1.15 Il mercante d'arte

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"Yeonjun hyung! Beomgyu hyung!"

Yeonjun borbottò dei suoni sconnessi, infilando maggiormente la testa nel sacco a pelo. Era talmente stanco che ormai la vita del sito archeologico penetrava persino nei suoi sogni. In quel momento esatto stava sognando di sentire la voce di Kai chiamarlo in tono concitato, come se si fosse appena verificato un problema negli scavi. Forse avrebbe dovuto bere meno caffè, oppure dormire prima la sera. Ma come poteva rinunciare agli incontri con Soobin? Solo il pensiero del ragazzo moro fece comparire un sorriso sul volto di Yeonjun, che scivolò di nuovo nel sonno.

"Hyung! Svegliatevi!".

Yeonjun spalancò gli occhi. Questa volta non poteva sognare ancora. Era ovvio che la voce di Kai appartenesse alla realtà e non ad una finzione onirica. L'archeologo si sollevò a fatica sulla brandina, uscendo dal sacco a pelo. "Kai, tesoro, che cosa sta accadendo" borbottò. Neppure da appena sveglio riusciva ad essere scortese con il ragazzo più piccolo. Soprattutto quando nella sua voce poteva percepire solo preoccupazione.

Ma nel momento in cui i suoi occhi si focalizzarono sul volto di Kai, Yeonjun comprese immediatamente come la situazione fosse ben più grave di ciò che pensava. Scattò immediatamente in piedi, correndo verso la brandina di Beomgyu. Scosse con forza il ragazzo, costringendolo a svegliarsi. "Ancora un secondo, per favore- borbottò il ragazzo moro, protestando- a meno che tu non sia Taehyun, lasciami dormire".

"Non è il momento di scherzare, Gyu" lo riprese Yeonjun, intimandogli di alzarsi. Beomgyu a quel punto aprì un occhio, notando Kai in piedi all'entrata della tenda. "Ehi, perché hai quell'espressione?- domandò, sbadigliando platealmente- sembra che tu abbia visto un fantasma. Per caso la maledizione della grotta alla fine era vera?". Kai gli lanciò un'occhiataccia "Preferirei si trattasse di una mummia sinceramente, rispetto a ciò che è accaduto".

Yeonjun iniziò seriamente ad agitarsi. Non aveva mai visto Kai, tipicamente tranquillo, così tanto preoccupato. "Per favore, spiegaci cosa è successo" mormorò, sentendo già i muscoli tendersi in vista di una notizia negativa. "Sono scomparsi degli oggetti dal sito- spiegò Kai, quasi scoppiando a piangere- alcune lastre d'oro, dei reperti importanti, tutto ciò che di prezioso abbiamo recuperato. Ma soprattutto, è sparita la lastra delle traduzioni, quella che noi abbiamo sempre utilizzato per comprendere il codice".

Yeonjun in quel momento pensò di avere un mancamento. Si sedette di peso sulla brandina di Beomgyu, sentendo le gambe cedere. "Come...come è possibile" mormorò, la voce tremante. Kai scosse la testa vigorosamente "Non lo so, hyung. Stamattina mi sono alzato per il mio turno di lavoro e quando sono giunto nel sito con gli altri archeologi abbiamo scoperto che mancavano molti reperti catalogati".

Beomgyu lanciò un'occhiata preoccupata a Yeonjun "Potrebbero essere dei ladri infiltrati nel sito? Magari qualcuno che è venuto a sapere della nostra scoperta? Dovremmo allertare le autorità immediatamente". Yeonjun rimase qualche istante immobile a fissare il vuoto davanti a sé, la mente che vorticava in preda al panico. "Dobbiamo capire cosa è accaduto- sussurrò poi, improvvisamente serio e determinato- io vado ad avvertire Soobin, tu e Kai tornate agli scavi e cercate di raccogliere indizi. Voglio un elenco esatto dei reperti scomparsi e della loro quotazione sul mercato. Prenderemo quegli idioti il prima possibile".

Beomgyu annuì, infilandosi una felpa e seguendo Kai all'esterno della tenda. Yeonjun, rimasto solo, si passò una mano sul volto. Quello non era di certo un bel modo per svegliarsi la mattina. L'archeologo colpì la brandina con un pugno, rilasciando tutta la tensione che provava. Com'era possibile che la sua vita fosse sempre un autentico disastro? Non poteva anche lui avere un'esistenza tranquilla e rilassante? Perché ogni volta che tutto sembrava andare bene poi accadeva l'imprevisto peggiore?

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