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La mia prima settimana in Ferrari era andata come immaginavo. Ormai la macchina di quell'anno era terminata. Io ero li per l'auto del 2024. Ci si lavorava da qualche mese ma ora il periodo cruciale aveva inizio. Avevo studiato tutti i dati raccolti fino ad allora e avevo incrociato i miei studi con quelli Ferrari. Non avevo parlato con molti colleghi. Tutti erano partiti per la gara di quel fine settimana mentre io e altri pochi eravamo rimasti in azienda.

La stagione ormai era finita e ci sarebbe voluto un miracolo per poter vincere il mondiale. Le speranze erano riposte tutte sul 2024, ultimo anno in rosso per Leclerc e se non avesse vinto non avrebbe rinnovato il contratto con la scuderia.
Sapevo dell'enorme talento del pilota, se ero qui era perché amavo con tutta me stessa quello sport.
Lo seguivo fin da bambina, quando mio papà si addormentava con il telecomando in mano obbligando me e le mie sorelle a guardare la gara di F1 senza poter cambiare o altro. Ricordo la Ferrari vincere tutto in quegli anni e la mia passione era cresciuta di anno in anno e di li la mia scelta di voler vivere in questo ambiente.

Avevo studiato durante le scuole superiori e poi scelto l'università che sapevo mi avrebbe introdotta in quell'ambiente. Avevo studiato fino ad impazzire. Mi ero laureata prima del termine per farmi notare. Tutti sognano di arrivare qui e bisogna sapersi distinguere per venire accettati dalla scuderia più famosa al mondo e quella volta era toccato a me. Dovevo dimostrare di essere in grado altrimenti sarei durata poco e avrebbero preso altri ingegneri.

Avevo portato come tesi di laurea un motore di F1. Lo avevo studiato per anni e ora dovevo far coincidere tutto quello che sapevo con il motore che la Ferrari stava preparando per la prossima stagione. Rimanevo la sera fino a tardi per provare a capire al meglio dove si poteva lavorare e migliorare. Si era partiti dal motore 2023 per preparare la sua evoluzione.

Avevo fatto un passo importante quella sera ma avevo bisogno di una conferma. Solitamente i piloti provavano le novità dei motori al simulatore quando venivano inseriti i dati ma non c'era traccia di piloti essendo impegnati con le ultime gare dell'anno in giro per il mondo. Avevo caricato i risultati dell'aggiornamento al simulatore ma non c'era nessuno. Ero davvero l'ultima persona in fabbrica.
Mi era venuta un'idea, non so quanto stupida potesse essere ma dovevo provarci. Mi ero seduta al simulatore.
Tre schermi accesi davanti a me, volante e pedali pronti.
Avevo scelto il pilota con cui iniziare la simulazione, ovviamente Charles e avevo iniziato andando piano, sapevo che non potevo distruggere una macchina essendo solo una specie di videogioco non volevo dover iniziare da capo ogni volta. Ci avevo preso gusto ed ero migliorata molto. Ovviamente sapere che non sarebbe successo niente se avessi sbattuto ad un muro mi aveva fatto spingere al massimo ed ero arrivata a fare dei giri relativamente veloci. Solo 1 secondo meno del giro veloce registrato su quella pista da Charles. Per capire se un motore era performante per davvero avevo bisogno di provarlo su più piste e quindi avevo fatto una prova su alcuni tipi di tracciato e sembrava andare bene ma io non ero un pilota, per quanto ne potessi sapere di velocità, guidare una monoposto non era il mio primo mestiere.

Forever you - Charles LeclercDove le storie prendono vita. Scoprilo ora