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Il giorno dopo ero partito, non era in programma ma avevo bisogno di cambiare aria.
Dopo quasi 5 ore di macchina ero arrivato a Maranello. Era primo pomeriggio. Nello specchietto della macchina non mi riconoscevo. Avevo la barba lunga, non l'avevo mai avuta cosi lunga. Gli occhi erano spenti e le occhiaie ben visibili.

Non volevo farmi vedere in quello stato da nessuno, soprattutto dai tifosi. Avrebbero fatto domande e mi avrebbero chiesto di Giorgia. Non volevo che pensassero che ci eravamo lasciati.

Ero entrato dal retro ed ero andato dritto nell'ufficio di Fred. Non avevo incrociato nessuno fortunatamente. Dovevano essere tutti a pranzo. La porta dell'ufficio di Fred era aperta e l'ufficio deserto.
Mi ero seduto sulla poltrona in attesa del suo rientro e mi ero addormentato.

"Cosa possiamo dire quindi? Un cazzo?" La voce arrabbiata di Fred mi aveva svegliato. Stava arrivando ed era con qualcuno. Avevo provato a ricompormi ma avevo fallito miseramente "Charles" mi ero alzato in piedi e avevo messo le mani nelle tasche dei pantaloni della tuta "che ci fai qui? Non ti aspettavo" aveva detto e il suo tono di voce era diventato più dolce, quasi come fosse intenerito nel vedermi in quelle condizioni.
"Avevo bisogno di prendere aria" avevo detto guardandomi intorno "puoi rimanere tutto il tempo di cui hai bisogno" aveva detto invitandomi a sedermi "Noi continuiamo dopo Luca" aveva detto e mi ero voltato di scatto.
"Luca? Perché non sei con lei?" Avevo urlato, lui era il suo tenente. Doveva essere con lei.
Aveva chiuso la porta per evitare che qualcuno ci sentisse "no, io non posso andare" aveva detto con lo sguardo affranto, per quanto inizialmente avevo pensato che tra di loro ci fosse qualcosa avevo poi capito di no. Erano più come fratelli e nel tempo avevo iniziato a fidarmi di lui, sapevo che se erano insieme potevo stare più tranquillo.

E in quei giorni avevo creduto che lei non fosse sola, che lui fosse li con lei e che non ci fossero solo tanti uomini che magari la desideravano, quel pensiero mi aveva calmato e ora scoprivo che lui era qui? Che razza di codardo!
"Cosa cazzo vuol dire che tu non puoi andare? C'era una qualche possibilità che lei non partisse?" Mi faceva male la testa "no Charles calmati, io non potevo partire perché sono stato congedato e ora non sono più nell'esercito, Giorgia mi ha sempre considerato il suo tenente ma agli occhi degli altri sono solo un preparatore" aveva detto "e perché tu sei congedato e lei non può avere il tuo stesso trattamento?" ero arrabbiato, perché lui si e lei no?
"Sono quasi morto Charles, si viene congedati quando si va vicini alla morte.
Giorgia mi ha salvato la vita ed è stata accanto al mio letto per 6 mesi. Tutti i giorni veniva a trovarmi e non mi ha mai lasciato e tu pensi che io non mi sono offerto volontario? Sarei partito io al suo posto ma non mi era concesso. Le ho detto che sarei partito con lei ma me lo ha impedito!"

I suoi occhi erano lucidi, teneva tanto a lei e ora soffriva come me. Mi ero buttato sulla sedia con la testa tra le mani "che situazione del cazzo" aveva detto Fred "dobbiamo anche trovare un motivo che stia in piedi del perché non sarà al tuo fianco alle gare, io vorrei dire la verità. È un militare e sta facendo il suo dovere e per me non ce nulla di sbagliato, ma Luca dice che non si può, che potrebbe succedere qualcosa alla sua famiglia o che qualcuno potrebbe prenderla di mira sapendo che è un personaggio famoso a guidare la brigata aerea" aveva detto ripetendo le parole di Luca "sono d'accordo con Luca, non possiamo rischiare di metterla ancora di più in pericolo. Diciamo solo che sono motivi personali, lasciamo che pensino loro a quello che potrebbe essere, tanto ognuno avrà la sua idea, qualsiasi cosa diremo noi" Luca e Fred si erano scambiati uno sguardo e sembravano essere d'accordo con la mia proposta.

Ero uscito dall'ufficio di Fred ed ero andato a fare un giro. Alla fine ero passato a salutare i meccanici, vedendomi in quelle condizioni mi avevano chiesto se stessi bene e dove fosse Giorgia, nessuno sapeva ancora niente e non toccava a me dirlo quindi avevo dovuto mentire spudoratamente.

Ero andato nell'appartamento che Ferrari mi metteva a disposizione quando venivo in città, mi ero fatto una doccia e pensavo di non cenare ma avevo bisogno di energie, dovevo lottare per il titolo e la gara di Singapore era una delle più toste a livello fisico.
Mentre cercavo di capire cosa avrei potuto mangiare il mio telefono aveva iniziato a squillare. Luca mi stava chiamando "ciao Luca dimmi" avevo risposto distratto "scusa se ti disturbo ma ti va se passo da te? Ho bisogno di parlarti" mi sembrava strano, cosa doveva dirmi? Forse notizie di Giorgia, a quel pensiero avevo risposto "si certo vieni pure, pizza?"
Avrei avuto un ospite per cena.

Mezz'ora dopo era da me con le pizze. Ci eravamo seduti in cucina e gli avevo offerto la birra "no non bevo grazie" aveva detto lui "io si, ne ho bisogno" avevo detto sedendomi davanti al suo sguardo contrariato. Non ero solito bere alcool ma in quella settimana mi stavo concedendo qualcosa in più per riuscire ad andare avanti "sai qualcosa di Giorgia?" gli avevo chiesto tagliando la testa al toro "no Charles, non posso sentirla. Vengono confiscati i telefoni in questi casi. Potrebbero venire rivelati dei dati riservati" non sapevo niente di queste cose "e se qualcuno deve contattarla? La sua famiglia? Io? Come si fa?" Avevo chiesto sinceramente curioso "si chiama un ufficio preposto che prima deve certificare chi sei realmente, valuta la gravità della situazione, deve autorizzarti e poi, quando il militare riesce ad essere informato di tutto ti richiama" ero sconvolto "ce quindi se io volessi parlare con lei..." mi aveva interrotto "tu non verresti preso in considerazione, non sei suo marito, hanno diritto solo i famigliari, il marito o i figli" aveva detto. Non ero suo marito quindi non ero importante? Che stronzata era mai?

Avevamo smesso di parlare rimanendo in silenzio "ho questa però" aveva detto Luca, lo avevo visto pensieroso, probabilmente stava valutando se dirmelo o meno "cosa?" gli avevo chiesto vedendo che cercava qualcosa nella sua borsa dell'ufficio "questa" aveva detto poi estraendo un walkie talkie nero "me lo ha lasciato qualche anno fa, non posso contattarla io da questo ma lei ne ha un'altro e volendo può contattarmi"
"e si è fatta sentire?"
"No, non è cosi semplice, lo ha portato illegalmente con se. Se la conosco bene lo userà solo in casi estremi"
"Cioè? Cosa sono i casi estremi?" Non aveva risposto ma la sua faccia aveva detto tutto. Lo avrebbe usato in caso di pericolo di vita.

Forever you - Charles LeclercDove le storie prendono vita. Scoprilo ora