5.8 Ognuno ha un prezzo, qual è il tuo

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Soobin si guardò allo specchio per l'ennesima volta, compiendo una piccola giravolta per controllare la sua immagine intera.

Sua madre lo aveva costretto ad indossare un completo elegante e scuro, consono probabilmente ad un uomo d'affari ma ben poco ad un ragazzo come lui che ormai aveva imparato a vivere nella polvere e nel fango dei siti archeologici. Soobin si sistemò la cravatta, sospirando. Non sapeva nemmeno lui perché stesse prestando così tanta attenzione al proprio aspetto fisico per un evento che odiava con tutto sé stesso. Forse aveva assimilato in parte la tensione dei suoi genitori, che da giorni interi programmavano nei minimi dettagli la serata.

Il padre di Soobin si era occupato di gestire gli inviti e di contattare la stampa. La sala sarebbe stata piena di giornalisti e fotografi, oltre che di tutta l'alta società coreana. Nessuno sembrava volersi perdere l'evento dell'anno, come addirittura qualche telegiornale aveva annunciato. La madre del ragazzo invece aveva organizzato il catering e la location, in modo che fosse tutto perfetto. Soobin era convinto che l'unione finanziaria con la famiglia di quella povera ragazza dovesse fruttare davvero molti soldi a suo padre per aver creato un simile evento.

Soobin si voltò, sentendo battere lievemente alla porta della sua stanza. "È aperto!" esclamò leggermente infastidito, sicuro che si trattasse della madre che tornava per l'ennesima volta a raccomandarsi su come comportarsi in modo dignitoso con i loro ospiti. Sul suo volto invece si aprì un'espressione stupita e felice nel notare Taehyun e Kai.

"Ragazzi, cosa ci fate qui!" gridò, correndo loro incontro e abbracciandoli. Taehyun sorrise, ricambiando la stretta. "Non volevamo in alcun modo lasciarti solo in un giorno tanto importante" ribatté. Soobin sospirò, allontanandosi leggermente da loro. Li osservò bene, accorgendosi che entrambi erano già vestiti in modo elegante. "Siamo venuti a vedere come stavi prima di raggiungere il luogo del ricevimento" spiegò infatti Kai. Soobin annuì "Avete ricevuto i vostri inviti, vero?". Kai esibì il proprio, sventolando in alto la busta nera con le scritte dorate. Taehyun esibì un piccolo sorriso storto, rivolto verso il suo migliore amico. "Io sono sempre al tuo fianco, lo sai- rispose- ma Beomgyu invece ha preferito non venire. Ha detto che tu avevi bisogno del nostro sostegno, per cui era importante che io e Kai fossimo presenti, ma che anche un'altra persona avrebbe sicuramente avuto necessità di trascorrere la serata con qualcuno".

Soobin comprese immediatamente che il suo migliore amico si stava riferendo a Yeonjun. Si morse il labbro, abbassando la testa. "È ancora ospite a casa tua?" sussurrò piano, rivolto verso Kai. Il ragazzo annuì "La mia famiglia tornerà dal Giappone nel giro di un paio di settimane. Fino ad allora Yeonjun può rimanere senza problemi nella mia casa". "Grazie" mormorò Soobin, sebbene non fosse necessario. Tuttavia entrambi i ragazzi compresero a cosa si riferiva. Soobin era grato a tutti loro per non aver lasciato soli né lui né Yeonjun, dal momento che entrambi stavano soffrendo per la fine della loro relazione.

"Comunque, sei bellissimo- commentò Taehyun, facendo un passo indietro per ammirare il suo migliore amico- sono certo che al ricevimento attirerai l'attenzione e l'invidia di tutti". Soobin sorrise leggermente, abbassando lo sguardo. "E ovviamente non ci sarà l'unica persona che vorrei potesse vedermi vestito così" borbottò. Kai si scambiò un'occhiata con Taehyun, non sapendo bene come replicare. Era ovvio che Yeonjun non sarebbe stato presente al fidanzamento ufficiale di Soobin, era da più di una settimana ormai che non avevano più contatti tra loro.

"Binnie, ne abbiamo già parlato- sospirò Taehyun, avanzando verso il ragazzo e sistemandogli il risvolto della giacca- non è questo di certo il momento di piangere per Yeonjun. Devi essere forte e cercare di affrontare l'intero evento a testa alta. Nessun cedimento, nessuna lacrima. Avrai tutte le telecamere puntate su di te, non puoi permetterti di dimostrare alla Corea intera che sei fragile in questo momento. Altrimenti gli avversari di tuo padre non perderanno tempo a sbranarti". Soobin annuì, consapevole del peso che ricadeva sulle sue spalle.

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