5.3 Déjà-vu

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Yeonjun sollevò il cellulare, scattando rapidamente una foto prima di essere fermato dagli addetti alla sicurezza.

"Hai trovato qualcosa di interessante?" domandò Soobin, avvicinandosi a lui dal momento che aveva notato il suo movimento furtivo. L'archeologo annuì, controllando che la foto fosse abbastanza nitida da riuscire a vederne i particolari. "Le iscrizioni su quell'anfora mi sembrano molto simili alla scrittura degli Inanima" rispose Yeonjun, estraendo dalla tasca della giacca un piccolo quaderno dove si annotò alcuni appunti.

Soobin annuì, proseguendo verso la successiva teca di vetro. Avevano deciso di trascorrere la mattina nel museo nazionale, in cerca di eventuali reperti degli Inanima. Yeonjun voleva scoprire se la popolazione antica si era spostata in altre parti della Corea, ma per il momento le poche tracce che avevano trovato riconducevano tutte agli scavi svolti a Damyang.

Soobin si guardò attorno. Il museo era praticamente vuoto, avevano incontrato solo un paio di persone in alcune sale, perlopiù turisti. Effettivamente a quell'ora la maggior parte della gente lavorava o era a scuola, ragione per cui loro due potevano muoversi più liberamente all'interno del museo. "C'è qualche indizio relativo al tesoro?" domandò il ragazzo, seguendo Yeonjun nella sala successiva. L'archeologo scosse la testa "No, solo riferimenti a pratiche religiose o ricette per i banchetti".

Soobin si fermò davanti ad una teca, notando un gioiello a forma di sole, con i raggi dorati e argentati. "Guarda qui!" esclamò, attirando l'attenzione dell'altro ragazzo. Soobin infilò la mano in tasca, mostrando il monile che aveva recuperato negli scavi di Damyang, della stessa forma di un sole splendente. Yeonjun corrucciò la fronte "Non ho mai notato gioielli simili nel deserto di Ordos". "Probabilmente hanno iniziato a forgiarli una volta giunti in Corea" ribatté Soobin, stringendosi nelle spalle e rimettendo il monile in tasca.

Yeonjun estrasse il quaderno, annotandosi velocemente qualcosa, poi riprese il giro delle sale. Soobin lo seguì, ritrovandosi in una stanza più piccola delle precedenti. Le luci erano abbassate e solo una teca al centro era illuminata. Yeonjun si avvicinò, ammirando il gioiello dorato e tempestato di pietre preziose che era esposto al suo interno. Non era in alcun modo riconducibile agli Inanima, ma era comunque molto bello.

Soobin si avvicinò all'archeologo, circondando i fianchi del ragazzo con le braccia e stringendolo a sé. Yeonjun sorrise istintivamente, sentendo il petto di Soobin a contatto con la sua schiena. "Siamo in un luogo pubblico, Binnie" ridacchiò, tornando a scrivere sul piccolo quaderno. "Io sinceramente non vedo nessuno attorno a noi" replicò il ragazzo, abbassando la voce e appoggiando il mento sulla spalla dell'archeologo.

"Ci sono le telecamere" ribatté Yeonjun, roteando gli occhi divertito. "E allora? In caso vedrebbero solo un bello spettacolo" rispose Soobin, ridendo. L'archeologo si liberò dalla presa, voltandosi per guardare il suo fidanzato, mentre infilava il quaderno in tasca. "Sei senza vergogna" borbottò, fingendosi offeso. Soobin continuò a ridere, appoggiando le mani sui fianchi del ragazzo. "Non dirmi che non ti piacerebbe fare sesso in un museo, sei un archeologo" ribatté. Yeonjun lo spinse via, invano, dal momento che le mani di Soobin erano ancorate saldamente sui suoi fianchi. "Devo forse ricordarti che la prima volta che abbiamo fatto sesso è stato proprio in una casa museo?" sbottò Yeonjun. "Infatti, potremmo replicare l'esperienza" proseguì Soobin.

Yeonjun cercò ancora di allontanarlo da sé, anche se in realtà sorrideva. Nonostante il suo fidanzato fosse affidabile e maturo, alcune volte tornava ad essere imprevedibile e pericoloso come quando erano ad Ordos. "Soobin..." disse Yeonjun in un sussurro, probabilmente per continuare a lamentarsi, ma il ragazzo lo zittì baciandolo. Lo attirò a sé, causando una frizione tra i loro bacini. Yeonjun fece scivolare le mani lungo il petto di Soobin, accarezzandolo mentre continuava a baciarlo.

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