Inanima

1.11 Vuoto

"Buongiorno, fiorellino! È ora di alzarsi!".

Yeonjun grugnì, nascondendo la testa sotto il sacco a pelo. Aveva dormito pochissimo quella notte, forse solo un paio di ore. Il pensiero di essersi reso ridicolo con Soobin lo aveva tormentato a lungo, levandogli il sonno. Aveva pregato anche che il ragazzo non diffondesse la notizia nel sito archeologico che lui era gay. In caso contrario, avrebbe dovuto lasciare in fretta il deserto di Ordos e la sua reputazione ne sarebbe uscita distrutta. Con che coraggio sarebbe tornato dai suoi genitori, dopo essersi ricoperto di vergogna?

"Dammi ancora due minuti" borbottò Yeonjun, seppellendo la faccia nella stoffa del sacco a pelo. Sentì distintamente Beomgyu sospirare, sconsolato. "Ti ho già detto che non è salutare lavorare tutta la notte- replicò l'amico, in tono vagamente preoccupato- sei sempre stanco e non ti rilassi mai". "Lo sai che odio ammetterlo- si intromise la voce di Kai- ma questa volta concordo con Beomgyu. Yeonjunnie, non puoi pretendere così tanto da te stesso".

"Se non vuoi rinunciare ai tuoi appuntamenti con Soobin potete organizzarli durante il giorno" proseguì Beomgyu, in tono fastidioso, non sapendo di aver appena colpito un punto debole per il suo migliore amico. "Non nominatelo nemmeno, per favore" borbottò Yeonjun, lamentandosi e nascondendosi maggiormente nella brandina. Il silenzio calò improvvisamente nella tenda dei tre ragazzi.

"Jun, è successo qualcosa?" sussurrò Kai, sedendosi accanto al ragazzo e liberando il suo volto dal sacco a pelo, per poterlo guardare negli occhi. Yeonjun scosse la testa "Ieri è stata una giornata pesante. Non credo che stasera tornerò alla grotta". Beomgyu e Kai si scambiarono uno sguardo preoccupato, comprendendo come fosse accaduto qualcosa di cui il loro amico non voleva parlare.

"Soobin è stato inappropriato nei tuoi confronti?- domandò Beomgyu, apprensivo- ti ha rivolto delle parole che ti hanno ferito? Si è per caso comportato male?". Yeonjun non rispose, nascondendo il volto tra le mani, ricordando quanto accaduto la sera prima. Non sapeva davvero come avrebbe potuto ancora guardare in faccia Soobin senza sprofondare per l'imbarazzo. Probabilmente il ragazzo stesso avrebbe iniziato ad evitarlo.

"Qualsiasi cosa sia, vedrai che si risolverà" disse Kai, appoggiando una mano sulla spalla di Yeonjun per rassicurarlo. L'archeologo annuì, forzandosi di sorridere. Era grato di avere quei due ragazzi come amici, era più che sicuro che sarebbero sempre stati presenti per lui. "Vado ad ordinare la colazione,- esordì Beomgyu, battendo le mani e alzandosi in piedi- quando ti senti pronto puoi raggiungerci".

Yeonjun lo ringraziò, uscendo a fatica dal sacco a pelo. Kai gli lanciò un'ultima occhiata preoccupata, poi uscì dalla tenda seguendo Beomgyu. Yeonjun sospirò, passandosi una mano sul volto. Doveva raccogliere tutto il suo coraggio per affrontare la giornata fingendo che non fosse accaduto nulla. Si alzò dalla brandina, infilandosi una camicia verde marcio e dei pantaloni abbinati. Per quanto i suoi amici fossero stati così gentili da ordinare la colazione alla mensa da campo anche per lui, non poteva lasciarli attendere a lungo.

Uscì dalla tenda cercando di sistemarsi i capelli nel miglior modo possibile. Beomgyu e Kai erano seduti a qualche metro di distanza su alcune sedie da campeggio, circondati dagli altri archeologi. Yeonjun non si sforzò nemmeno di apparire socievole, si trascinò semplicemente fino ai suoi amici e si lasciò cadere su una sedia libera accanto a loro. L'espressione imbronciata sul suo volto fece comprendere immediatamente a tutti che non era il caso di disturbarlo.

"Tieni, ho pensato di ordinarti del tè- disse Beomgyu, porgendogli una tazza di metallo- è la soluzione migliore quando si sta poco bene". Yeonjun grugnì in risposta, prendendo la tazza. Avrebbe volentieri risposto che in quel momento necessitava di tre razioni di caffè, ma non voleva deludere il suo migliore amico che si voleva solo prendere cura di lui.