5.6 Lovers

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"È inquietante" sbottò Yeonjun.

"No, io lo trovo carino" ribatté Kai.

"È decisamente inquietante" ripeté Yeonjun.

"Smettetela di parlare in questo modo di Dino" si intromise Beomgyu, apparendo nel corridoio con in mano due lattine di birra. Le porse ai suoi amici, che le presero subito ringraziandolo. "Mi spieghi chi diavolo può permettersi di tenere lo scheletro di un dinosauro in casa?" ribatté Yeonjun, sollevando un sopracciglio. "Un archeologo molto fortunato- replicò Beomgyu, mostrandogli la lingua- ho già iniziato gli esami della datazione al carbonio-14. A breve dovrei riuscire a risalire al periodo esatto a cui Dino appartiene". Si voltò verso il dinosauro, sorridendo "Sei felice, Dino?- disse in tono infantile- finalmente ci potremo conoscere meglio!".

Kai si avvicinò a Yeonjun, che stava bevendo un sorso di birra. "Forse hai ragione, hyung- sussurrò- è davvero inquietante. Ma non il dinosauro, bensì Beomgyu". "State zitti voi due, vi sento benissimo" protestò il ragazzo, guardandoli storto. Yeonjun sorrise, scuotendo la testa "Gyu, la verità è che siamo tremendamente invidiosi. Dovrò chiedere a Soobin di regalarmi un esemplare di Tyrannosaurus rex per superare la tua fortuna". "Voglio proprio vedere dove riuscirai a metterlo, poi" ridacchiò Kai.

Beomgyu sorrise, soddisfatto nel vedere i suoi due migliori amici così spensierati. Le loro ricerche sugli Inanima continuavano senza sosta, ma l'inaugurazione della nuova casa di Beomgyu e Taehyun aveva costituito una piccola tregua di cui tutti avevano bisogno per rilassarsi un po'. "Volete venire in soggiorno?" propose il ragazzo, sistemandosi le ciocche di capelli scuri dietro l'orecchio. "Io mi siedo nella poltrona sotto il quadro di Monet!" gridò Kai, lanciandosi a gran velocità nella stanza attigua. Yeonjun si lasciò sfuggire un sorriso. "Sei davvero fortunato, Gyu- mormorò, attirando l'attenzione del suo migliore amico- quando ti ho conosciuto nel deserto di Ordos non ti avrei mai ritenuto capace di accasarti con una persona così ricca". "Fidati, nemmeno io- ribatté Beomgyu, ridendo- ma forse la ragione del mio successo risiede nel fatto che mi dimentico in continuazione che Taehyun ha talmente tanti soldi in banca che può comprare mezza Seoul. Solo perché l'altra metà la può acquistare Soobin". Yeonjun sbuffò divertito, annuendo. "Sì, hai ragione" ammise. Beomgyu gli appoggiò una mano sulla spalla, accompagnandolo verso il soggiorno. "Siamo entrambi molto fortunati" concluse.



Taehyun uscì attraverso la porta finestra che conduceva all'ampio giardino. Riconobbe immediatamente la figura alta e magra di Soobin, appoggiato contro il gazebo posto al centro del prato. "Ti stavo cercando- disse, avvicinandosi al suo migliore amico- ero preoccupato, non riuscivo a trovarti da nessuna parte. Pensavo fossi fuggito con qualcuna delle mie auto di lusso". Soobin sbuffò, non voltandosi nemmeno. "Se solo volessi potrei comprare dei modelli decisamente più nuovi e performanti" ribatté. Taehyun sorrise, mettendosi al suo fianco "È vero, ma le auto non ti sono mai interessate davvero".

Un quieto silenzio cadde su entrambi, mentre guardavano la sezione di giardino davanti a loro. Tuttavia, Taehyun conosceva troppo bene il suo migliore amico per non capire che qualcosa lo stava tormentando. "È successo qualcosa?" domandò timidamente, voltandosi verso di lui. Soobin sospirò, stringendosi nelle spalle "La mia vita fa schifo". Taehyun lo fissò perplesso, non aspettandosi affatto un discorso simile. A dire il vero, c'erano ben poche cose di cui Soobin si potesse lamentare. Era ricco, fidanzato con una persona che lo amava, aveva persino trovato un lavoro che gli piaceva fare...per quale ragione la sua esistenza doveva essere tanto orribile? Taehyun realizzò in quel momento l'unico tassello che non aveva mai funzionato nella vita di Soobin. La famiglia.

"Tuo padre ti ha infilato in qualche guaio?" ipotizzò. Soobin sbuffò ancora "In uno bello grosso questa volta. Non ho vie di fuga". Taehyun si accigliò "C'è sempre una possibilità alternativa, hyung" protestò. Soobin si girò verso di lui e solo in quel momento l'altro ragazzo poté vedere la tristezza e la fatica dipinte sul suo volto. "Non quando tuo padre ha già organizzato un fidanzamento ufficiale per te" ribatté, quasi senza forze.

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