Taehyun sospirò, allentandosi leggermente la cravatta.
Era stata decisamente una giornata lunga e pesante. Si era svegliato quella mattina con un gran mal di testa a causa della sua situazione con Beomgyu. Il pomeriggio si era trascinato lentamente, pieno di mail lavorative a cui rispondere. E verso sera, Hoseok aveva deciso di terrorizzarli tutti, esponendo una realtà decisamente preoccupante e inquietante. Come se non bastasse, dopo essersi trasferito di fretta in quell'albergo aveva dovuto affrontare un'impegnativa call di lavoro.
Taehyun uscì dalla camera, percorrendo lo stretto corridoio che conduceva all'ascensore. Premette il tasto corrispondente alla hall dell'hotel. L'unico obiettivo che aveva in quel momento era recarsi al bar dell'albergo. Aveva sinceramente necessità di bere qualcosa. Appoggiò la testa alla parete dell'ascensore, ammirando per qualche istante il suo riflesso nello specchio. Indossava ancora un completo nero elegante, la camicia bianca e la cravatta scura abbinata. Non aveva nemmeno avuto la forza di cambiare vestiti, una volta terminata la call di lavoro era semplicemente uscito dalla stanza.
Taehyun sospirò di nuovo, sentendosi improvvisamente stanco. La montagna russa di emozioni vissute quel giorno lo aveva letteralmente prosciugato di energie. Inoltre, la sua mente era piena di pensieri e di preoccupazioni che partivano con Beomgyu e finivano con la situazione generale del loro gruppo a New York. Taehyun si morse il labbro, sbattendo leggermente la testa contro la parete. Sentiva la necessità di parlarne con qualcuno, di sfogarsi per non portare da solo il peso di quei pensieri, ma come sempre non lo avrebbe mai fatto. Faticava ad esprimere ciò che provava persino a Soobin, che era il suo migliore amico da una vita. Non riusciva a non pensare che in parte fosse anche colpa sua se ora si trovavano nei guai. Se non avesse venduto quei dannati reperti per conto del padre di Soobin ora sarebbero stati ancora nel deserto di Ordos a scavare e, chissà, magari la sua relazione con Beomgyu sarebbe stata diversa...
Taehyun sbuffò, cercando di cancellare il pensiero del ragazzo più grande, mentre le porte dell'ascensore si aprivano. Taehyun si sistemò rapidamente i capelli biondi, dirigendosi verso il bar nella hall. Si accomodò negli sgabelli in pelle, indicando con un breve cenno al barista di portargli da bere. Non gli importava nemmeno cosa, aveva solo bisogno di sciogliere un po' la tensione con dell'alcol. Il barista gli porse un bicchiere contenente un liquido ambrato. Taehyun lo assaggiò immediatamente, riconoscendo l'inconfondibile gusto del whisky. Abbozzò un piccolo sorriso. Forse in fondo quella era la sua giornata fortunata, amava il whisky.
"Hai intenzione di uscire ad ubriacarti per locali chic?" domandò improvvisamente una voce, giungendo alle sue spalle.
Taehyun si voltò, sorridendo leggermente avendo riconosciuto il proprietario. Beomgyu lo fissava, in piedi dietro di lui, le braccia incrociate al petto e un maglione di lana extra large che avvolgeva la sua figura. Taehyun si domandò come fosse possibile per il ragazzo moro apparire sempre così estremamente dolce e carino. "No, sono vestito in questo modo perché avevo una call di lavoro" ribatté, comprendendo come l'altro stesse alludendo ai suoi abiti eleganti.
Beomgyu sbuffò, sedendosi accanto a lui sullo sgabello di pelle. "Dev'essere andata male dal momento che sei qui al bar a bere" replicò. Taehyun scosse la testa "Che tu ci creda o no, oltre al traffico illegale di opere d'arte, gestisco anche molti acquisti legali. Anzi, a dire il vero sono la maggioranza del mio commercio, dato che rivendevo reperti archeologici di contrabbando solo quando Soobin me lo richiedeva per conto di suo padre. La call quindi si riferiva ad un semplice spostamento di un quadro e la trattativa è andata molto bene".
"Non riuscivano a decidere su quale muro appenderlo e ti hanno chiamato?" sbottò Beomgyu, ridacchiando divertito. Taehyun gli lanciò un'occhiata gelida, bevendo un sorso del suo whisky. "Il British Museum aveva chiesto di poter esporre temporaneamente la Monna Lisa in una loro mostra interamente dedicata al Rinascimento- spiegò, piccato- hanno chiesto il mio intervento per poter relazionarsi al meglio direttamente con il Louvre".
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Inanima
FanfictionIl codice di una civiltà perduta, nascosto tra le sabbie del deserto di Ordos. La capitale Seoul, dove le vicende familiari si intrecciano tra amore e sacrifici. La sfavillante metropoli di New York, con le sue luci abbaglianti e i suoi pericoli. Le...