Chapter 6. Ritorno a Damyang

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Yeonjun si levò gli occhiali da sole, guardandosi attorno.

Damyang era esattamente come se lo ricordava. Quel mese trascorso dalla loro ultima visita non aveva cambiato nulla nel sito archeologico. Da quello che sapeva, non avevano nemmeno mai chiuso l'ingresso della foresta al pubblico, nonostante un visitatore fosse stato ferito quasi a morte. Era ovvio che nessuno avesse avuto interesse nell'investigare su ciò che era accaduto a Beomgyu.

Kai scese dall'auto, prendendo il proprio zaino. "Ho studiato la mappa degli Inanima- disse, aprendo la pergamena- e nonostante il punto centrale sia irrimediabilmente rovinato, forse è possibile risalire al punto esatto del tesoro. Dai miei calcoli non dovrebbe essere molto distante dalla zona che avevamo raggiunto nella nostra precedente visita, ma dobbiamo dividerci per cercare in modo più efficace".

"Guidaci nella foresta, ti seguiamo" replicò Soobin, infilando il cellulare in tasca. Aveva appena terminato una telefonata in cui era riuscito ad affittare una casa poco distante da Juknokwon. Cercava di non farlo notare, eppure la preoccupazione di non avere più abbastanza fondi economici per svolgere le ricerche lo tormentava parecchio. Era vero che il padre gli aveva versato un'ingente somma nel conto per liquidarlo definitivamente dalla famiglia, ma prima o poi si sarebbe esaurita se non si fosse trovato un lavoro al più presto, il che significava dover interrompere anche le ricerche relative agli Inanima.

Taehyun scese a sua volta dall'auto, voltandosi verso Beomgyu. Controllò con attenzione ogni suo gesto, come se stesse valutando se il ragazzo stesse bene o meno. Beomgyu se ne accorse subito. "Taehyunnie, è tutto ok" sorrise, intrecciando le dita della propria mano con quelle del ragazzo. Taehyun non sembrò molto convinto, ma si limitò ad annuire, seguendo gli altri all'interno della foresta.

Come la volta precedente, lasciarono rapidamente il sentiero principale per addentrarsi in mezzo alle piante di bambù. Il sole filtrava in mezzo alla vegetazione, proiettando fasci di luce nella foresta. I ragazzi procedevano in silenzio, attenti a come appoggiavano i piedi nel terreno sconnesso. "Eccoci, siamo di nuovo qui" sospirò Kai, guardando la mappa con frustrazione. Nonostante avessero individuato l'area da perlustrare, rimaneva comunque molto ampia per poterla analizzare. Yeonjun estrasse la macchina fotografica dallo zaino, scattando alcune foto. Quella sera avrebbero potuto studiarle con calma, cercando di trovare qualche indizio utile. Dopo aver terminato di scattare le foto, le sue dita scivolarono quasi in automatico sul monile che portava al collo. Il sole dorato brillava sulla sua pelle. Non se n'era mai separato da quando Soobin glielo aveva regalato. In qualche modo era convinto che potesse proteggerlo.

All'improvviso un rumore attraversò la foresta, come un sibilo. Probabilmente si trattava di qualche animale. Tuttavia, Beomgyu iniziò a guardarsi attorno terrorizzato, mentre i ricordi della sparatoria tornavano a rivivere davanti a lui. Era consapevole che non fosse vero, ma sentiva i vari proiettili cadere attorno a lui, come a delineare la sua figura.

Beomgyu si piegò sulle gambe, con occhi sbarrati. L'ossigeno nel suo petto si era improvvisamente dimezzato. Il cuore aveva iniziato a battere contro la sua gabbia toracica, come se da un momento all'altro avesse potuto raggiungere il punto massimo per poi fermarsi del tutto. Beomgyu crollò in avanti, le mani immerse nella terra fresca della foresta. Non si era mai sentito così in vita sua e quella sensazione lo spaventava terribilmente. Forse stava per morire?

"Beomgyu!" gridò la voce di Taehyun. Il ragazzo abbassò la testa, sentendosi sul punto di svenire. La testa era pesante e confusa, il respiro sempre più corto. Il cuore batteva fortissimo nelle sue orecchie, isolandolo dal resto del mondo. Qualcuno lo girò con forza e Beomgyu si ritrovò a fissare il cielo azzurro, che si intravedeva attraverso il fitto bambù che si stagliava verso l'alto.

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