciò non toglie comunque che il problema rimane- sbottò Yeonjun, che in fondo non aveva ancora perdonato del tutto i due ragazzi- e anche se noi ora ci impegniamo per capire dove si trova questo dannato tesoro, dovremmo in realtà anche provare a bloccare la vendita di altri reperti che possano avere incisi degli indizi".

"La lastra è già stata venduta ormai, ma posso assolutamente fermare gli altri oggetti se può aiutare a diminuire il problema che abbiamo causato" concluse Taehyun. Soobin sorrise ottimista, annuendo "Penso sia la soluzione più giusta. Beomgyu aveva ragione, rivolgersi immediatamente a te è stata la scelta migliore. Ora possiamo decidere le prossime mosse, insieme".

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