40

7.5K 230 13
                                    

Avevo passato la notte stretta tra le braccia di Charles.
Quando avevo aperto gli occhi mi aveva colpito come un pugno un fortissimo mal di testa. Sapevo che era dovuto all'alcool ma anche alla botta presa. Volevo alzarmi ma il braccio di Charles intorno alla vita me lo aveva impedito. Mi aveva tirato a se mentre ancora dormiva "mmmh" stava dormendo pesantemente.
Mi ero addormentata quasi subito quando mi aveva fatta stendere sul letto ma non sapevo quanto era rimasto sveglio lui.
Sapevo che la sua posizione non era semplice ora.

Lentamente avevo sfilato il suo braccio dalla mia vita ed ero andata in bagno a prendere qualcosa per il mal di testa. Ogni passo mi rimbombava in testa facendomi un male atroce.
Quando mi ero vista allo specchio mi ero spaventata. Un livido si stava formando sul mio viso. Era ancora chiaro ma già ben visibile. Partiva da metà sopracciglio e arrivava poco sotto allo zigomo.
Avevo sentito Charles muoversi nel letto. Stava ancora dormendo però. Avevo preso una pastiglia ed ero tornata a stendermi e mi ero addormentata di nuovo.

Avevo sentito l'acqua dello sciacquone e aprendo gli occhi avevo intravisto la figura di Charles tornare verso il letto. La testa sembrava fare meno male di prima.
"Scusa non volevo svegliarti" aveva detto Charles tornando nel letto.
Era senza maglietta.
"Tranquillo" avevo risposto cercando poi il telefono per controllare l'ora. Era mezziorno passato.
"È tardissimo" avevo detto "devi fare qualcosa?" mi aveva risposto lui ed effettivamente era vero. Non avevo niente da fare e poi nel letto stavo tanto bene. Mi ero voltata verso di lui per rispondergli ma il suo sguardo me lo aveva impedito.
Aveva visto il livido. Me ne ero quasi dimenticata ma la sua espressione mi aveva portato alla realtà. Era arrabbiato.

Aveva fatto un respiro profondo come se volesse mantenere la calma.
"Sto bene" gli avevo detto ricordandolo anche a me stessa.
"Si come no, ho visto quanto stavi bene stanotte" aveva detto riferendo all'attacco di panico che avevo avuto. Si era passato una mano tra i capelli nervoso e aveva sospirato ancora. Il suo cellulare aveva iniziato a vibrare interrompendo il silenzio tra di noi "hey" aveva risposto con tono mogio "no siamo svegli" non avevo idea di chi fosse "non lo so se ha voglia di vedere qualcuno sinceramente" si era voltato come per chiedermi conferma. Effettivamente volevo rimanere sola. Avrei anche mandato a casa Charles, mi aveva fatto sicuramente piacere che rimanesse per la notte ma ora poteva andare.
"Dai ti aggiorno più tardi" aveva detto riportandomi al presente "era Riccardo, voleva sapere come stai e se possono passare a trovarti più tardi" stava digitando un messaggio sul cellulare e non mi guardava in faccia "vorrei rimanere sola, anche tu hai già fatto tanto, vai pure a casa" gli avevo detto cercando di non sembrare una stronza ingrata "io non mi muovo" aveva detto senza staccare gli occhi dal telefono "Charles non c'è bisogno che rimani a farmi da infermiere, la notte è passata senza ripercussioni per la botta alla testa, vai a fare le tue cose"
"Non ho niente da fare oggi" aveva risposto.
Mi mandava al maniconio con quelle risposte e senza neanche guardami in faccia "Charles sono seria. Vai a casa, non ho bisogno che rimani a controllarmi" avevo detto alzando appena la voce. Aveva staccato gli occhi dal cellulare e mi stava guardando in faccia "non è questione di controllarti. Non voglio lasciarti perché se la testa ti porta in posti bui me ne accorgo e posso riportarti da me" la sua voce era seria e il suo sguardo fisso nel mio "devo elaborare quello che è successo. Non posso scappare semplicemente non pensandoci" sapevo che scappare dai miei pensieri non era la cosa giusta. Avevo bisogno di spazio e tempo per elaborare quello che era successo.

Aveva sbuffato ma sapeva che avevo ragione.
Si era alzato dal letto di scatto togliendosi i pantaloncini di fronte a me, avevo girato lo sguardo dall'altra parte ma ero comunque riuscita a vedere la sua figura nuda, o quasi, solo con i boxer addosso.
Si era infilato i jeans della sera prima ed era andato in bagno. Era tornato dopo un paio di minuti con anche la maglia. Io ero ancora nel letto e lo stavo guardando raccogliere la roba che aveva posato sul comodino "vado allora se non hai più bisogno di me" aveva detto acido, non volevo cacciarlo cosi però volevo rimanere sola.
"Grazie di tutto" gli avevo detto accompagnandolo alla porta. Prima di chiuderla mi aveva dato un leggero bacio in testa e se ne era andato.

Dopo essermi fatta una bella doccia calda ero tornata a letto e mi ero addormentata.
Prima di chiudere gli occhi avevo visto Charles in boxer vicino al mio letto che mi guardava. Sapevo che era frutto della mia immaginazione ma avevo sorriso.

*****
Ciao a tutt*!
Siamo arrivati al 40esimo capitolo.
Spero che la storia vi stia tenendo incollati.
Se vi va lasciatemi un commento e qualche voto. Mi farebbe piacere.
Buon proseguimento!

Forever you - Charles LeclercDove le storie prendono vita. Scoprilo ora