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Finalmente un pò di pace in aereo. Tutti erano stanchi e riposavano ai propri posti facendo silenzio.
Guardando fuori dal finestrino mi ero persa tra i miei pensieri.
Fino all'arrivo in aereoporto non avevo realizzato quanto la mia vita fosse cambiata. Mi avevano accolto centinaia di persone per chiedere foto o autografi. I ragazzi della squadra erano dovuti intervenire portandomi via altrimenti mi avrebbero tenuta li tutta notte e avrei perso il volo.
Avrei passato la settimana in arrivo a riposare e a cercare anche una casa tutta mia in un posto che ritenevo speciale.
Avevo un bilocale in affitto a Fiorano e lo avrei tenuto per tutte le volte che sarei stata a Maranello.
Ma c'era un posto che mi aveva sempre affascinato ma ovviamente mi era impossibile viverci, fino ad ora.
Montecarlo era un posto da favola. Avevo percorso quelle strade tante volte in occasione delle ferie e sognavo di poter vivere in quel posto.

Quel momento era arrivato.
Parlando con i ragazzi prima di partire mi avevano consigliato di sentire l'agenzia Beretta. Lando mi aveva dato il numero di Riccardo, il proprietario. Un ragazzo italiano gentilissimo e che sapeva fare bene il suo lavoro.
L'indomani avrei chiamato e sarei partita per andare a vedere alcuni posti. Avrei alloggiato in albergo nel frattempo. La settimana dopo sarei dovuta tornare per forza a Maranello per allenarmi al simulatore.

In perfetto orario eravamo atterrati a Malpensa. La squadra aveva il pullman pronto a prenderci che ci avrebbe riportati a casa. Non vedevo l'ora di andare a letto.

La mattina dopo l'euforia era troppa. Avevo parlato con Riccardo. Poteva ricevermi già nel pomeriggio e aveva in mente qualche appartamento da farmi vedere. Stavo preparando le valigie e prenotando l'albergo prima di partire. Se mi fossi messa in macchina in tempo sarei riuscita a non correre per strada.

Ero arrivata a Montecarlo intorno alle 14.30. Avevo fatto il check in in albergo e mi ero cambiata prima di andare all'appuntamento.
Una volta arrivata all'agenzia mi ero trovata davanti una ragazza "buongiorno!" mi aveva accolto con un sorriso dolce "Lei deve essere Giorgia Rossini giusto? L'appuntamento di Riccardo" aveva continuato "si esatto, però possiamo darci del tu direi" le avevo fatto il mio miglior sorriso. Quella ragazza era tanto gentile e dolce a vederla che mi era sembrato di volerle bene.
"Io sono Marta, purtroppo Riccardo ha avuto un'imprevisto. Lo hai mancato per qualche minuto. Si scusa tanto e ha detto che se per te non è un problema posso accompagnarti io altrimenti ti chiama domani mattina per un nuovo appuntamento" mi aveva informato Marta "no va bene se mi accompagni tu" le avevo risposto e avevo visto accendersi un sorriso sul suo volto.
"Vieni, ti faccio vedere" mi aveva invitata a sedermi e a vedere alcuni appartamenti al computer.

Qualche ora dopo eravamo in giro per Montecarlo. Avevamo parlato in agenzia di che cosa stessi cercando. Non volevo un appartamento enorme. Mi servivano solo un paio di stanze in più per poter accogliere la mia famiglia quando veniva a farmi visita. Volevo un terrazzo su cui sedermi ma niente di eccessivo.

Marta guidava la sua auto. Aveva riconosciuto chi ero ma era stata estremamente professionale senza iniziare a farmi il terzo grado. Anzi mi aveva trattata come la ragazza che ero. Avevamo scoperto di essere coetanee, lei un anno più grande di me a breve. Riccardo era il suo fidanzato storico, stavano insieme già da tanti anni.

Gli appartamenti che avevo visto erano belli ma nessuno mi aveva fatto sentire a casa. Alla fine eravamo rimaste d'accordo che mi avrebbe chiamato lei i giorni seguenti con delle nuove proposte.
Io ero tornata in albergo e avevo cenato davanti alla tv prima di fare una doccia.

Ero nella città che adoravo e l'idea di rimanere chiusa in una stanza di albergo da sola non mi andava a genio.
Avevo cercato su google come arrivare al porto. Volevo fare una passeggiata.

Una volta trovato parcheggio, era martedi sera ma era tutto pieno, mi ero avviata a piedi. Indossavo dei jeans neri e delle scarpe da ginnastica. Avevo un maglione bianco e una giacca di jeans sopra perché non era molto freddo per essere marzo.

Mentre camminavo mi ero sentita chiamare. Inizialmente avevo creduto di essere pazza e di sentire le voci in testa ma mi ero resa conto, in un secondo momento che poteva essere qualche fan che voleva delle foto.
Voltandomi però avevo riconosciuto Marta, la ragazza dell'agenzia che agitava un braccio per attirare la mia attenzione.

Mi ero avvicinata "ciao, sei venuta a fare una passeggiata?" mi aveva chiesto sempre con quel sorriso dolce "si non volevo rimanere chiusa in albergo tutta sera" avevo risposto sinceramente "ti presento Riccardo" mi aveva indicato il ragazzo seduto accanto a lei. Lui prontamente si era alzato porgendomi la mano "scusa per oggi, purtroppo ho avuto un imprevisto" si era affrettato a dire "tranquillo, mi hai lasciato in buone mani, sei perdonato" gli avevo risposto e lui aveva guardato con occhi innamorati la sua Marta "è brava eh?" mi aveva poi fatto l'occhiolino.

"Ti va di sederti con noi?" aveva proposto Marta cogliendomi impreparata. Alle sue spalle c'era un altra ragazza e tre ragazzi.
"Non puoi rifiutare, se volevi stare da sola rimanevi in albergo" aveva poi continuato Riccardo incitandomi ad accettare l'invito.
A quelle parole non potevo dire di no.

I ragazzi erano stati molto carini per tutta sera. Non si erano fatti gli affari miei ma erano rimasti sempre su discorsi che non riguardassero me e da dove arrivavo. Avevo parlato con le ragazze, Marta e Carolina, come se ci conoscessimo da anni. Ovviamente avevo pesato bene ogni parola. Non avrei mai voluto dire troppo a delle sconosciute che magari avrebbero venduto le mie parole a qualche giornale. Non sapevo ancora gestire queste cose quindi ero rimasta molto vaga.

Alla fine della serata ci eravamo salutati e io ero tornata in albergo.

Nei giorni successivi avevo trovato una palestra in cui allenarmi. Luca mi allenava a distanza cosi non avrei perso il ritmo. Andavo a correre in zone diverse ogni giorno per conoscere al meglio la città.

Venerdi appena finito l'allenamento avevo trovato una chiamata da Marta, l'avevo richiamata subito "ho trovato la casa perfetta per te!" mi aveva detto ancora prima di salutarmi "ciao anche a te" le avevo risposto io. Era scoppiata a ridere "si scusa, hai ragione! Ciao" capivo che stava sorridendo anche attraverso il telefono "sei libera tra 1 ora che andiamo a vederlo?"
"Si certo, passo in agenzia da te a mezzogiorno" le avevo risposto prima di salutarci.

Alle 12 ero in agenzia. Eravamo saliti sulla mia auto e lei mi aveva fatto strada nel traffico di Montecarlo. Era una giornata di sole stupenda e questo metteva di buon umore entrambe.

Forever you - Charles LeclercDove le storie prendono vita. Scoprilo ora