72

5.6K 156 6
                                    

Avevo parcheggiato la macchina come mi aveva indicato lo stuart, davanti al numero 1 ed ero scesa andando a lanciarmi addosso ai meccanici. Charles era li, volevo baciarlo ma uno stuart mi stava chiamando ed ero dovuta andare alla bilancia e poi al retro podio "complimenti" mi aveva detto Perez, Max era rimasto in silenzio.

Ero salita sul podio per ultima accompagnata da urla di gioia del pubblico che era corso sotto al podio, insieme a me avevo voluto il mio ingegnere di pista Mattia, era stato fondamentale per me in tutti quei mesi e mi sembrava il minimo per ringraziare.

"Signore e signori, per la prima volta, a Monza si suona un solo inno nazionale per pilota e team.
Per la prima volta un pilota italiano vince in Italia con team Italiano" aveva detto il cronista e l'inno era iniziato. Lo avevo cantato tutto con gli occhi lucidi per le lacrime di gioia. Erano volate di nuovo le frecce tricolori e dopo la consegna dei trofei c'era stata la festa dello champagne.
Erano seguite le interviste, dal terzo classificato al vincitore. Ero l'ultima.

"Sei arrivata qui venerdi e non pensavi di vincere e invece sei sul gradino più alto del podio, per la prima volta e in un luogo magico" Seb stava iniziando la sua intervista ma io vedevo solo Charles che mi guardava sorridente e fiero appoggiato alla colonna del box con i suoi pantaloncini neri e la maglietta Ferrari.

"Scusa Seb, devo andare" avevo detto lasciando il mio trofeo a Mattia e correndo nel retro podio, sentivo che avevo creato scompiglio ma non mi interessava, volevo baciare l'uomo che amavo.
Avevo una telecamera che mi seguiva, avevo fatto le scale velocemente, fuori dalla sala del podio c'erano altre telecamere e fotografi ad aspettarmi e si erano aperti per farmi passare pronti a seguirmi in quella folle corsa verso il mio box.
Avevo corso come una pazza e Charles mi stava venendo incontro a braccia aperte. Mi ero lanciata su di lui che mi aveva preso al volo e ci eravamo baciati urlando al mondo il nostro amore.
Era scoppiato un applauso e tante urla dai tifosi contenti "ti amo" mi aveva detto sorridendo contro le mie labbra "ti amo anche io" avevo detto.
Sopra di noi le nostre famiglie e amici ci stavano applaudendo fieri di noi. Charles mi aveva messo giù e mi aveva presa per mano entrando nel box dove anche i meccanici stavano applaudendo "bravi cazzo!" Avevano urlato alcuni di loro dandoci delle pacche di incoraggiamento.

Dall'altra parte del box si erano accalcati in tantissimi giornalisti e fotografi. Li avevamo ignorati andando nell'hospitality.

Quella sera la squadra aveva organizzato una festa per tutti. Erano invitati tutti i piloti e chiunque volesse unirsi dei team avversari.
"Ti aspetto in reception, raggiungo gli altri per bere qualcosa" mi aveva detto Charles uscendo dalla stanza mentre io finivo di vestirmi e prepararmi.
Venti minuti dopo ero pronta, in ascensore avevo sistemato il rossetto e mi ero data un'ultima occhiata. Indossavo un abito blu elettrico corto e aderente, sulla schiena era leggermente aperto e scollato anche sul davanti e i tacchi alti.
Ero entrata nel bar dell'albergo dove i ragazzi stavano aspettando prima di partire per il locale.
"Caspita" aveva detto Piero, il mio capo meccanico vedendomi arrivare, anche gli altri meccanici del team si erano voltati a guardarmi e io ero arrossita. Li avevo sorpassati raggiungendo Charles che stava bevendo uno spritz "non sapevo che volessi farmi morire stasera" aveva detto sorridendo e posando un bacio casto sulla mia guancia "morire? E perché?"

Avevo chiesto senza capire "dovrò sicuramente battermi per tenerti tutti gli uomini lontani" aveva poi risposto "ho l'unico uomo che mi interessa" gli avevo risposto guardandolo negli occhi sincera.
Se mi preparavo in quel modo non era per gli altri uomini ma solo per lui.

Il locale era pieno. La Ferrari lo aveva affittato tutto. Cerano meccanici da tutte le scuderie e parecchi piloti. Io e Charles ci eravamo tenuti la mano entrando "siete bellissimi" ci aveva detto Lewis vedendoci e Charles aveva stretto forte la mia mano.

Lo avevo lasciato alle chiacchiere maschili e mi ero unita a Sara e a Marta che era rimasta con gli altri per la serata. Stavamo parlando in un angolo sorseggiando il nostro cocktail "posso offrirti da bere?" La voce di Russel mi aveva costretto a girarmi "ti ringrazio ma sono a posto cosi" avevo risposto mostrando ancora il bicchiere mezzo pieno "aspetterò di vederlo vuoto" aveva insistito lui sorridendo.
Charles era comparso al mio fianco cingendomi la vita con un braccio "ti ha detto che è a posto" aveva ribadito lui "volevo solo offrire da bere alla vincitrice del Gran Premio d'Italia" aveva insistito lui senza togliermi gli occhi di dosso, Charles aveva bevuto parecchio, lo sentivo dall'alito e poi non era molto dell'umore di festeggiare dopo la gara, era li solo per me. Sapevo che la situazione poteva degenerare in poco tempo "George ti ringrazio ma sono a posto cosi" avevo detto poi esortandolo ad andare via "se dovessi stancarti sai dove trovarmi" aveva continuato lui rivolgendomi uno sguardo lussurioso. Avevo visto la mano di Charles partire, stava per tirargli un pugno ma ero riuscito ad fermarlo in tempo.

Fortunatamente dopo quell'episodio eravano riusciti a divertirci comunque e alla fine mi ero ubriacata.

Forever you - Charles LeclercDove le storie prendono vita. Scoprilo ora