3.2 Fuga dal grattacielo

63 7 46
                                    


"Sta andando tutto troppo bene, sono certo che succederà qualcosa di brutto ora" borbottò Beomgyu, saltellando da un piede all'altro non riuscendo a rimanere fermo.

Taehyun roteò gli occhi. "Per favore, hyung- sbottò- è la quinta volta che lo ripeti" "Perché ne sono convinto!" esclamò Beomgyu, alzando la voce. Taehyun sospirò, infastidito, fingendo di controllare la macchina fotografica che aveva portato con sé. Il suo ruolo e quello di Beomgyu era di cercare di confondersi con i turisti presenti a New York, ma risultava difficile se il ragazzo accanto a lui continuava a comportarsi in modo così agitato.

"Beomgyu, devi smetterla di gridare a voce alta- lo riprese, sibilando- siamo molto vicini all'ingresso del grattacielo e qualcuno potrebbe sentirti" "Come se tutti qui conoscessero perfettamente il coreano" sbottò Beomgyu, scuotendo la testa. "Hyung, quando eravamo nel deserto di Ordos ti fidavi ciecamente di Yeonjun e Kai, vero?" domandò Taehyun, abbassando la macchina fotografica e guardando l'altro ragazzo negli occhi. "Certo, è ovvio!" rispose Beomgyu. "Allora devi avere fiducia di loro anche in questo momento- sorrise Taehyun- riusciranno a portare a termine il lavoro in modo ineccepibile, è per quello che abbiamo scelto loro".


"Questo è l'assegno in bianco che il nostro capo ci ha chiesto di recapitarle- esordì Yeonjun, porgendo il foglio al CEO- può inserire la cifra che preferisce. Come il mio collega le avrà sicuramente già spiegato, si tratta di una questione personale e il nostro capo desidera davvero poter completare la sua collezione". L'uomo annuì, allungando una mano per afferrare l'assegno, ma Yeonjun lo ritirò improvvisamente.

Il CEO sollevò lo sguardo su di lui, perplesso e vagamente infastidito. L'archeologo gli rispose con un sorriso impertinente. "Non così di fretta- lo ammonì- prima vorremmo poter vedere il catalogo per scegliere quale reperto acquistare". L'uomo scoppiò a ridere, scuotendo la testa. "Vedo che vi hanno istruito bene" commentò, divertito. Kai intervenne, sorridendo "Non compriamo a scatola chiusa. È vero che il nostro capo desidera quei reperti, ma non è di certo interessato ad essere truffato. Nel momento in cui sceglieremo cosa acquistare, potremo trattare sul prezzo che lei deciderà di fissare".

Il CEO annuì, soddisfatto. "Datemi qualche minuto che chiedo alla mia segretaria di portarmi l'elenco dei reperti. Li conserviamo in una cassaforte, dal momento che si tratta di merce di contrabbando". "Lo capiamo perfettamente" rispose prontamente Kai, sorridendo in modo angelico. Non appena l'uomo lasciò la stanza, il ragazzo biondo si voltò verso Yeonjun, esplodendo in un grido di gioia. L'archeologo lo abbracciò, iniziando a saltare sul posto. "Ce l'abbiamo fatta, ce l'abbiamo fatta!" gridò Yeonjun, incredulo. Kai sciolse l'abbraccio, guardando l'amico negli occhi. "Ehi, potremmo lasciare l'archeologia e dedicarci al mondo degli affari" propose, ridacchiando.

"Non vorrei interrompere i vostri sogni di gloria- disse la voce di Soobin nelle loro orecchie- ma dovete ancora firmare l'assegno. E mi raccomando, acquistate solo la lastra con le traduzioni. È vero che io e Taehyun disponiamo di parecchi soldi, ma non così tanti come pensate". "Ai suoi ordini, capo!" esclamò Kai, mettendosi sull'attenti come se l'altro ragazzo potesse vederlo, mentre Yeonjun ridendo gli suggeriva di abbassare la voce.

"Vedi? È andato tutto secondo i piani" disse Taehyun, rivolgendosi a Beomgyu. L'altro ragazzo aprì la bocca per replicare, ma si ammutolì di colpo sentendo un addetto della sicurezza uscire dal grattacielo e raggiungere le due guardie all'entrata. "Entrate immediatamente, è in corso un'emergenza" ordinò l'uomo. I suoi colleghi lo guardarono perplessi. "Non possiamo lasciare scoperto l'ingresso" protestò uno di loro. L'uomo scosse la testa "C'è un problema ben più grave. Due persone sospette sono entrate nell'ufficio del CEO. Il capo teme siano due investigatori, ha richiesto il nostro immediato intervento". I due uomini si scambiarono un'occhiata, poi ridacchiando seguirono il collega all'interno del grattacielo. "Finalmente qualcosa di divertente- disse uno di loro- ci occuperemo noi di loro".

InanimaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora