4.2 Crepe

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"Soobin, Soobin!".

Il ragazzo si voltò sentendosi chiamare, notando Yeonjun correre nella sua direzione. Sul volto dell'archeologo era visibile un enorme sorriso, mentre agitava in aria un pezzo di pietra. Soobin si alzò in piedi, scrollando la polvere del sito archeologico dai propri pantaloni. Non servì nemmeno che gli chiedesse cosa fosse accaduto, dato che Yeonjun iniziò a parlare nel momento stesso in cui lo raggiunse.

"Guarda qui!- esclamò, non riuscendo a contenere la gioia- è una scoperta clamorosa!". Soobin sorrise, spostando lo sguardo dal ragazzo alla lastra che praticamente gli stava sventolando sotto il naso. "Una...pietra?" domandò, vagamente divertito. Yeonjun sbuffò, roteando gli occhi. "Osserva attentamente- sbottò, indicando un punto preciso sulla lastra- non ti ricordano nulla queste incisioni?". Soobin strinse gli occhi, riconoscendo vagamente il codice degli Inanima nascosto dalla polvere scura del terreno.

"Incredibile, sono passati davvero in queste zone" mormorò, retrocedendo lievemente. Poter vedere quella lastra incisa a pochi centimetri dal suo volto gli provocava un senso di vertigine. Era surreale aver ritrovato veramente delle tracce della popolazione che avevano scoperto nel deserto di Ordos. "Siamo davvero sulla strada giusta, Binnie" sussurrò Yeonjun, sollevando gli occhi lucidi e puntandoli in quelli del ragazzo. Lui sorrise, sentendo il cuore battere più forte. Aprì la bocca per dire qualcosa a Yeonjun, forse per rivelargli quanto quella scoperta fosse davvero importante per lui o addirittura per confessargli finalmente i suoi sentimenti. Ma una voce interruppe quel momento di elettrica attesa sospesa tra loro.

"Choi Soobin!".

Il ragazzo si voltò, gli occhi spalancati per la sorpresa. Non si aspettava minimamente di vedere suo padre in un sito archeologico, soprattutto in un periodo in cui avrebbe dovuto essere impegnato in affari all'estero.

"Che...che cosa ci fai qui" biascicò, allontanandosi immediatamente da Yeonjun e parandosi di fronte a lui, quasi inconsciamente per difenderlo. Il padre di Soobin sbuffò, passandosi una mano tra i capelli scuri mentre si avvicinava a loro. Yeonjun deglutì a fatica, non potendo non notare la somiglianza tra quell'uomo e Soobin. Era incredibile come due persone potessero essere così uguali eppure così differenti.

"Potrei rivolgerti la stessa domanda- sbottò l'uomo, fermandosi a qualche passo dal figlio e incrociando le braccia al petto- non ti avevo forse inviato nel deserto del Gobi?". "Di Ordos" sussurrò Yeonjun, non riuscendo a trattenersi. Lo sguardo dell'uomo saettò immediatamente sul ragazzo, ammutolendolo all'istante. "È quello che ho detto" ribatté, chiudendo il discorso con il tono di chi non ammette repliche. SI voltò poi di nuovo verso il figlio. "Qual è la ragione che ti ha portato qui in Corea? Per giunta senza avvisarmi" ribatté, visibilmente infastidito per il suo comportamento.

Soobin sospirò, stringendosi nelle spalle "Dovevamo solo approfondire alcune ricerche". "E non potevi chiedere ad altri archeologi? Era necessaria la tua presenza?- replicò il padre- non era forse meglio inviare in Corea solo l'idiota che si nasconde dietro di te?". Yeonjun sentì il sangue ribollire nelle vene, risalendo fino al cervello. Strinse le mani a pugno, imponendosi però di non fare nulla di avventato dal momento che quell'uomo alla fine era il padre di Soobin. Il ragazzo più piccolo però, contro ogni previsione, lo difese immediatamente.

"L'idiota di cui parli è l'unica vera ragione per cui il sito archeologico di Ordos ha funzionato per tutti quei mesi" rispose prontamente, alterandosi. Il padre sbuffò ironicamente. "Vale davvero la pena difenderlo così strenuamente?" disse sollevando un sopracciglio. Soobin sentì le ginocchia cedere lievemente, temendo che il padre avesse inteso qualcosa oltre le sue parole. Se avesse scoperto che lui era gay ed era innamorato proprio di Yeonjun, sarebbe stata la fine per entrambi.

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