2.3 Beer on the rooftop

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"Ecco la piantina di Damyang!" esclamò Yeonjun, aprendola sul tavolo del soggiorno.

Soobin tossì un paio di volte, colpito dalla nube di polvere sprigionata dalla mappa. "È il meglio che ho potuto reperire dagli archivi storici" si giustificò Yeonjun, imbronciandosi leggermente. Soobin sorrise, consapevole di quanto l'archeologo si fosse davvero impegnato. Quella mattina era rientrato a casa soddisfatto e raggiante, stringendo tra le mani una mappa ingiallita dal tempo che era riuscito a recuperare dagli archivi storici di Seoul. Non era estremamente dettagliata, né aggiornata, ma almeno era un punto da cui partire dato che riportava i principali siti archeologici situati a Damyang. "Probabilmente si erano persino dimenticati di averla, considerata la quantità di polvere" commentò Soobin, cercando sul tablet una piantina geografica di Damyang.

"Almeno possiamo confrontare i dati" ribatté Yeonjun, prendendo una matita con cui tracciò dei cerchi sulla cartina attorno ai principali scavi archeologici. Soobin annuì, appoggiando il tablet accanto alla mappa. "Questo è stato il primo sito archeologico- indicò Yeonjun- e negli anni si sono aggiunti gli altri. Ricoprono praticamente l'intera area. È difficile che in tutto questo tempo non sia mai stata ritrovata alcuna traccia relativa agli Inanima". "Forse c'è qualcosa che ci sfugge" ribatté Soobin, sporgendosi sul tavolo per osservare meglio la mappa. Effettivamente gli scavi effettuati ricoprivano tutta l'area che apparteneva al sito archeologico e le ricerche erano costantemente in atto, di conseguenza sembrava strano che nessuno si fosse mai accorto di qualche reperto che non apparteneva al popolo coreano.

Yeonjun mordicchiò la matita, stringendola tra i denti. Forse avevano sbagliato i loro calcoli, Inanima non era mai arrivata in quel posto. Probabilmente non era nemmeno mai giunta in Corea e loro stavano inseguendo un tesoro inesistente.

Yeonjun sollevò di scatto la testa, sentendo la porta di casa chiudersi. La madre di Soobin comparve nel suo spazio visivo, intenta a sfilarsi le scarpe con il tacco per indossare delle pantofole più comode. Come sempre, era vestita molto elegante. Raccolse da terra le numerose borse con stampati sopra i loghi dei marchi più costosi. Probabilmente era appena rientrata da un'intensa sessione di shopping, Yeonjun era certo di aver letto i nomi di Chanel e Gucci, tra gli altri. Improvvisamente la madre di Soobin, invece che dirigersi verso il piano superiore dove si trovavano le camere da letto, decise di svoltare verso la cucina, dove si trovavano i due ragazzi. Immediatamente la donna si immobilizzò, mentre i suoi occhi trovarono rapidamente quelli di Yeonjun. L'archeologo deglutì a fatica sotto lo sguardo della madre di Soobin, allontanandosi leggermente dal ragazzo moro, improvvisamente a disagio. Non stavano facendo nulla di sbagliato, ma c'era qualcosa nell'espressione della donna che convinse Yeonjun a distanziarsi dall'altro ragazzo. Non gli piaceva decisamente come li stava guardando.

Soobin, dal canto suo, non si era minimamente accorto della presenza della madre. "Forse ho capito!-esclamò infatti ridacchiando felice- guarda la mappa attuale di Damyang sul tablet. Gli scavi si sono sempre concentrati in una parte specifica della regione, tralasciando ad esempio le foreste. È lì che magari si potrebbero trovare tracce degli Inanima. Non male come deduzione, vero?". Circondò il fianco di Yeonjun pizzicandolo lievemente per prendersi gioco del fatto che l'archeologo non era giunto al suo stesso ragionamento. Yeonjun sentì le guance avvampare, mentre tratteneva il fiato. Soobin lo stava letteralmente tenendo attaccato al suo corpo, mentre la madre continuava a fissarli sulla porta con un'espressione perplessa sul volto.

"Soobin..." mormorò a bassa voce Yeonjun, cercando di fargli comprendere come ci fosse qualcosa che non andava. Il ragazzo moro colse immediatamente la variazione nella voce dell'altro, sollevando la testa per guardarlo meglio. Fu in quel momento che il suo sguardo intercettò la figura della madre, in piedi davanti a loro. Soobin impallidì immediatamente, lasciando cadere al fianco il braccio che stringeva attorno a Yeonjun. "Mamma" sussurrò, non sapendo esattamente cosa dire. La donna sospirò, come se l'intera situazione la stancasse più del dovuto.

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