Chapter 4. Damyang

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Beomgyu sbadigliò, stiracchiandosi leggermente.

Si stropicciò gli occhi, lamentandosi sommessamente a causa della luce che lo infastidiva. Si sentiva ancora stordito dal jet lag, faticando a rimanere sveglio fin da quando erano atterrati a Seoul.

Avvertì un leggero movimento sotto la sua guancia, come un sussulto. Beomgyu sollevò la testa, ritrovando il volto di Taehyun a pochi centimetri di distanza. Il ragazzo gli sorrise, ridacchiando leggermente. "Hyung, hai dormito tutto il tempo appoggiato sulla mia spalla" gli disse, spostandogli delicatamente una ciocca di capelli dalla fronte. Beomgyu arrossì di colpo, allontanandosi leggermente da Taehyun.

"Scusami, non mi sono accorto" borbottò l'archeologo. Taehyun ridacchiò, appoggiando una mano sulla gamba di Beomgyu e accarezzandola piano. "Eri estremamente carino" gli sussurrò, guardandolo negli occhi. Beomgyu spostò lo sguardo, improvvisamente timido. Taehyun era l'unico capace di farlo sentire in quel modo.

L'archeologo tossì in modo nervoso, sistemandosi sul sedile. "Durerà ancora molto il viaggio per arrivare a Damyang?" domandò, cambiando argomento. Taehyun si strinse nelle spalle "Non credo. Mi sembra di essere su questo autobus da una vita". "Tra dieci minuti arriveremo a destinazione" si intromise improvvisamente Soobin, facendo capolino dai sedili dietro di loro.

Taehyun levò immediatamente la mano dalla gamba di Beomgyu, imbarazzato solo al pensiero che il suo migliore amico potesse averlo visto. Beomgyu annuì, recuperando il proprio zaino per prepararsi a scendere. Sospirò, prendendo consapevolezza del fatto che la sua relazione con Taehyun da quel momento sarebbe stata decisamente condizionata da quanto accaduto a New York. Beomgyu sperava solamente che nessuno degli altri si accorgesse di quella strana tensione che si era creata da loro.

L'autobus si fermò a Damyang, permettendo alle persone di scendere dal mezzo. Soobin svegliò Yeonjun, che dormiva con le cuffie indossate mentre ascoltava musica e chiamò Kai, ancora intento a giocare ai videogiochi sul suo cellulare. Yeonjun sbadigliò vistosamente, scendendo dall'autobus e raggiungendo Beomgyu e Taehyun.

"Dove andiamo ora?" borbottò, continuando a sbadigliare senza ritegno. Beomgyu lo osservò, ridendo sommessamente. Apprezzava il lato comico e buffo del suo migliore amico tanto quanto quello professionale e carismatico. Soobin si guardò attorno, cercando di orientarsi. "Non sono davvero sicuro della nostra posizione- ammise- ma siamo vicini al luogo individuato da noi come possibile passaggio degli Inanima. Non ci resta che trovare un luogo dove alloggiare per svolgere le nostre ricerche". Yeonjun spostò lo sguardo sul panorama davanti a loro, in cui erano presenti molti alberi e vegetazione, ma ben poche case.

"Forse potremmo iniziare da lì- propose, indicando un cartello poco distante da loro- riporta la presenza di un sito di interesse culturale. Si tratta del Garden, quindi mentre lo visitiamo possiamo anche informarci dei luoghi vicini per dormire" "È una bella idea, hyung!- esclamò Kai, entusiasta- ho sempre voluto visitare quel giardino!". Soobin annuì, prendendo la sua valigia e dirigendosi insieme agli altri ragazzi verso la destinazione.

Beomgyu spalancò gli occhi, non aspettandosi che in pochi passi si aprisse davanti a loro uno dei giardini più ampi e armoniosi che avesse mai visto. Il Worim Garden trasmetteva un contatto intimo con la natura, un'immersione totale nei suoi colori, profumi e suoni. Al centro era posto un edificio costruito in stile antico, circondato da un laghetto sulle cui sponde erano piantati numerosi alberi e piante di zinnia, che coloravano di un rosso rosato l'intero paesaggio.

Un ragazzo giovane, impegnato a sistemare alcune piante del giardino, sollevò lo sguardo su di loro, guardandoli con espressione incuriosita e perplessa. Si alzò in piedi, scrollandosi la polvere dai pantaloni, poi si avvicinò a loro. "Buongiorno, -li salutò, inchinandosi- benvenuti a Myeongokheon". Taehyun si guardò attorno, notando come non ci fossero altre persone in quel luogo. "Non è una meta molto turistica" commentò. Il ragazzo sorrise, stringendosi nelle spalle. "Principalmente d'estate- spiegò- durante l'inverno è più difficile ricevere visite. È il periodo in cui noi archeologi ne approfittiamo per svolgere ricerche e approfondire i nostri studi". Il volto di Yeonjun si illuminò. "Sei un archeologo anche tu?" domandò, facendo un passo verso il ragazzo. Lui annuì, ancora sorridente. L'altro gli porse la mano "Choi Yeonjun. Sono felice di incontrare un collega". "Dae Jung" rispose il ragazzo, stringendogli la mano. "Lui è Choi Beomgyu, anche lui archeologo, mentre Huening Kai sta terminando i suoi studi sempre in archeologia- disse Yeonjun, presentando l'intero gruppo- Kang Taehyun, esperto d'arte, e Choi Soobin, responsabile di un sito archeologico nel deserto di Ordos".

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