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Soobin aprì la porta di casa, con una sicurezza di sé ben diversa dall'ultima volta che era entrato nella residenza di famiglia.
Ora si sentiva più potente, carico di energie, come se nessuno potesse sconfiggerlo. E forse era davvero così. L'idea di poter perdere Yeonjun per sempre, senza occasione di rimediare ai propri errori, gli aveva donato il coraggio di ribellarsi alle imposizioni del padre. Il ragazzo sospirò, chiudendo la porta dietro di sé. Sul suo volto apparve un sorriso soddisfatto. Gli piaceva immensamente quella nuova versione di sé stesso, probabilmente avrebbe dovuto iniziare prima a combattere per affermare il proprio valore e raggiungere i suoi desideri.
"Soobin?" sussurrò sua madre, voltandosi. Era seduta insieme al marito al tavolo della sala da pranzo, i capelli in disordine e addosso ancora l'abito del ricevimento, avvenuto la sera precedente. Probabilmente non era riuscita nemmeno a dormire e aveva trascorso la notte insonne. Soobin notò per la prima volta alcune rughe sul volto della donna, complice la stanchezza che provava. Era come se sua madre fosse invecchiata rapidamente nel giro di una notte ma che al tempo stesso si fosse liberata della perfezione apparente di cui si era sempre circondata.
"Certo che hai proprio una bella faccia tosta a presentarti qui!- gridò improvvisamente il padre di Soobin, alzandosi in piedi e battendo con forza le mani sulla superficie del tavolo- come ti permetti di tornare qui? Dovresti strisciare per le strade di Seoul rimpiangendo il giorno in cui sei nato!". Soobin ridacchiò, entrando nell'ampia sala da pranzo. Si appoggiò al muro, esibendo un sorrisetto impertinente. Prima d'ora non si era mai sentito così forte e libero in presenza dei suoi genitori.
"Non ti preoccupare- ribatté- sono venuto qui solo per prendere tutte le mie cose. Nel giro di mezz'ora ti libererai per sempre di me e sarà come se non mi avessi mai conosciuto". Gli occhi del padre erano iniettati di sangue, forse per la rabbia o anche per la deprivazione del sonno. "Ti avevo avvertito, piccolo stronzo- sibilò, puntando l'indice contro il figlio- ora il tuo amico archeologo ne subirà le conseguenze" "Il mio fidanzato vorrai dire- sbuffò Soobin, roteando gli occhi- e comunque non credo che tu sia nella posizione ideale per avanzare delle minacce. Ora la mia relazione con Yeonjun è diventata pubblica e ho già visto stamattina vari programmi televisivi parlarne. Probabilmente la notizia sarà anche sui giornali e starà circolando in rete. Sei davvero sicuro che se accadesse qualcosa a me, a Yeonjun oppure ad uno degli altri ragazzi nessuno risalirebbe a te? Saresti il primo sospettato e di certo ciò non aiuterebbe i tuoi affari. Pensaci, nessuno vorrebbe più stringere accordi economici con te".
"Stai zitto, ragazzino" sibilò il padre, diventato improvvisamente pallido. Soobin sorrise maggiormente, sapendo esattamente di aver colpito nel punto corretto. Suo padre non poteva più fare del male a nessuno di loro, altrimenti la gente avrebbe iniziato a creare dei collegamenti tra le varie vicende. "Il tuo problema è stato credere che io sarei sempre rimasto debole- proseguì Soobin, guardando negli occhi l'uomo davanti a sé- invece fortunatamente ho conosciuto qualcuno che mi ha mostrato il mio reale valore. E non ho più intenzione di rimanere in silenzio". Ora che era lui a gestire le dinamiche del gioco era notevolmente più facile essere coraggiosi. Nessuno riesce ad imporsi quando si sente piccolo ed inferiore. Ma in quel momento Soobin non era più così, era forte e indipendente.
"Forse non potrò uccidervi con le mie mani come vorrei- replicò il padre, appoggiandosi contro il tavolo- ma ciò non toglie che ho tutto il diritto di eliminarti dalla famiglia Choi. Domani ti arriverà un bonifico da parte della mia società. Riscuotilo e sparisci per sempre, è il mio modo per liquidarti in modo che nessun giornalista possa attaccare la mia immagine pubblica. Fosse per me, ti avrei già abbandonato per strada o dato in pasto ai cani, ma i miei avvocati mi hanno suggerito che questa è l'azione migliore da compiere. Però ti avverto, da oggi in poi non presentarti mai più in questa casa, né prova ad associare il tuo nome al nostro. Da ieri sera io ho solo due figli, che conoscono il loro ruolo e che si sono sacrificati per il benessere della famiglia. Tu invece sei solo un disonore e per me non esisti più". "Tranquillo, -replicò Soobin- allontanandosi verso le scale che conducevano al piano superiore- non è mia intenzione cercare di mantenere i contatti con te. Anzi, avresti potuto anche evitare di farmi preparare un bonifico, non sono interessato ai tuoi soldi guadagnati in modo disonesto, ma ti ringrazio perché il tuo desiderio di mantenere una buona reputazione mi sta arricchendo".
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Inanima
FanfictionIl codice di una civiltà perduta, nascosto tra le sabbie del deserto di Ordos. La capitale Seoul, dove le vicende familiari si intrecciano tra amore e sacrifici. La sfavillante metropoli di New York, con le sue luci abbaglianti e i suoi pericoli. Le...