4.4 Silver day pt.1

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Yeonjun si stiracchiò leggermente, canticchiando sottovoce.

Era stata una giornata pesante, aveva trascorso la maggior parte del tempo nel sito archeologico, impegnato a pulire e catalogare i vari reperti emersi dal terreno. Damyang si stava rivelando il luogo corretto in cui cercare, anche se stavano impiegando più tempo del previsto ad individuare quel tesoro nascosto. Contro ogni previsione, però, Yeonjun era sereno. Si trovava immerso nell'archeologia, che costituiva tutto il suo mondo e che era una delle poche cose a renderlo davvero felice. Ormai gli Inanima erano diventati quasi parte della sua famiglia, li conosceva come se fossero amici di lunga data, solo un po' sperduti nelle sabbie del tempo. Aveva studiato tutto di loro, ogni singola abitudine e rituale. A volte non gli importava nemmeno troppo individuare il tesoro, quanto poter portare alla luce il valore inestimabile di quella civiltà sconosciuta. Tutto il mondo a breve li avrebbe conosciuti, come meritavano.

Yeonjun si appoggiò alla staccionata del giardino, osservando le strade del villaggio davanti a sé. Era rimasto totalmente affascinato dall'idea dei cittadini di Damyang di ricreare una realtà antica per permettere alla gente di vivere esperienze diverse dal solito. In quel momento Yeonjun stava guardando lo stesso panorama dei suoi antenati. Gli piaceva immaginare che un ragazzo della sua stessa età, molti anni prima, fermo immobile nella sua stessa identica posizione avesse ammirato gli stessi dettagli. Un villaggio silenzioso, mezzo addormentato a causa della sera imminente. Le luci fioche delle fiaccole appese all'esterno delle case illuminavano dolcemente le strade di acciottolato, ormai deserte. La maggior parte delle persone stava cenando oppure si preparava per andare a dormire. Yeonjun però non aveva sonno. Respirare l'aria di Damyang lo tranquillizzava, lo faceva sentire a casa e privo di pensieri negativi. Quasi come se fosse avvolto da una morbida coperta, che lo proteggeva da ogni problema.

Yeonjun avvertì una vibrazione provenire dalla tasca posteriore dei suoi jeans. Corrucciò la fronte, non riuscendo proprio ad immaginare chi lo stesse contattando a quell'ora. Un piccolo sorriso si formò sul suo volto, notando che si trattava di Soobin. Yeonjun sbuffò vagamente divertito, pensando che il ragazzo più piccolo doveva essere proprio pigro dato che invece di cercarlo di persona per parlargli preferiva inviargli un messaggio. Probabilmente si trovava già sotto le coperte e non aveva alcuna intenzione di lasciare il letto.

Yeonjun sorrise, immaginando Soobin. Lo aveva visto tante volte la sera, prima di dormire. Quando si appoggiava contro la testiera del letto, scrollando con fare annoiato i vari post dei social network che apparivano sullo schermo del cellulare. Indossava gli occhiali, per riposare la vista, e solitamente aveva i capelli bagnati dopo essersi fatto la doccia. Yeonjun si accorse di quanto quell'immagine fosse familiare, come se il suo cuore potesse riconoscerla perfettamente.

L'archeologo si riscosse dai propri pensieri, decidendosi a leggere il messaggio inviato da Soobin. Sbatté le palpebre, leggermente confuso. Il ragazzo più piccolo gli chiedeva di andare in camera sua perché dovevano discutere di qualcosa di serio e importante. Yeonjun non riusciva nemmeno ad immaginare di cosa si trattasse, dato che durante la cena Soobin era apparso tranquillo e rilassato.

L'archeologo infilò il cellulare di nuovo nella tasca, rientrando in casa mentre accarezzava un'ultima volta con lo sguardo il villaggio dormiente di Damyang Changpyeong. Si diresse verso la camera di Soobin, bussando ripetutamente una volta giunto alla sua porta. Si morse il labbro, non sentendo alcuna risposta provenire dall'interno. "Soobin, tutto ok?" domandò, bussando di nuovo. Ma ancora, non giunse alcun suono.

Yeonjun iniziò seriamente a preoccuparsi. Senza pensarci ulteriormente, abbassò la maniglia, entrando nella stanza. Si guardò attorno, notando come la camera fosse completamente vuota. Non c'era alcuna traccia di Soobin. Persino il letto era ancora ordinato, segno che il ragazzo non lo avesse nemmeno minimamente toccato. Yeonjun sentì il cuore battere più forte nel petto. Un brutto presentimento attanagliò le sue viscere, mentre cercava di individuare indizi della presenza di Soobin. Ma a parte la finestra aperta, tutto sembrava perfettamente al suo posto.

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