La mattina dopo ero leggermente più fiduciosa. Il sole splendeva alto nel cielo e la pista era asciutta.
Mi ero scaldata con Andrea, Charles e Luca e tutti e quattro ci eravamo avviati sul rettilineo dove le auto era già posizionate.
Non mi piaceva partire cosi lontano dal traguardo.I semafori si erano spenti ed ero partita ma dopo l'Eau Rouge ero stata toccata da una Mclaren, avevo l'ala distrutta e aveva toccato anche altri punti della macchina "cazzo cazzo cazzo" avevo urlato "box" Mattia mi aveva richiamato ma era ovvio dovessi fermarmi. L'ala pendeva e avevo dovuto rallentare parecchio. Mi ero fermata e tra cambio gomme e ala avevo perso tantissimo tempo. Ero ultima a 10 secondi dalla Mclaren che mi aveva distrutto la gara. Avevo inziato a martellare. Tenevo il piede fino all'asfalto come mi aveva detto Charles, mi concentravo su quello ed era una sfida contro me stessa. Senza accorgermene ero arrivata alla Mclaren di Piastri e lo avevo sorpassato. Poi era il turno delle Williams e dell'altra Mclaren.
"Buon ritmo continua cosi" mi aveva incitato Mattia. La strategia era rimasta la stessa. Avevo montato 1 altro set di gomme bianche e a 15 giri dalla fine avrei messo le soft per fare giri da qualifica e provare a recuperare il massimo.Avevo sorpassato anche un Alpha Tauri e una Haas. Ero 14esima. La strada era lunga ancora.
Avevo perso tempo dietro a Stroll, quell'Aston Martin era veloce in rettilineo e avevo dovuto passarlo in curva prendendomi parecchi rischi "cazzo che gran sorpasso" mi aveva detto Mattia facendomi sorridere.
Era il turno delle due Alpine e poi dell'altra Haas. "Sei a punti" mi aveva detto Mattia facendomi notare che ero decima "perdo ritmo però" avevo quelle gomme da 20 giri e con il caldo stavano perdendo aderenza
"Pensi di resistere 10 giri?" Mattia mi stava chiedendo cosa fare "ci provo" e avevo faticato parecchio. Mi ero incollata dietro Hamilton ma non riuscivo a passarlo perché le gomme stavano andando. Loro avevano tutti gomma più fresca di me. Era una tortura stare li e non riuscire ad avvicinarmi. Sempre a 1.5 da Lewis che era fantastico su questo tracciato "box" mi aveva chiamato Mattia e avevo eseguito come da strategia. Avevo di nuovo ritmo ma ero dodicesima. Dovevo fare parecchi sorpassi. Quindi avevo ripassato le Alpine e questa volta anche Lewis e Russel. Ero 8, ero tornata alla posizione di partenza. I giri passavano e le auto davanti erano lontane e avevo finito cosi. Come avevo iniziato. Ero una furia.Charles era rimasto secondo per tutta la gara. Avevo salutato tutti e cantato l'inno prima di andare alle interviste e andare in albergo prima possibile.
Volevo partire subito per Monza. Volevo dimenticare questa gara.
Stavo guardando il telefono e avevo letto uno di quei siti di sport "siamo sicuri che sia la scelta giusta?" Cosi il titolo e la foto mia che mi allontavano dall'auto con il casco a testa bassa.
Avevo letto l'articolo e si insinuava che in questi tracciati viene fuori il pilota vero e, casualmente io ero andata male, quindi non ero io quella forte ma la macchina e che se avessero messo dentro una ragazza qualsiasi avrebbe fatto i miei stessi risultati. Avevo lanciato il telefono sul letto per la rabbia ma mi ero vietata di romperlo, questa volta.
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Forever you - Charles Leclerc
RomanceUna storia d'amore e passione. Charles pilota di F1, lei ingegnere e molto altro, costretta a nascondere il segreto più grande. Tutti i diritti sono riservati. La storia è frutto di immaginazione.