Quel ronzio insistente mi aveva svegliato alla fine. Avevo provato ad evitarlo ma niente.
"Mmh?" avevo risposto vedendo che era Marta a chiamare "ancora a letto? Sono le 11! Preparati che tra 45 minuti passo a prenderti" non avevo fatto nemmeno in tempo a capire che cosa avesse detto che aveva già chiuso. Dove dovevamo andare? Con chi? Io ero mezza nuda nel letto e con il trucco dalla sera prima. Stavo per mandarle un messaggio per darle buca ma mi dispiaceva. Avevo trovato una brava persona e per una volta potevo evitare di chiudermi a riccio e lasciare sempre tutti fuori.
E poi ormai ero sveglia, tanto valeva fare qualcosa.
45 minuti dopo ero seduta sulle panchine fuori dall'albergo in attesa dell'arrivo di Marta che era stata puntuale. In macchina anche Carolina "hei bellezza!" Mi aveva salutato quest'ultima.
Avevo gli occhiali da sole e non poteva vedermi bene ma aveva già intuito che non ero al 100% dopo la notte brava appena passata. Non ero abituata e il mio corpo me lo stava facendo notare. Sembrava che un camion mi avesse investito."Dove stiamo andando?" avevo chiesto ma l'unica cosa che volevo sapere era chi avremmo trovato al nostro arrivo. Sapevo di aver fatto una brutta figura con Charles e oggi non volevo vederlo.
"Brunch tra donne, chiacchieriamo degli uomini in un posticino tranquillo" aveva risposto Marta.
Quindi niente Charles in vista, l'avevo scampata.
"A proposito di uomini" si era voltata Carolina "come mai ieri sera sei sparita e anche Charles non si è più visto per parecchio?" ero arrossita spudoratamente. "Mi ha accompagnata in albergo, ero brilla e ha guidato lui la mia macchina" avevo risposto, era inutile mentire, potevano già aver saputo tutto da Charles e poi non era successo niente di male. Un amico accompagnava un'amica a casa. Semplice. Anche se noi di amichevole avevamo ben poco."Scusa ma ha guidato lui? Era ubriaco!" Marta mi guardava tramite lo specchietto retrovisore "no, non mi è sembrato" avevo risposto sinceramente "fidati, ha bevuto tanto a cena e anche dopo, prima che voi spariste lo avevo visto con il bicchiere in mano. Se ti ha portata a casa in quelle condizioni rischiando la sua patente deve tenere parecchio a te" aveva continuato Marta con tono serio.
Non avevo più risposto. Mi era sembrato sobrio ma se aveva davvero rischiato tanto per me forse iniziava ad affezionarsi. O magari voleva solo essere un gentil uomo.Avevamo passato un brunch che alla fine era diventato pranzo a parlare di tutto. Sembrava di conoscerle da sempre. Non mi succedeva spesso di mettermi a chiacchierare tra ragazze. Gli ultimi anni della mia vita erano passati senza che potessi vivermeli al 100% ma ora che ne avevo la possibilità volevo comportarmi da 25enne. O comunque fare quello che mi era concesso. Non dovevo mai dimenticare chi ero in fondo.
Nel parcheggio del locale avevamo incontrato anche Hugo, il ragazzo che avevo conosciuto al porto. Ci aveva salutato e avevamo scambiato qualche chiacchiera amichevole.
"Caspita se ti guardava!" mi aveva fatto notare Carolina "ma cosa dici?" avevo risposto io, non mi era proprio sembrato che guardasse me in modo particolare "ti mangiava con gli occhi" aveva poi confermato Marta.
"Voi siete pazze" non era il mio tipo, un pò sbruffone e che cercava di attirare l'attenzione delle persone accanto a lui in tutti i modi. No, non faceva proprio per me e poi avevo altro su cui concentrarmi, i miei risultati in pista dovevano essere ottimi.
"Pazze o no aveva occhi solo per te" aveva continuato Carolina richiamandomi dai miei pensieri.
Una volta davanti al mio albergo le avevo salutate. Sarei partita per andare a casa di mamma e papà e passare la domenica in famiglia e dal lunedi sarei andata a Maranello per allenarmi in vista della gara del weekend.Quella pomeriggio ero partita con calma. Avevo 4 ore e mezzo di macchina da fare ma volevo riposare prima.
Intorno alle 10 di sera ero ferma in autostrada bloccata nel traffico a 40 km da casa.
Il telefono aveva preso a vibrare e avevo risposto dato che ero ferma.
"Sei arrivata?" la voce inconfondibile di Marta "no magari, sono ferma nel traffico, te dove sei? Sento la musica a tutto volume"
"Siamo in quel locale al porto, ti saresti divertita anche tu se fossi venuta" durante il pranzo aveva provato a farmi cambiare idea, voleva che partissi la domenica mattina cosi potevo passare un'altra notte brava con loro.
"Forse avevi ragione, sono ferma da mezz'ora ormai" avevo ammesso.
Ci eravamo salutate velocemente però perché finalmente il traffico iniziava a muoversi e io poteto tornare a casa "scrivimi quando arrivi" mi aveva detto prima di chiudere.Era una ragazza gentile e sincera e il fatto che Leclerc fosse suo amico mi aveva rassicurata sul fatto che non si fosse avvicinata a me con un secondo scopo. Aveva già lui come amico e lui si fidava di lei. Erano davvero amici.
La giornata di domenica era passata all'insegna del relax e del tempo con la famiglia. I giorni seguenti invece erano stati più turbolenti.
Aveto passato parecchie ore al simulatore provando e riprovando la pista per impararla al meglio e mi ero allenata con Luca per preparare il corpo alla gara. Ero pur sempre una donna che doveva correre in un'auto di F1.
Il mio corpo aveva bisogno del doppio dell'allenamento.
E come se non fosse stato abbastanza avevo anche lavorato come ingegnere cercando gli assetti migliori per la gara durante ogni prova al simulatore.Mercoledi mattina eravamo partiti. Direzione Jeddah, Arabia Saudita.
STAI LEGGENDO
Forever you - Charles Leclerc
RomanceUna storia d'amore e passione. Charles pilota di F1, lei ingegnere e molto altro, costretta a nascondere il segreto più grande. Tutti i diritti sono riservati. La storia è frutto di immaginazione.