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Ero scappata in bagno.
Cazzo. Avevo perso il controllo bevendo tutti quei bicchieri.
Mi ero inumidita la nuca e i polsi e avevo fatto qualche respiro profondo per riprendermi.
Prima di tornare al tavolo ero passata a prendere dell'acqua al bar per rinfrescarmi.
Era ora di tornare a casa.

"Marta io vado" le avevo detto quasi urlando ma era ubriaca e mi aveva abbracciato. Le avevo staccato le braccia dal mio collo e le avevo dato un bacio.
Per mia fortuna Charles non era al tavolo in quel momento.
Avevo preso giacca e borsa e salutato tutti.
Appena fuori dal locale quell'aria pungente di marzo mi aveva fatto pizzicare il naso e gli occhi mi erano diventati lucidi per lo sbalzo di temperatura.
"Dove vai?" quella voce già conosciuta mi aveva fermata "a casa" avevo risposto senza voltarmi.
"No hai bevuto, non guidi" aveva detto Leclerc raggiungendomi ma senza toccarmi.
Lo avevo fulminato con lo sguardo "sto bene, posso fare qualche km"
"Se ti ritirano la patente per alcool non puoi guidare neanche in F1" mi ero bloccata all'istante, non era vero, se lo stava inventando, ne ero certa.
"Vuoi rischiare?" mi aveva chiesto poi porgendomi la mano invitandomi a lasciargli le chiavi della mia macchina.
Avevo ceduto lasciando le mie chiavi a lui.

"In che albergo stai?" Mi aveva chiesto mentre gli facevo strada per il parcheggio "quello con le luci rosse" gli avevo detto non ricordando il nome e rendendomi conto che ero veramente ubriaca.
Era scoppiato a ridere in modo genuino e sincero "ho capito" aveva detto accendendo la macchina.
In meno di 5 minuti eravamo al mio albergo. Durante il viaggio eravamo rimasti in silenzio tutto il tempo.
Aveva parcheggiato ed era sceso lasciandomi le chiavi della macchina "e tu come torni ora? Prendi la mia macchina" gli avevo suggerito "no prendo un Uber, non voglio guidare stasera, sei stata un eccezione solo perché sei ubriaca" mi aveva detto e il suo Uber era arrivato, probabilmente lo aveva prenotato dalla macchina "buonanotte Gio" mi aveva detto salendo in macchina.
Gli avevo fatto un cenno con la mano prima di entrare in albergo e dirigermi in camera mia.

Forever you - Charles LeclercDove le storie prendono vita. Scoprilo ora