Quella mattina, Yeonjun si era svegliato di buon'umore.
I ricordi della serata precedente gli riempivano ancora la mente, trasmettendogli un senso di quieta felicità. Forse era la prima volta da quando era giunto nel deserto di Ordos che si sentiva in quel modo. L'archeologo si voltò, notando Beomgyu e Kai chiacchierare allegramente mentre si preparavano per uscire dalla tenda. Erano tutti in tremendo ritardo, ma l'umore era talmente alto che nessuno sembrava prestarvi attenzione.
"Ieri sera è stato davvero divertente, Soobin e Taehyun sono persone simpatiche" esordì Kai, voltandosi verso Yeonjun per includerlo nella conversazione. L'archeologo sorrise, annuendo. "Devo ammettere che abbiamo lavorato bene insieme- commentò- credo che conoscendoci meglio potremmo costituire un buon gruppo di amici". Beomgyu sollevò un sopracciglio, guardandolo con espressione provocatoria. "Non ci credo, Choi Yeonjun sta davvero confessando di essersi sbagliato sul conto di Taehyun?" ribatté, sorridendo impertinente. L'amico roteò gli occhi, sospirando "Non vorrei darti soddisfazioni ma purtroppo è così, quel ragazzo non è così male in fondo". "Dovresti fidarti maggiormente di me" ammiccò Beomgyu nella sua direzione, uscendo dalla tenda seguito dagli altri due.
Si avvicinarono alla mensa del campo, notando una lunga fila di archeologi che attendevano di entrare per fare colazione. Yeonjun sbuffò, infastidito. "Perché ci sono così tante persone?- si lamentò a voce alta- non posso trascorrere tutta la mattina in fila per poter bere un caffè!". Kai ridacchiò, cercando di tranquillizzarlo, ma Yeonjun continuava a protestare riguardo al fatto che i loro colleghi erano troppo lenti.
Ad un certo punto, probabilmente stanchi di sentire il ragazzo lamentarsi, un paio di archeologi davanti a loro si voltarono infastiditi. "Se avevi fretta, potevi svegliarti prima questa mattina" sbottò uno di loro, incrociando le braccia al petto. "Sì, esatto- rincarò un altro- altrimenti puoi saltare la colazione e andare a lavorare" "Ma come vi permettete..." iniziò Yeonjun, avanzando di un passo, i muscoli tesi. "Lasciali perdere, hyung" lo bloccò Kai, afferrandolo per un braccio ed impedendogli di agire d'impulso. Beomgyu, al contrario, avanzò con espressione dura, pronto ad intervenire per difendere l'amico, ma una voce interruppe la discussione che rischiava di accendersi.
"Cosa sta succedendo?".
Tutti gli archeologi coinvolti si voltarono, notando Soobin e Taehyun a qualche metro da loro. Yeonjun deglutì a fatica. Soobin appariva perfetto come sempre, indossando abiti bianchi leggeri che lo rendevano etereo e la sciarpa che svolazzava leggera nella brezza. Yeonjun si domandò come facesse ad apparire sempre così impeccabile, bello come un divo del cinema. Gli archeologi che avevano risposto a Yeonjun abbassarono subito lo sguardo, comprendendo come quel sorriso apparentemente dolce e comprensivo di Soobin celasse in realtà un velato rimprovero per la confusione che stavano creando con la loro discussione.
"Niente, stavamo solo commentando che stamattina la fila per entrare alla mensa è più lenta del solito e probabilmente inizieremo a lavorare in ritardo" spiegò Kai, sorridendo ampiamente per rasserenare gli animi e risultare convincente. Soobin lo osservò qualche istante in silenzio, poi il suo sguardo scivolò su Yeonjun, che sembrava piuttosto infastidito per essersi trattato solo di una normale conversazione.
Taehyun, che fino a quel momento era rimasto leggermente indietro rispetto a Soobin, sospirò. Si passò una mano tra i capelli biondi, poi avanzò verso gli archeologi, porgendo improvvisamente a Beomgyu il suo bicchiere di carta contenente caffè. Il ragazzo moro sbatté le palpebre perplesso, non comprendendo quel gesto improvviso. Taehyun era impassibile come sempre, con gli occhiali da sole scuri a schermare il suo sguardo, rendendolo indecifrabile. Beomgyu prese il bicchiere dalle sue mani e l'altro ragazzo si allontanò immediatamente diretto verso la tenda di Soobin, senza dire una parola. Beomgyu fissò la figura di Taehyun, che indossava un completo color cachi e anfibi neri, non sapendo come interpretare ciò che era accaduto. "Ehm...grazie?" sussurrò, stringendo la mano destra attorno al bicchiere.
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Inanima
FanfictionIl codice di una civiltà perduta, nascosto tra le sabbie del deserto di Ordos. La capitale Seoul, dove le vicende familiari si intrecciano tra amore e sacrifici. La sfavillante metropoli di New York, con le sue luci abbaglianti e i suoi pericoli. Le...