3.6 Polaroid

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Click!

Yeonjun si voltò, sorridendo dolcemente. Soobin abbassò la macchina fotografica, attendendo che stampasse la polaroid.

"Hai intenzione di immortalare ogni angolo di New York?" domandò Yeonjun, ridacchiando leggermente. Soobin si strinse nelle spalle, agitando la polaroid per farla asciugare. Poi la infilò rapidamente in tasca, facendola scomparire insieme a tutte le altre scattate precedentemente.

"È così sbagliato voler conservare dei ricordi del nostro viaggio?- ribatté, guardandosi attorno- dal momento che il nostro piano è fallito miseramente, almeno cerco di cogliere l'opportunità per visitare una nuova città". Yeonjun annuì, sorridendogli.

Quando Soobin aveva proposto di uscire di casa per un breve giro a New York, l'archeologo aveva pensato che non esistesse davvero decisione migliore. Avevano bisogno di distrarsi, di dimenticare per qualche ora la preoccupazione dei reperti da recuperare e lo spavento vissuto nel grattacielo quando la situazione era precipitata, rischiando di metterli in pericolo. Tuttavia, Kai aveva preferito tornare in camera a dormire, anche se Yeonjun sospettava che il ragazzo stesse guardando il nuovo episodio di qualche anime. Taehyun invece aveva deciso di rimanere accanto a Hoseok per assisterlo nel suo lavoro, pronto a rispondere ad ogni sua eventuale domanda. Beomgyu aveva borbottato qualcosa di incomprensibile, ma Yeonjun aveva capito come il suo migliore amico non fosse certamente dell'umore di visitare New York. Non avevano avuto ancora modo di parlare davvero nel dettaglio di ciò che era accaduto tra lui e Taehyun. Yeonjun aveva trascorso l'intero giorno precedente a consolare Beomgyu, che aveva continuato a piangere a lungo prima di addormentarsi, sfinito. Yeonjun sapeva che Soobin si era già confrontato con Taehyun e quello era l'unico motivo per cui non aveva ancora appeso al muro il ragazzo. Nessuno poteva far soffrire in quel modo il suo Gyu ed era una questione che sicuramente avrebbe risolto al più presto. Non in quel momento però, dove il suo migliore amico sembrava necessitare di un po' di tempo solo per lui.

Di conseguenza, Yeonjun e Soobin si erano ritrovati ancora una volta da soli. Nessuno dei due aveva intenzione di rinunciare alla visita a New York, quindi erano usciti insieme dalla casa. Yeonjun si imponeva di pensare che non fosse un appuntamento romantico di coppia, ma solo una gita fuoriporta con un amico, nonostante l'atmosfera invernale della città americana rendesse tutto romantico.

"Potremmo visitare il Museo di..." iniziò a dire Yeonjun, ma Soobin lo interruppe immediatamente, guardandolo storto. "Hai già dimenticato il nostro patto?" ribatté, incrociando le braccia al petto. Yeonjun roteò gli occhi, sospirando sconsolato. "Lo so che hai esplicitamente chiesto di lasciare da parte per qualche ora l'archeologia, ma il museo che ti volevo proporre riguarda l'arte moderna e..." "Non importa, niente cultura per oggi" scherzò Soobin, colpendo il braccio del ragazzo con il gomito per invitarlo a proseguire lungo i sentieri di Central Park.

Yeonjun scosse la testa, fingendosi in totale disaccordo, ma in realtà sul suo volto era comparso un piccolo sorriso. Apprezzava seriamente i tentativi di Soobin di aiutarlo a distrarsi, concedendosi delle pause dal lavoro di cui non era consapevole di averne davvero bisogno. "Sei proprio il classico turista medio" brontolò sommessamente. Soobin sorrise, preferendo non rispondere. Amava battibeccare con Yeonjun tanto quanto amava fargli vincere ogni dibattito.

Effettivamente però l'archeologo aveva ragione. Soobin aveva portato con sé dalla Corea una macchina fotografica per polaroid, regalo dei suoi fratelli per uno dei suoi ultimi compleanni. Il ragazzo non l'aveva mai utilizzata prima d'ora, preferendo di gran lunga la comodità della fotocamera del cellulare e soprattutto non vivendo così spesso dei momenti da immortalare in eterno nella memoria. Aveva deciso però di portarla in America per rendere più credibile la presenza di Taehyun e Beomgyu all'esterno del grattacielo, come se fossero stati dei veri turisti in vacanza a New York. Fortunatamente i due ragazzi erano stati troppo impegnati a seguire la missione per scattare delle foto, lasciando la pellicola intatta e permettendo a Soobin di collezionare così tante polaroid che ormai riempivano le sue tasche.

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