2.6 Han River

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"Aspetta, non mi ricordo la password" ridacchiò Soobin, passandosi una mano tra i capelli.

Yeonjun sbuffò, appoggiandosi al cancello. "Sarà la tua data di nascita, no? O quella di qualche tuo fratello. Le password funzionano tutte uguali" biascicò, scuotendo la testa. Soobin rimase qualche secondo a fissare il monitor, poi scoppiò a ridere. "Hyung, -sussurrò con voce strascicata- non sono certo nemmeno di ricordarmi il mio compleanno". "Io sono nato a settembre, prova ad inserire quello!- esclamò Yeonjun, saltando in piedi come se avesse avuto l'idea migliore- 13 settembre o qualcosa di simile". Soobin annuì, digitando con fatica i numeri, dal momento che la vista offuscata li rendeva tutti così dannatamente simili.

"Ma i miei genitori non ti conoscono, non possono aver inserito la tua data di nascita" protestò qualche minuto dopo, quando il monitor negò di nuovo l'accesso. Yeonjun lo fissò perplesso, poi si sdraiò a terra di colpo, le gambe spalancate nell'asfalto. "Trovati un posto comodo perché dormiremo qui stanotte, Soobinnie" borbottò, sentendo la testa girare vorticosamente. Forse non avrebbe dovuto bere tutti quei drink.

Soobin barcollò in avanti, reggendosi a malapena grazie al cancello lì accanto. Non era del tutto ubriaco, o almeno era quello che si continuava a ripetere, ma era come se la sua razionalità fosse stata spazzata via, relegata in qualche angolo del suo cervello a cui non riusciva ad accedere in quel momento. "E se provassimo a scavalcare il cancello?" propose. Yeonjun scosse la testa, chiudendo gli occhi e appoggiando le mani sulla pancia. "Troppo alto- rispose- e io sono troppo stanco. Anzi, credo che dormirò un po', tu cerca di ricordarti la password".

Soobin si sedette a terra, sospirando mentre percepiva il respiro di Yeonjun farsi più pesante accanto a lui, segno che si fosse davvero addormentato. Soobin si passò una mano tra i capelli, leggermente frustrato. Non riusciva a ricordare bene la motivazione per cui in quel momento si ritrovava chiuso fuori casa, insieme ad un Yeonjun semi svenuto e del tutto poco collaborativo. Non che Soobin fosse in condizioni migliori onestamente, ma almeno sembrava reggere meglio l'alcool.

Era stata un'idea di Yeonjun. Come sempre, del resto. Le peggiori idee provenivano sempre dall'archeologo. E Soobin era decisamente troppo debole per potersi opporre al carattere travolgente del ragazzo. Dopo la visita del collega di suo padre, Soobin era tornato in camera da letto, trovando Yeonjun di nuovo addormentato sul letto. Avevano dormito praticamente tutto il giorno, cercando di recuperare le ore di sonno perse a causa del film horror. Quando avevano deciso di alzarsi dal letto, ormai era pomeriggio inoltrato. Yeonjun a quel punto aveva proposto di andare in qualche locale per divertirsi insieme. Dopotutto, era stato proprio Soobin a consigliargli di prendersi una vacanza dal lavoro.

I due ragazzi erano quindi usciti quella sera, trascorrendo la serata in uno dei locali più esclusivi di Seoul, a cui Soobin aveva libero accesso grazie alla fama di suo padre. Yeonjun aveva spalancato gli occhi sorpreso quando l'addetto alla sicurezza li aveva fatti entrare immediatamente, evitando la fila. Soobin doveva ammettere con sé stesso di essere stato soddisfatto del suo status probabilmente per la prima volta nella sua vita. Se serviva ad impressionare positivamente Yeonjun, avrebbe sfoggiato volentieri il potere della famiglia Choi.

Yeonjun aveva iniziato subito a bere, trascinando Soobin sulla pista da ballo. Lì i ricordi iniziavano a farsi più confusi, a causa dell'alcool ingerito. Soobin era di certo riuscito a mantenere un controllo maggiore rispetto all'archeologo e quello era il motivo prevalente per cui non erano entrambi collassati sull'asfalto in quel momento. Soobin appoggiò la testa contro il cancello, chiudendo gli occhi mentre cercava di recuperare un po' di lucidità mentale. Ci doveva essere una soluzione, non poteva di certo trascorrere la notte lì. Forse se si fosse sforzato sarebbe riuscito a ricordare le date dei compleanni della sua famiglia...

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